Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 29/01/2013, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "La 'taglia-dita': in Iran la giustizia è un film horror".
Fiamma Nirenstein
Non si capisce proprio… Chissà, forse è il fascino che la giustizia iraniana esercita presentando al pubblico la sua ultima arma contro la criminalità: una macchina che taglia le dita ai ladri le cui foto sono state pubblicate dall’agenzia Isna con belle foto dell’amputazione della scorsa settimana. E’ stata eseguita in pubblico la scorsa settimana (4 immagini su France 24) su un uomo condannato per furto e adulterio nella città di Shiraz, che secondo il procuratore del distretto, dato la tecnologia della ghigliottina, non mostra segni di sofferenza. Anzi, magari è contento. Vi si contrae lo stomaco?
Invece ci deve essere chi si sente affascinato da questa prova di efficienza, e questa sembra essere la Presidente Argentina Cristina Fernandez che ha stabilito una commissione legale comune, definita con un memorandum durante un meeting fra ministri degli esteri argentino e iraniano, per stabilire un verdetto veramente giusto e saggio sulla strage del 1994 che uccise 85 persone al centro ebraico di Buenos Aires. La Commissione riaprirà un processo già chiuso con cui la Corte aveva stabilito che i terroristi sono cinque iraniani e un libanese legato agli Hezbollah.
Adesso tutta la questione verrà ripresa in mano da una “Commissione per la verità” (nome fra i più cupi) di cui faranno parte cinque giudici nominati da Argentina e Iran che esamineranno i documenti presentati dai due Paesi. Già due anni fa si disse che l’Argentina stesse trattando per un’obliterazione dei risultati del processo in cambio di convenienti rapporti con gli Ayatollah. Ora sembra essere arrivata a una conclusione. Deve essere merito della nuova macchinetta taglia-dita che suscita grande fiducia nella giustizia iraniana.
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