In esclusiva per IC7, la mia esperienza in Parlamento
di Fiamma Nirenstein
a destra, Fiamma Nirenstein
Sono felice di dedicare ai miei più cari amici, i lettori di Informazione Corretta, questa breve riflessione sulla mia scelta di non ricandidarmi al parlamento e di fare l'Alyah.
L'Alyah, il mio cuore l'aveva già fatta parecchi anni or sono, ed ho aspettato di concludere il mandato per non suscitare scandalo e polemiche, una cosa da evitare ogni volta che non sia indispensabile. La questione della doppia lealtà non mi ha mai turbato: penso al contrario che l'assoluta specificità della questione israeliana, coperta di bugie e di malefatte europee, renda il lavoro di chiarimento e di solidarietà dentro un parlamento europeo e in genere nelle istituzioni un lavoro politico indispensabile per la loro stessa dignità, per la loro stessa legittimità democratica.Israele è una questione diversa da quella nazionale di un singola paese, riguarda il destino e la sopravvivenza del popolo ebraica, della sua insostituibile cultura che ha creato l'Occidente come oggi lo conosciamo,il monoteismo, la democrazia,la morale stessa
Non dimenticherò come incontrando per strada la mia collega senatrice Rossana Boldi insieme a sua figlia, essa le abbia detto presentandomi "Ecco questa è Fiamma Nirenstein che ci fa l'onore di portare Israele in parlamento". Davvero la solidarietà per Israele, distrutta dallo scriteriato gesto del governo di votare all'ONU per il riconosvcimento dello Stato Palestinese osservatore,è stata la cifra più importante della politica estera italiana in questi cinque anni, un gesto di distinzione morale e civile, un distintovo d'oro. Israele è stato il segno speciale della storia politica d'Italia di questi anni. Mi permetto di ricordare la solidarietà che si è riusciti a creare nell'immagine dei parlamentari italiani di tutte le parti poilitiche che escono due volte per strada con le bandiere di Israele davanti al Montecitorio durante le guerre di Gaza e incontrano la popolazione in sostegno del diritto di Israele e difendersi. Rircordo tutto il lavoro compiuto sui diritti umani in Commissione Esteri e in Aula, ricordo le iniziative sulle primavere arabe che per prime ne hanno dimostrato l'equivoco, le donne con lo shihab che sono venute e denunciare da noi, in Commissione, la Fratellanza Musulmana egiziana; la Commissione per l'indagine sull'antisemitismo; le audizioni sull'Iran; il lavoro sui profughi ebrei dei paesi arabi; il mio voto contro l'accordo con Gheddafi, il voto compatto e bipartisan contro Durban 2 in aula... e via via tante iniziative che mi è davvero impossibile ricordarle tutte... tutte queste iniziative hanno avuto un segno speciale, con Israele come doistintivo di democrazia .
Quando si ama Israele se ne viene ispirati in maniera semplice e diretta alla comprensione di questioni capitali, lo sguardo è più chiaro e più onesto, l interpretazione della politica internazionale non indulge a illusioni e a vezzeggiamenti per cui Mursi e moderato, o Gheddafi un partner (ciasuno nel suo tempo, si capisce). Israele è un faro di comprensione e di politica sensata, la sua ottica pur moderata e sostanzialmente pacifista illumina e arrichisce la strada di chi vuol capire il mondo. E ho notato che moltissimi deputati e senatori di tutte le parti sono molto più pronti alla solidarietà con Israele di quanto non lo siano i loro leader: Bersani ha torto quando sventola la bandiera palestinese di nuovo e di fatto fa intravedere un D'Alema ministro degli esteri ancora una volta. Dopo tanto terrorismo, tanto odio antisemita e anticristiano ostentato parimenti dal mondo islamico, tante pessime prove delle primavere arabe, i tempi sono cambiati per tutti. Quando abbiamo al Tempio di Adriano a Roma invitato a una maratona verbale "Per Israele per la Verità" non si è riusciti a contenere il desiderio, da Berlusconi a Saviano,d i parlare a favore dlel'unica democrazia che crede nell'uomo e nella vita.
Dunque, adesso che sono stata in Parlamento voglio tornare a scrivere e fare l'Alyah. Me ne andrò dall'Italia con calma e non me ne andrò mai veramente, resterò come ho sempre fatto in zona per seguitare a farvi compagnia, cari lettori di IC, con i miei articoli, come sempre. Ho ricevuto tanti messaggi che rimpiangono il mio lavoro di parlamentare. Non temete, sarò sempre a fianco di Informazione Corretta e di Angelo Pezzana con i miei articoli e le mie iniziative, ancora di più di prima.