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Ugo Volli
Cartoline
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L'etica del battere la moglie 23/01/2013

L'etica del battere la moglie
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli



Abd Al-Rahman in tv, riguardo al picchiare la propria moglie dice : "Il Profeta lo faceva per disciplinarla"

Cari amici,

la politica è una bella cosa - in realtà spesso piuttosto brutta, come sappiamo. E sono cose belle - o brutte, secondo i casi - i rapporti fra i popoli, le nazioni, le grandi aree politiche. Insomma, la storia. Ma sotto la storia, a un livello più fondamentale, ci sono i rapporti interumani, il modo in cui ci trattiamo a vicenda. Che sono naturalmente responsabilità di ciascuno, ma subiscono una grande influenza da parte delle abitudini collettive, i costumi. Non a caso la parola "morale" viene da "mos" e "etica" da "ethos" che vogliono entrambi dire "modo di fare, costume". E fra i rapporti interpersonale, i modi di fare, le relazioni personali senza dubbio fra le più difficili e importanti sono quelle che riguardano il genere, i rapporti fra uomini e donne. Non solo su questo piano, certamente, si misura il senso di una civiltà, ma in buona parte sì.

Per questa ragione voglio presentarvi oggi un filmato, uno dei tanti che con un po' di buona volontà si trovano sul web, che presenta la concezione dell'Islam su questo tema, non in situazioni un po' - diciamo - selvagge, come il trattamento di donne sconosciute e magari cristiane che i permettono di girare senza velo (http://www.tempi.it/le-donne-cristiane-in-egitto-possono-girare-senza-velo-certo-se-vogliono-essere-stuprate#.UP-kdmeyl-w) e naturalmente agli occhi di un bravo predicatore islamico significa che vogliono essere stuprate e magari anche lo meritano. No, voglio parlarvi delle relazioni dentro la famiglia, e della violenza famigliare, delle percosse degli uomini sulle loro mogli. Che naturalmente non sono una rarità anche da noi, ma vengono giudicate un'infamia e punite dalla legge. Guardate invece questo video (http://www.timesofisrael.com/egyptian-cleric-advises-men-beat-your-wife-so-she-will-mend-her-ways/) o leggete la traduzione che vi propongo qui sotto per capire la maggiore tolleranza, o se volte complicità dell'Islam su questo tema. Parla un  predicatore egiziano che ha nome Abd Al-Rahman:

"Una buona donna, anche se picchiata dal marito, mette la mano nella sua e dice: 'Non mi darò pace fino a quando non sarai contento di me' Ecco come il Profeta Muhammad ha insegnato alle sue donne che dovevano essere essere [...] L'Islam istruisce un uomo a picchiare la moglie come ultima risorsa prima del divorzio, in modo che lei possa rimediare i suoi modi, trattarlo con gentilezza e rispetto, e sapere che il marito ha uno status più alto di lei [...] Io dico a ogni marito: Non abbiate fretta di picchiarla ogni volta che si pone un problema. O servo di Allah, Allah ha detto: 'Ammonite quelle di loro di cui temete la disobbedienza, rifiutate di condividere i loro letti, e picchiatele.' Non si dovrebbe picchiare le donne solo per rabbia- [...] picchiare la propria moglie è una questione di disciplina. [...] il profeta Maometto picchiava una delle sue mogli, Aisha, allo scopo di infondere la disciplina, non perché si divertisse a farlo."

Un discorso interessante, proprio perché si sforza di essere, come dire, "islamicamente equilibrato": non rabbia, non divertimento sadico, solo "disciplina", insegnare che "il marito ha uno status più alto". Vogliamo chiamarlo fascista? Temo sia un complimento, è qualcosa di più remoto, di più antiquato e pericoloso, un senso di diseguaglianza radicale e nativa fra gli esseri umani che appartiene a uno strato primitivo della psiche. Da noi un discorso del genere non sarebbe accettabile a nessun livello; non è escluso naturalmente che qualcuno la pensi così, ma sarebbe considerato un selvaggio. Qui abbiamo uno studioso, un predicatore patentato che viene invitato a dire queste cose in televisione e ne parla con la naturalezza con cui da noi si parlerebbe della proibizione di rubare. Questo atteggiamento è lo stesso che motiva la persecuzione dei gay, la condizione di inferiorità imposta ai non credenti, i matrimoni di adulti e vecchie con bambine, non solo consentiti ma raccomandati, l'odio razziale per gli ebrei, la diffusione della religione con la guerra. E come questo predicatore la pensano tutti i suoi colleghi, i governanti, buona parte dei fedeli, anzi credono che questa sia la Legge divina, e di conseguenza regolano anche le leggi quotidiane e i comportamenti. Pensateci, la prossima volta che vi chiedete che cosa voglia dire la vittoria degli islamisti (magari "moderati" come Abd Al-Rahman) provocata dalla Primavera Araba.

Ugo Volli


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