giovedi` 28 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Le scelte del Vaticano 11/01/2013

Copia di lettera inviata all' Osservatore Romano:

per leggere la pagina IC correlata, ecco il link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=24&sez=120&id=47678

Spettabile Redazione dell'Osservatore Romano,

 mi permetto di contattarVi dopo aver letto l'articolo dell'ANSA sotto riportato ed evidenziato in rosso.
Come Cristiano Cattolico praticante sono a volte sconcertato dal persistere inalterato della posizione filo-araba, filo-palestinese e filo-islamica della Chiesa Cattolica, nonostante le violente e sanguinose persecuzioni ai danni dei Cristiani perpetrate in tutti i paesi islamici dai musulmani.
Sembra incredibile che la Chiesa Cattolica possa restare fedele al sodalizio con la causa palestinese nella vana speranza di salvaguardare le comunita' cristiane mediorientali oggi a rischio di scomparire completamente tranne che in Israele.
Permettemi l'ironia, ma non si tratta di un matrimonio contratto in Chiesa e pertanto indissolubile... Capisco che il Papa debba non solo pensare anzitutto alla comunita' cristiano-cattolica mondiale sotto attacco islamico, ma anche a possibili divisioni interne che minacciano l'integrita' della Chiesa.
All'interno della Chiesa, infatti, la componente sinistroide, filo-islamica, terzomondista e' molto forte ed ha spesso attaccato apertamente e duramente persino il Papa per le sue scelte di criticare l'islam.
Inoltre, se il Vaticano avesse sposato la causa di Israele invece, cio' non avrebbe migliorato in modo significativo la capacita' di Israele di difendersi efficacemente, ma forse avrebbe compromesso ulteriormente la capacita' dei Cristiani indifesi di resistere allo tzunami islamico.
Il Vaticano in passato ha optato di favorire lo status quo in paesi quali Iraq sotto Saddam, Egitto sotto Mubarak, Siria sotto Assad, adottando il criterio del male minore, indipendentemente dalla maggiore o minore ostilita' di questi regimi verso Israele, nel tentativo di proteggere quanto possibile le minoranze cristiane.
In passato la Chiesa ha potuto invocare le Crociate a difesa della Cristianita' minacciata dall'islam, grazie al suo ruolo molto piu' influente e alla sostanziale identita' cristiana dell'occidente e consapevolezza della minaccia.
Oggi la leadership politica e intellettuale occidentale e' connivente e alleata dell'islam contro Israele, i Cristiani e la propria civilta', così come buona parte dell'opinione pubblica. Il Papa ha pero' cercato di sottolineare l'importanza di riscoprire l'identita' cristiana, o meglio giudaico-cristiana, dell'Europa, e di difendere Israele e gli Ebrei e avvicinare i Cristiani agli Ebrei, sfatando in uno dei suoi ultimi libri l'accusa di Deicidio tornata di moda tra i Cattolici di sinistra.

 Detto questo, resto comunque turbato dal fatto che la Chiesa debba spendere molte meno parole in difesa dei Cristiani massacrati dai musulmani di quelle che dedica alla condanna di Israele. Mi permetto di inviarVi una mia riflessione personale sulla scelta della Chiesa di sposare la causa dei carnefici dei Cristiani.

Con stima,
Andrea Tedesco

 


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT