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Ugo Volli
Cartoline
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L'occupazione spagnola della Spagna. E quella romana di Roma. 14/01/2013

L'occupazione spagnola della Spagna. E quella romana di Roma.
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli



Cari amici,

siete contrari anche voi, spero, all'occupazione sionista della Palestina. Macché contrari, indignati. Indignatissimi. Come quel bel tipo di Hessel e tutti i suoi pari di origini ebraica che per questa ragione giustamente odiano se stessi. Se voi foste ebrei come me, non vi odiereste per i crimini sionisti? Non sareste disposti a fare la pace prima di tutto, cedendo subito le "colonie", Gerusalemme "Est" e poi anche la Galilea che è piena d'arabi, Giaffa, insomma tutto, Tel Aviv e BeerSheva? Non ve ne andreste a nuoto verso i ghetti polacchi chiedendo scusa a chi avete occupato e a chi andrete a disturbare di nuovo? Ecco, io devo essere un po' deviato, perché questi impulsi profondamente etici non li sento proprio, ma voi che amate la pace certamente non solo vi indignate, ma combattete apertamente l'occupazione, organizzate flottiglie ... e anche qualche cosa di più, mi intendete? Come quel bravo vescovo che per amore della pace contrabbandava armi sulla sua vettura diplomatica...

Insomma, protestare contro l'occupazione israeliana di Israele (pardon, volevo dire l'occupazione sionista della Palestina) è ovvio, solo un disgraziato colonialista razzista becero come me non lo fa. Ma se quest'occupazione che dura da quasi sessantacinque anni (e in certi posti, come i primi insediamenti, pardon colonie, tipo Zikron Jaakov o Rishon Lezion anche quasi dal doppio) si prolungasse ancora per un secolo o due o cinque? Sono sicuro che non smettereste di lottare. E se non voi, almeno i bravi musulmani che conoscono la legge: una volta che una terra è stata conquistata dall'Islam, in una guerra certo, magari in una guerra di sterminio, ma una guerra giusta e islamica, in un cimento che si chiama Jihad ed è spirituale anche se sgozza donne e bambini e stermina nemici - una volta che una terra è stata conquistata rientra nel patrimonio islamico e non la si può sottrarre ad esso: come non ci si può disiscrivere dall'Islam quasi fosse la bocciofila. L'abiura è punita con la morte e la sottrazione di una terra islamica significa la guerra. In realtà la guerra si può usare anche se la terra in questione non è mai stata islamica, ma se lo è stata, be', è assolutamente meritoria e obbligatoria.

Perché mi viene in mente questo? Be' mi succede un po' come a Woody Allen, che quando sente la musica di Wagner gli vien voglia di conquistare la Polonia. A me basta una paella, un toro, un Olè!, e subito mi torna nel cuore Al Andalus. Perché dovete sapere che se Israele è occupato dagli israeliani da 65 anni, la Spagna è occupata dagli spagnoli da un massimo di 800 anni (nel Nord) fino a un minimo di 520 anni (Granada). Ottocento o cinquecentoventi anni e tutte le durate intermedie... un'immensità, un dolore, una mancanza infinita. Ma non pensate che ci sia rassegnazione, no. Al Andalus ritornerà, prestissimo. In fondo anche il re del Belgio si sta convertendo all'Islam, o dovrebbe farlo (http://alyaexpress-news.com/2013/01/redouane-ahrouche-parti-islam-demande-a-albert-ii-roi-des-belges-de-se-convertir-a-lislam/), anzi tutto il Belgio è già mezzo islamizzato (Bruxelles http://www.youtube.com/watch_popup?v=olJqg0_tdbQ&feature=youtu.be ) e in fondo bisogna ricordarsi che una volta il Belgio era della Spagna. Dunque perché no? Se bisogna cacciare gli israeliani da Israele per far posto ai bravi musulmani, perché non gli spagnoli dalla Spagna?

Capisco, pensate che io deliri. Diciamo che vi dò ragione. In questo senso, che mi piacerebbe molto che il mio fosse un delirio e che non vi fosse in esso il minimo seme di verità. E però, mi spiace molto per voi e per me. Guardate questo filmato ripreso dalla Tv egiziana: http://elderofziyon.blogspot.it/2013/01/hundreds-of-muslims-demonstrate-in.html. In fondo sono solo 3 minuti e 9 secondi. La prima metà è del tutto mistica, una sfilata di cartelli al Cairo in cui si chiede la restituzione di Al Andalus. Già la "restituzione" di questo posto occupato dagli spagnoli. E badate che Al Andalus non è solo l'attuale regione dell'Andalusia, come suggeriscono i sottotitoli. E' tutta la Spagna e naturalmente anche il Portogallo e magari qualche pezzo di Francia fino a Poitiers dove gli schifosi infedeli fermarono gli eroici conquistatori islamici il 10 o il 17 ottobre (la data è incerta) del 732, mille duecento ottant'anni fa (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Poitiers_%28732%29).


 Anche questo andrà vendicato a tempo debito, naturalmente. Perché la vendetta è un piatto che si consuma freddo, come diceva un tale. Nella seconda parte del filmato ci sono dei baldi giovanotti che spiegano perché, con tutti i pasticci dell'Egitto attuale pensano alla Spagna (pardon, Al Andalus). Più o meno per la stessa ragione per cui pensano a Israele (pardon, la Palestina). Primo perché c'è, secondo perché desiderano che sia loro, terzo perché è ingiusto che qualcun altro abiti in una terra che desiderano loro. E, a proposito, adesso non c'è nessuno che se ne occupi, ma anche la Sicilia è stata islamica. E la Calabria per qualche tempo, e un bel pezzo di Puglia. E tanti posti qua e là, fra cui pure Roma, occupata un paio di giorni nell'846 da pirati saraceni che avevano risalito il Tevere (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Poitiers_%28732%29).  Tutta roba loro, in particolare Roma (http://www.youtube.com/watch?v=nXxDAVshjgU). Capito? Anche l'occupazione romana di Roma finirà presto. Romano avvertito mezzo salvato. Magari coinviene anche a voi come a re Baldovino, convertirvi subito.

Ugo Volli


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