Sulle affermazioni di Berlusconi abbiamo ricevuto le e-mail che pubblichiamo, la nostra opinione l'abbiamo già espressa, lasciamo la parola ai nostri lettori:
La gaffe di Berlusconi è oggettivamente riprovevole, anni e anni di antisemitismo coperto da antisionismo praticato da gran parte della sinistra, compresa quella cattolica, lo è altrettanto. Se poi qualcuno invoca anche una legge sul negazionismo, e cioè"verità storiche stabilite da norme legislative" allora, forse, germi di totalitarismo sono penetrati davvero ovunque.
Spero che l'Italia si assuma in altri modi le sue responsabilità sul fascismo, e stia ben lontana da questo tipo di leggi.
Cordiali saluti,
BelLuc
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La reazione di Riccardo Pacifici, intervistato dalla Stampa, se da un lato appare comprensibile, dall'altro va riportata nella giusta ottica. Non avessi udito con le mie orecchie ciò che Berlusconi ha detto interpellato sulla Shoàh, mi sarei anch'io indignato leggendo quanto riportato da molti mezzi di comunicazione ideologicamente schierati a sinistra, specie Repubblica, fogli in cui abili manipolatori cucinano sapientemente le notizie e confezionano notizie che non corrispondono alla realtà. Io, da giornalista, leggo i giornali con un occhio diverso da quello dei normali lettori ed ho colto subito le vere intenzioni della maldestra manipolazione dell'intervento berlusconiano, volte a depistare l'opinione pubblica dal vero scomodo bubbone dello scandalo MPS e del legame stretto esistente fra PD, economia e finanza. Egli non ha detto che "Mussolini ha fatto bene", ma che accanto a provvedimenti indegni, di cui le leggi razziali costituiscono l'apice, ha fatto anche cose buone. Da appassionato di storia, non posso non essere d'accordo. Alcuni dei provvedimenti mussoliani fanno ancora oggi parte della nostra società e della vita quotidiana degli Italiani come, a titolo esemplificativo, la bonifica delle zone paludose e malarigene, l'isituzione dell'assisenza malattie, l'AGIP, la previdenza sociale. E' un dato di fatto. Peraltro, lo stesso Berlusconi ha sottolineato che una dittatura rimane una dittatura e non ha mostrato certo alcuna nostalgia per il regime fascista che è stato e rimane un regime liberticida e tirannico ed ha portato l'Italia alla catastrofe dell'alleanza con la Germania nazista e alla partecipazione ad un conflitto che ci ha visto perdenti e costretti a pagare un prezzo altissimo. Non è un delitto di lesa maestà né una mistificazione storica rilevare che gli italiani inizialmente ci avevano creduto. Fu un fenomeno di massa e in quella massa, credo di non offendere nessuno se affermo, prove alla mano, che molti ebrei avevano aderito con entusiasmo alla nuova ideologia. Molti sono gli ebrei che raggiusero elevate posizioni, nell'Italia fascista, nella vita civile, militare, accademica, amministrativa, economica e finanziaria fino al 1938, anno delle infami leggi razziali. Avevano pure una testata editoriale di impronta fascista denominata "La nostra bandiera". Il tradimento mussoliniano nei confronti degli ebrei è coinciso con l'avvicinamenteìo alla Germania hitleriana e ferocemente antisemita, tradimento di cui le leggi razziali non sono neppure state l'apice. Basti ricordare le deportazioni successive, in particolare nell'Italia settentrionale ma non solo, con il concorso spesso decisivo delle milizie fasciste. Che il fascismo sia stato un regime odioso e da respingere in radice non c'è dubbio e lo stesso Berlusconi lo ha sottolineato. Fascismo, nazismo e comunismo sono stati i grandi mali dell'Europa nello scorso secolo e gli ebrei hanno pagato il prezzo più alto con l'affermazione di tali mostruosi regimi. Tutte queste polemiche accadono perché i conti non sono stati chiusi, almeno in Italia, al termine della Seconda Guerra Mondiale. L'aver mummificato il fascismo e non aver impedito che rinascesse sotto le mentite spoglie del Movimento Sociale Italiano ha fatto comodo alla sinistra, ma è stato un vero danno per il nostro Paese. Oggi la gente comune rischia di non vedere il risorgere dell'antisemitismo, di destra e di sinistra, contro il quale non siamo in molti a combattere. Io pure sono disposto a sacrificarmi per Israele, inteso come popolo e come Stato, dal momento che sono fieramente sionista, ma gli ebrei italiani, forse perché con tanti anni di dominazione democristiana non hanno avuto altri punti di riferimento, si sono in gran parte appiattiti su posizioni di sinistra, appoggiando partiti che li blandiscono e li strumentalizzano, salvo poi pugnalarli alle spalle quando non sono più utili. L'amicizia sincera nei confronti di Israele si verifica nei fatti. Poco vale sbandierarla davanti agli ebrei di casa nostra e ai governanti israeliani e poi andare a braccetto con esponenti di Hezbollah. Sempre per amore di obiettività, quale governo italiano, dopo la parentesi degasperiana, ha mostrato vera e concreta amicizia nei confronti di Israele? Si abbia il coraggio di ammetterlo. Dispiace che la campagna elettorale abbia ammorbato una giornata che dovrebbe essere di monito, di riflessione, di solidarietà e di impegno affinché simili disumane nefandezze non accadano mai più. Bisogna avere il pelo sullo stomaco per non essere sopraffatti dalla commozione e strumentalizzare politicamente una tale circostanza.
Cordialità,
Maurizio Del Maschio
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D'accordo, ma dirsi tanto 'amici degli Ebrei', commossi alle lacrime per ogni 'Giornata della memoria' e sputtanare Israele dal 28 gennaio al 26 gennaio dell'anno successivo - Esporre (vedi COOP) il "Boycott Israel" che tanto ricorda i cartellini con scritto: "In questi negozio non ci sono Ebrei" esibiti sulle vetrine di negozi "ariani" negli anni delle 'Leggi'; attraversare il Portico d'Ottavia con bandiere rosse, falci martelli e bandiere palestinesi a mo' di svastiche punitive della Comunità ebraica romana (con il pretesto della "politica di Israele"); accogliere Arafat con gli onori di un Capo di Stato al Parlamento italiano con Nilde Iotti in spolvero e il Presidente Pertini in orgasmo; la Camusso, ieri indignatissima, ma del tutto dimentica della CASSA DA MORTO depositata dagli iscritti CGIL davanti alla lapide degli Ebrei deportati... Dipingere gli Ebrei israeliani come i nuovi Nazisti e rappresentare i Poveri Palestinesi rinchiusi dietro un cancello con scritto 'Arbeit macht frei' e la Nirenstein con il naso adunco (il kompagno Vauro); trasmettere dal '68 in poi a generazioni e generazioni di ragazzi la delegittimazione e la demonizzazione dello Stato ebraico; flirtare con Paesi e Organizzazioni che ripropongono 'I Protocolli' come verità storica cui ispirarsi e... tutto quello che sapete benissimo anche voi sino all'accoglienza dei 'desiderata' di Abu Mazen di venir elevato con Hamas all'ONU senza nemmeno chiedere permesso al Parlamento italiano, mi sembra tutto questo sì genocida, criminoso e anti ebraico, non certo la breve frase su Mussolini dell'UNICO PREMIER italiano realmente, profondamente, sinceramente amico di Israele: un ' argomentazione che si può trovare più ricca ed articolata nei testi dello Storico Renzo De Felice- Anch'egli ai suoi tempi contestato alla Sapienza da giovanotti con la 'kefià ' in testa-
Cari saluti,
Alberto Hammerman
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La Giornata della Memoria è trascorsa tra un intervento politico qua e là sul territorio repubblicano. Interventi che il più delle volte mi hanno lasciato indifferente per la freddezza e la banalità dei comunicati nella quasi totalità letti su fogli dattiloscritti e chissà da chi. Come quello del premier dimissionario a Milano, al binario 21 e verrebbe da chiedergli se ha "sentito" nel suo intimo quel che ha detto e come tacita la sua coscienza vista la posizione italiana alle Nazioni Unite, favorevole e voluta dal Monti, ad un'entità come l'autorità nazionale palestinese (anp) che auspica per gli ebrei una seconda Shoah. Dunque, non si può per un giorno schierarsi accanto agli ebrei e ad Israele per continuare, invece, ad agire contro per il resto dell'anno. Tenetevi i discorsi. Per questi semplici deduzioni, nessuna delle organizzazioni ebraiche in Italia ed all'estero avrebbe dovuto partecipare alle cerimonie. Cerimonie che tra l'altro sono parziali perché la legge che ha istituito la Giornata della Memoria condanna solo le deportazioni e le stragi nazifasciste, trascurando di fatto o tacendo l'altra Shoah quella perpetrata dalla Russia sovietica di Stalin e successori sino a Gorbaciov che aprì le frontiere alla libera salita (emigrazione) degli ebrei in Israele. Quanto alle affermazioni di Berlusconi, esse sono state chiare ed inequivocabili contro le dittature, conto il fascismo. Quanto a Mussolini, la storia riconosce due fasi del fascismo e molti ebrei furono fascisti della prima ora, sino all'alleanza con la germania.Agro pontino, colonie per i bambini poveri, opera materità ed infanzia non sono negabili. Ma con ciò Berlusconi non ha espresso apprezzamento per il fascimo, anzi.
Hebron1, Israele
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Dispiace come anche Informazione Corretta strumentalizzi le parole di Silvio. E' riconosciuto dalla storia quante furono le cose buone dei governi Mussolini : le bonifiche, le pensioni pubbliche, la sanità pubblica, le case popolari e l'edilizia pubblica (basta girare Milano: il tribunale, la stazione, la camera del lavoro ecc ecc) e tante altre cose. In tutta Italia. Che poi tutto questo possa essere stato cancellato dalla vergogna della guerra e delle persecuzioni razziali è un parere che mi può trovare daccordo. Ma da qui a negare l'evidenza storica ce ne corre. L'informazione corretta è importante ma bisogna dirla tutta. Pensare che Silvio possa aver voluto solo in parte giustificare Mussolini mi sembra una panzana grande come una casa. Peccato poi che non ci sia anche un giorno della memoria per ricordare i milioni di morti a causa dei regimi comunisti.
Roberto Cecchi, Milano
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stamani ero intenzionato a scrivere riguardo alla "gaffe" di berlusconi ,ma il signor UMBERTO PERUGIA ha spiegato benissimo tutto, che condivido
saluti,
Luigi Russo
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Berlusconi fa le solite berlusconate (lo hanno criticato anche la Meloni e addirittura Storace) ma anche certo PD non è che scherzi: SHOAH: LITE INTERNA AL PD TORINESE SU TRENO DELLA MEMORIA PLACIDO PARLA DI 'MARKETING DELLA MEMORIA', DELLA SETA ALLIBITO (ANSA) - TORINO, 28 GEN - E' guerra aperta interna al Pd torinese sul Treno della memoria, l'iniziativa promossa da 'Terre del Fuoco' che dal 2005 ha portato migliaia di studenti a visitare il campo di Auschwitz. Nei giorni scorsi Roberto Placido (Pd) vicepresidente del consiglio regionale e presidente del Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza, ha definito il Treno della memoria, un progetto superfluo di 'marketing della memoria'. ''Parole desolanti che ci si aspetta di leggere su qualche sito negazionista ma non di ascoltare dal vicepresidente del consiglio regionale'', ha detto Roberto Della Seta, senatore Pd e membro della Commissione speciale per i diritti umani. ''Non so se Placido - continua il parlamentare democratico - parli cosi' per ignoranza o per qualche meschino interesse di bottega, certo augurarsi come fa lui la fine di questo progetto di cosi' grande valore culturale e didattico significa una cosa sola: mettersi dalla parte di chi nega l'importanza, soprattutto per i piu' giovani, di coltivare con la ragione e con l'emozione la memoria di una tragedia unica com'e' stata la Shoah''.
Agazio Fraietta
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