I 10 peggiori antisemiti, secondo il Centro Wiesenthal
Giulio Meotti intervista Henryk Broder
(Traduzione di Yehudit Weisz)
http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/12752#.UPsZkol5mc0
Giulio Meotti Henryk Broder Jakob Augstein
I leader ebrei europei fanno fatica ad accettare che un intellettuale, un giornalista erudito possa essere antisemita come del tipo Farakhan o i jihadisti. Il loro stile è in genere elegante.
Il Simon Wiesenthal Center ha appena pubblicato la “lista nera” dei dieci peggiori antisemiti. Per la prima volta l’elenco non comprende solo terroristi islamici, imam arabi, religiosi iraniani, neo-nazisti e odiatori di ebrei.
Quest’anno la lista include anche un europeo, Jakob Augstein, direttore e giornalista del settimanale di sinistra “ Der Spiegel”, fondato dal padre Rudolf, icona del giornalismo democratico tedesco.
Il signor Augstein ha scritto che Israele sta tramando per mettere a ferro e fuoco il Medio Oriente, che Gaza è come Birkenau, che gli haredim sono come i terroristi suicidi e che la lobby ebraica controlla il mondo. In breve, il signor Augstein demonizza lo Stato di Israele, così come il Ministro della Cultura di Hitler, Alfred Rosenberg, aveva demonizzato gli ebrei polacchi.
Il signor Augstein sta preparando il terreno per quello che l’iraniano Ahmadinejad e i fascisti palestinesi vorrebbero fare agli ebrei, così come Richard Wagner fu - in un certo senso- ispiratore della deportazione da Bayreuth (il centro wagneriano in Germania) alle camere a gas di Auschwitz.
Dopo che il Centro Wiesenthal ha dichiarato guerra agli odiatori occidentali del popolo ebraico, cosa hanno fatto alcuni leader ebrei europei, presidenti di comunità, giornalisti e rabbini, per sostenere questa campagna anti-odiatori? Sono rimasti in silenzio o hanno accusato lo stesso Centro Wiesenthal.
Oppure, per confermare la vecchia espressione “non provocare i nazisti”, alcuni di loro addirittura hanno attaccato Henryk Broder, il giornalista che ha avuto il coraggio di denunciare Augstein.
Salomon Korn, vice presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania, ha detto che gli scritti del signor Augstein non sono anti-semiti. Nonostante i suoi “orribili” articoli, l’inserimento nella lista di Augstein, banalizza tutti gli altri che vi sono compresi, ha aggiunto Dieter Graumann, Presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania.
Vi ricordate di “Bagatelle per un massacro” di Louis-Ferdinand Céline? Lo scrittore francese nel 1939 aveva pubblicato questo appello nei confronti degli ebrei per farli scomparire dalla Francia: “Facciamo fuori gli ebrei, o moriremo a causa loro”. Un paio di anni più tardi, le camere a gas avevano cominciato a liquidare l’ebraismo. Céline è stato poi condannato per “collaborazionismo” e il suo pamphlet è ancora fuori legge in tutta Europa.
Immaginate se i leader ebrei europei, invece di condannare Céline e agire per isolarlo, avessero reagito come l’attuale leadership ha fatto nei confronti di Augstein. Purtroppo, questi ebrei della nuova classe dirigente si preoccupano più delle loro carriere che di difendere il popolo israeliano dalle mostruose bugie divulgate dai media europei, dal boicottaggio in Europa e dalla demonologia di stampo nazista, diffusa in tutto il mondo dagli intellettuali occidentali.
Il proprietario ed erede della rivista più importante della Germania, consegna gli ebrei su un piatto d’argento ai camini nucleari dell’Iran e i leader ebrei in Europa tacciono. Questo è imperdonabile.
La stessa classe dirigente ebraica non ha reagito quando nel 2001 il padre di Augstein, Rudolf, aveva scritto sulla rivista Der Spiegel un articolo in cui paragonava Ariel Sharon ad Adolf Hitler.
E come reagì la stessa classe dirigente ebraica quando nel 1996 Augstein aveva scritto un articolo della peggiore propaganda nazista? Ecco ciò che scrisse: “L’aver sperimentato dopo la guerra del 1967 che gli ebrei non erano più dei “diseredati”spinti dalla voglia di arricchirsi, ma dei combattenti altamente qualificati, tecnici, scienziati ed esperti agricoltori, deve averli completamente allontanati dal loro fondatore Theodor Herzl ... In loro crebbe l’idea che i sionisti, sostenuti dal potere finanziario degli ebrei negli Stati Uniti, fossero la razza superiore per moralità e tecnologia ... ”.
Volendosi distinguere dalla massa del popolo israeliano e reputandosi possessori di una maggiore saggezza cosmopolita, questi “leader ebrei” di buon grado hanno accettato di nuovo la “Sindrome dello Judenrat (il Consiglio Ebraico responsabile dell’applicazione delle leggi naziste nelle Comunità dei paesi occupati da Hitler)”, in base alle quali le vittime delle infami “selezioni”naziste venivano eliminati, ebrei provenienti dai ghetti. Con questa tattica, i nazisti avevano diviso gli ebrei nei ghetti, minato la loro solidarietà e ottenuto la loro cooperazione nel loro stesso sterminio. La “Sindrome di Judenrat” implicava che alcuni ebrei fossero migliori di altri. Stiamo assistendo allo stesso processo in atto in Europa.
Nei ghetti, coloro che detenevano i documenti appropriati stampati dalle SS erano autorizzati a sopravvivere, almeno per il momento, mentre gli altri venivano spediti nei campi di concentramento per lo sterminio. Oggi, chi prende le distanze dagli ebrei di Israele ha la possibilità di conservare la propria posizione fra le classi dirigenti. E’ la “Sindrome di Augstein”.
“Augstein è un uomo molto colto”, dice Henryk Broder, giornalista alla Die Welt. “Conosco personalmente figli di ex nazisti che sono persone meravigliose, e figli di perfetti socialdemocratici che sono orribili antisemiti. Augstein è l’opposto degli uomini delle SA. Oggi si dice che non è antisemitismo, ma ‘critica a Israele’, eppure verso lo Stato ebraico sono diretti gli stessi stereotipi antisemiti, dall’essere assassini di bambini, all’essere parassiti e sanguisughe. Augstein demonizza Israele esattamente com’era stato demonizzato l’Ebreo, una minaccia per la pace mondiale e la causa di tutti i mali”.
Secondo Broder, il caso Augstein dimostra l’incapacità di comprendere il nuovo odio. “L'antisemitismo non è statico ma dinamico, sta cambiando continuamente”. Che cosa ti aspetti per il futuro? “Sta andando di male in peggio, ben presto gli ebrei d’Europa saranno invitati a prendere le distanze da Israele. Com’era successo in Unione Sovietica”.
Nello splendido libro “Derech Hamelech”, il professor Hillel Weiss dell’Università Bar Ilan ha spiegato che il tradimento fa parte della storia ebraica. Gli attuali leader ebrei d’Europa, che parlano ancora una volta della “Simbiosi ebraico-tedesca” e che continuano a cadere nella trappola del vecchio e nuovo antisemitismo per assolvere Augstein, sono simili alle famiglie reali e al clero spagnolo del Medio Evo, agli apostati tedeschi, ai bolscevichi russi , che avevano pensato di lavare via la “vergogna” della loro origine ebraica con il sangue degli ebrei.
Questi leader ebrei accoglieranno con favore la prossima “road map” con i palestinesi, come i loro predecessori dello Judenrat erano saliti sui treni che li portavano nei campi di concentramento. Entrambi credono a tutto quello che i tedeschi gli dicono. Ma sono gli ebrei comuni, quelli che vivono a Marsiglia, a Londra, ad Afula, ad Amona e a Shchem, che alla fine pagano il prezzo più alto.
Io, personalmente, non posso sopportare questi cosiddetti “leader ebrei”. Si comportano come dei codardi, mentre i loro nemici stanno già preparando i prossimi treni.
Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Arutz Sheva, FrontPage Mag,The Jerusalem Post, Il Foglio. E' in preparazione il suo nuovo libro su Israele e Vaticano
Informazione Corretta pubblica in lingua italiana - nella rubrica “Meotti International”- i suoi articoli scritti in inglese per le testate sopra citate.