Shanghai, 10 Gennaio 2013
Ho 63 anni e vivo in Asia da piu' di quattro anni, all'estero ho risieduto quasi dieci anni complessivi ma ho sempre viaggiato, tutta la vita.
Ottanta Paesi, di cui sedici o diciassette musulmani. Fra tre anni andro' in pensione ed ho qualche incertezza tra Tailandia, che gia' conosco bene, e la Malesia.
Ho chiesto a due personaggi, totalmente diversi tra loro la loro opinione su una vita da pensionato in Malesia.
Il primopersonaggio e' un businessman cinese, nato in Malesia. Sostiene che una radicalizzazione intollerante dell' Islam e' evidente ed irreversibile.
Quindi sconsiglia la Malesia come residenza per un cristiano.
L' altra opinione e' quella di un ex ambasciatore di un Paese Europeo. ammette la piega che gli eventi hanno preso, anche se ritiene ci voglia ancora tempo, prima che la situazione posa definirsi di concreto rischio.
Poiche' lo conosco credo che sia la sua indole, positiva, benpensante ed ottimista, in concorso con il fatto di avere avuto una vita ed un punto di osservazione privilegiato e protetto, a renderlo cosi' ottimista.
Da notare che stiamo parlando della Malesia, uno dei paesi musulmani piu' tolleranti. (Peraltro mi infastidisce il concetto che io debba essere tollerato).
Ci sarebbe ancora la Turchia, ma il tempo stringe e la Tunisia ha gia' fatto il giro di boa.
Moriro' all'estero. Non ho figli e questo mi solleva molto il morale, in considerazione del mondo che lasciamo a chi ci segue, con la politica della tolleranza della gauche caviar, come chiamano in Francia la nostra intellighenzia alla Feltrinelli buonanima ed al sindaco di Milano e la sua politica dell'accoglienza.
Cordialmente,
Gianfranco Pacini
Ci scusi, ma ci viene voglia di dirle 'su con la vita' ! Comprendiamo il fascino dell'estremo oriente, ma alla sua età pensare alla dipartita non le sembra prematuro ? perchè non ci scrive ogni tanto qualche articolo sull'islam dei luoghi dove vive ? Ci dica che ne pensa,
IC redazione