Antisemitismo stile anni ’40 nella capitale dell’UE
Commento di Giulio Meotti
(Traduzione di Yehudit Weisz)
http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/12742#.UPhsIWCWSfQ
Giulio Meotti
Bruxelles, la capitale del Belgio, che ospita l’Unione Europea, fornisce un esempio illuminante del nuovo rigurgito di odio verso gli ebrei.
La più antica scuola ebraica della capitale belga, intitolata a Maimonide, presto sarà chiusa per gli attacchi antisemiti e la conseguente mancanza di studenti. Come durante l’occupazione nazista, oggi è pericoloso per una ragazza ebrea andare a scuola a Bruxelles, perchè viene regolarmente insultata con un “Sporca ebrea, vattene al tuo paese!”.
Nel Belgio vivono 40.000 ebrei. Nel 2012, l’odio antisemita ha subìto un aumento del 50 %. Il 30% della popolazione di Bruxelles (1 milione) è musulmana e diventerà la maggioranza fra tre generazioni.
Il quotidiano De Morgen ha pubblicato i risultati di un sondaggio tra i giovani musulmani nelle scuole superiori di Bruxelles: “La metà può essere definita anti-semita, un tasso molto alto”, ha detto Mark Elchardus, sociologo della Vrije Universiteit Brussel.
Nel frattempo, le autorità belghe hanno dichiarato guerra all'ebraismo.
Un tribunale nella città di Anversa ha appena costretto una scuola femminile ebraico- ortodossa, gestita da un gruppo chassidico, di ammettere le due figlie di un militante haredì anti-sionista, che aveva partecipato alla conferenza sul negazionismo della Shoah a Teheran nel 2006 e che era stato fotografato mentre baciava il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
Mentre la società illiberale e reazionaria belga si permette di privare l’ebraismo della sua identità religiosa, alla Scuola Europea, la più prestigiosa di Bruxelles, dove vengono inviati i figli dei rappresentanti della Comunità europea, gli studenti ebrei sono vessati se manifestano sostegno a Israele .
Non è un caso che l’ambasciatore degli Stati Uniti in Belgio abbia incolpato Israele per l’antisemitismo tra i musulmani.
Howard Gutman ha detto che “si dovrebbe distinguere tra l’antisemitismo tradizionale, che dovrebbe essere condannato, e l’odio dei musulmani verso gli ebrei, che deriva dal conflitto in corso tra Israele e i palestinesi”.
La maggior parte dei commenti pubblici su Israele da parte dei funzionari belgi sembrano comunicati redatti della Lega Araba.
Karel De Gucht, Commissario europeo per il Commercio ed ex Ministro degli Esteri belga, ha lanciato alla Radio Pubblica fiamminga uno sproloquio contro gli ebrei: “Non sottovalutate la lobby ebraica di Washington: tra la maggior parte degli ebrei vi è una forte convinzione- è difficile descriverla in altro modo- di essere sempre nel giusto, indipendentemente dal fatto che siano religiosi. La pensano così anche gli ebrei laici. Quindi non è facile avere, perfino con gli ebrei moderati, una discussione ragionevole su ciò che sta realmente accadendo in Medio Oriente”. Dunque, non era un caso di “critica a Israele” o di “anti-sionismo”: l’obiettivo di Mr. De Gucht sono gli ebrei.
Il Belgio, uno dei primi paesi occidentali a permettere l’apertura di un’ambasciata dell’Olp a Bruxelles, è apparso come il paese che maggiormente criminalizza Israele a livello europeo.
Lo sceicco Ahmad Yassin, il giorno dopo il suo assassinio, sul quotidiano fiammingo Nieuwsblad venne paragonato a Cristo.
Contrariamente ad altri Stati dell’Unione Europea, la linea politica del Belgio non è guidata da una realpolitik pro-araba, ma da atteggiamenti antisemiti profondamente radicati.
Gli scambi commerciali con il mondo arabo rappresentano solo una piccola parte della bilancia commerciale del Belgio. L’odio belga verso Israele è diffuso, laico, internazionalista e terzomondista.
Belgio e Austria sono gli unici due paesi europei che hanno votato a favore di un’indagine, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che criminalizzava il comportamento di Israele per gli “insediamenti in Cisgiordania”.
In un famoso editoriale sul giornale belga Le Soir, un vice-Presidente della Commissione Esteri del Senato aveva scritto: “L’intransigente rifiuto di Israele per una pace giusta, non è una prova lampante del fatto che il progetto sionista è fallito?” per continuare poi a elencare le somiglianze tra gli “ebrei” e il regime di Apartheid degli Afrikaner.
Gli ebrei belgi hanno anche una parte di responsabilità nel sottovalutare l’odio. L’organizzazione che riunisce le istituzioni ebraiche del Belgio ha appena ospitato André Flahaut, Presidente della Camera dei rappresentanti del Belgio, come ospite d’onore a una cena di gala. Flahaut - ex Ministro della Difesa e alto funzionario del Partito Socialista – ha paragonato Israele ai nazisti.
Perché gli ebrei hanno reso onore a un antisemita dichiarato?
Ad Anversa, la famosa “Gerusalemme belga”, una scuola cattolica di tutto rispetto e finanziata dal governo cattolico, il Collegio del Sacro Cuore, ha organizzato per gli studenti una “Giornata per la Palestina”, piena di attività e riferimenti antisemiti. Nel corso dell’evento c’era uno stand intitolato “Lancia i soldati in mare”, dove i ragazzi erano invitati a gettare modellini di ebrei e soldati israeliani in due grandi vasche di acqua.
Durante il dilagare della peste nera (1348-1349), gli ebrei belgi furono massacrati dalla popolazione e dalle autorità locali, con l’accusa di aver avvelenato i pozzi provocando quindi il sorgere della peste. Solo un pugno di famiglie sopravvissero, ma molte furono poi messe al rogo nel 1370, con l’accusa di aver profanato le ostie della comunione.
Nel 1940 gli ebrei belgi sono stati sterminati ad Auschwitz con la partecipazione volontaria delle autorità belghe. Settanta anni dopo, gli studenti stanno imparando a prendere la mira contro la bandiera israeliana, le fotografie di un ebreo ortodosso di Anversa, di una sinagoga, del club sportivo Maccabi, e, per finire, uccidere israeliani.
In questi giorni, mentre le autorità belghe stavano inaugurando il Museo Ebraico in un edificio che fu una sede nazista, i passeggeri di un treno a Bruxelles sono rimasti colpiti dal seguente annuncio, diffuso attraverso un altoparlante: “Benvenuti al treno per Auschwitz. Gli ebrei sono invitati a scendere a Buchenwald”.
E una parte significativa del programma nucleare iraniano, è giusto ricordarlo, proviene dal Belgio.
Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Arutz Sheva, FrontPage Mag,The Jerusalem Post, Il Foglio.
Informazione Corretta pubblica in lingua italiana - nella rubrica “Meotti International”- i suoi articoli scritti in inglese per le testate sopra citate.