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Libero Rassegna Stampa
09.01.2013 Modernizzare l'islam: un fallimento
cronaca di Enzo Piergianni

Testata: Libero
Data: 09 gennaio 2013
Pagina: 17
Autore: Enzo Piergianni
Titolo: «Lezioni di islam: è flop in Germania»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 09/01/2013, a pag. 17, l'articolo di Enzo Piergianni dal titolo "Lezioni di islam: è flop in Germania".

La «rivoluzione islamica» nella scuola tedesca parte male. In Germania, per accelerare l’integrazione delle nuove generazioni di immigrati, si vuole estendere il modello «Multiculti» anche nell’istruzione religiosa, ma scarseggiano gli insegnanti affidabili e sono pochi anche gli alunni.Èun flop il bilancio dei primi mesi dell’insegnamento della religione musulmananelle classi elementari del Nordreno-Vestfalia, dove il nuovo programma ha preso il via. La sociologa Lamya Kaddor, con radici siriane, ha lanciato un brusco allarme sul quotidiano progressista Suddeutsche Zeitung. Nel Land più popoloso della Germania, dallo scorso agosto l’ora di religione coranica (Islam-Unterricht) è stata parificata nei piani di studio con quella delle altre religioni (cattolica, protestante, ebraica) ufficialmente riconosciute dall’autorità scolastica. La novità è stata introdotta con una legge regionale trasversale, approvata da tutti i partiti, compresa la Cdu. Dal prossimo anno scolastico, anche l’Assia vuole copiare il modello renano con una sperimentazione in 25 scuole elementari. Altrove il problema è ancora meno sentito e si procede con prudenza. Sono circa 4 milioni in Germania i seguaci del Corano. Gli immigrati musulmani sono in prevalenza turchi e concentrati nel Nordreno- Vestfalia. Nella regione, gli scolari cattolici diminuiscono ma sono ancora in maggioranza (40,9 per cento). Al secondo posto i protestanti (28,6), mentre aumentano a vista d’occhio i musulmani (13,1) e anche i «non credenti» (12,8). In alcune città operaie come Duisburg e Gelsenkirchen, i giovani di fede musulmana hanno già sorpassato numericamente i coetanei cattolici o protestanti. Svanita l’euforia del primo annuncio, ora i pionieri del modello integrazionista fare i conti con impreviste difficoltà pratiche. I problemi non dipendono dai finanziamenti, che sono piuttosto ingenti, quanto dalla formazione e dal reclutamento degli insegnanti. Inoltre va tenuto conto del disinteresse, per non dire la diffidenza, che caratterizza il primo approccio dei genitori musulmani verso l’inse - gnamentodel Corano inunastruttura tedesca, fuori dall’ambito tradizionale della moschea e della famiglia. La legge riconosce al Consiglio (Beirat) formatoda quattrograndiorganizzazioni rappresentative degli immigrati musulmani, la partecipazione alle procedure di assunzione degli insegnanti che vengono inquadrati nei ruoli regionali della pubblica istruzione. Sono posti ben retribuiti (circa 3.000 euro al mese) che fanno gola e finiscono per creare grosse rivalità all’in - terno del Consiglio. I candidati maestri vengono esaminati dal Consiglio e ogni organizzazione sgomita per piazzare i suoi fedelissimi. Oltre al pericolo della lottizzazione, ideologica e di potere, esiste anche quello del bavaglio per i candidati troppo «laici» non allineati sulle posizioni dottrinarie e clientelari delle potenti organizzazioni nel Consiglio. Le autorità tedesche però non pagano a occhi chiusi l’ora di Corano e, a loro volta, «sorvegliano i sorveglianti» per dirla con l’esperta della Suddeutsche Zeitung, che giudica scetticamente la fretta di introdurre il nuovo insegnamento. L’altro rischio è che, senza adeguati controlli, i banchi di scuola, se manovrati da «cattivi maestri» travestiti da insospettabili imam, possano trasformarsi in palestre di indottrinamento fondamentalista e diventare fatalmente la rampa di lancio per i kamikaze del futuro. Nel Nordreno- Vestfalia sta crescendo in modo preoccupante il proselitismo salafita. Per questo, il ministero dell’Istruzione ha rifiutato un partenariato con la comunità islamica Milli Görüs, nel mirino degli 007 federali per «notevoli deficit di democrazia ».

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