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Informazione Corretta Rassegna Stampa
06.01.2013 L’avanzata dell’islam in Inghilterra
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Informazione Corretta
Data: 06 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «L’avanzata dell’islam in Inghilterra»

L’avanzata dell’islam in Inghilterra
Analisi di Giulio Meotti

 (Traduzione di Yehudut Weisz)

http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/12686

 Giulio Meotti

Per capire l’avanzata dell’islam in Gran Bretagna basta guardare una scritta sulle pareti dell’Università di Londra: “La pace con Israele è un crimine”. Secondo un nuovo studio della Henry Jackson Society, il "Consiglio Musulmano della Gran Bretagna", che si autodefinisce l’“organo di rappresentanza” dei musulmani del Regno Unito, ha assunto oggi nel dibattito pubblico un ruolo più importante della Chiesa d’Inghilterra.

“2030: l’anno in cui l’Inghilterra ha cessato di essere una nazione cristiana”, ha scritto il Daily Mail, un titolo persin troppo ottimista. La Chiesa anglicana sta già morendo e il Regno Unito sta vivendo un processo di “islamizzazione”, come ha scritto il quotidiano di sinistra The Independent.
Nel suo nuovo libro “Civilization”, lo storico di Harvard Niall Ferguson scrive: “Se la popolazione musulmana del Regno Unito dovesse continuare a crescere ad un ritmo annuo del 6,7% (come ha fatto tra il 2004 e il 2008,) la sua percentuale sulla popolazione totale del Regno Unito passerebbe da poco meno del 4% nel 2008 all’8% nel 2020, al 15% nel 2030 e al 28% nel 2040, passando infine al 50% nel 2050”.

Al recente Sinodo anglicano, il vescovo di Southwell e Nottingham, Paul Butler, ha dichiarato che la Chiesa d’Inghilterra “tra venti anni non esisterà più”.
The Economist, il settimanale che da sempre osserva i cambiamenti all’interno della società britannica, prevede che nel 2020 i membri della Chiesa d’Inghilterra saranno non più di 680.000, rispetto agli attuali 800 mila e al milione di un decennio fa. Nel 1979 erano 5 milioni. Il recente censimento nazionale -Inghilterra e Galles- mostra che a Londra, le persone che si identificano come “white British” per la prima volta sono diventate una minoranza.

 Ma la cosa più sorprendente, è che la popolazione musulmana è raddoppiata. Ora è ufficiale: tra il 2001 e il 2011 la popolazione musulmana del Regno Unito è aumentata da 1.5 a 2.7 milioni. In altre parole, si tratta di un aumento dal 3 al 4,8 per cento della popolazione complessiva. In base ai nuovi dati del censimento, in Inghilterra e Galles l’Islam è la religione in più rapida crescita. Un altro recente sondaggio, condotto dal gruppo interreligioso Faith Matters, mostra che il numero di britannici convertiti all’Islam ha già superato la soglia delle 100.000 unità, e che ci sono fino a 5.000 nuove conversioni ogni anno.
Il programma di Channel 4 “Gli ultimi bambini bianchi”mostra due bambini britannici che vivono in un quartiere interamente musulmano e che diventano frequentatori entusiasti della moschea locale.

Dall’ultimo censimento del 2001, il numero di cittadini britannici che s’identificano genericamente come “cristiani”, è sceso di 13 punti percentuali, collocandosi al 59 per cento. Lo studio dal tirolo “ Censimento della Chiesa Anglicana” prevede, inoltre, che il numero di cristiani che frequentano le funzioni domenicali nel Regno Unito si ridurrà di due terzi nel corso dei prossimi tre decenni. Lo studio prevede che per la scarsa partecipazione 18.000 chiese saranno costrette a chiudere.

L’islamizzazione si sta diffondendo anche nelle università. Otto università britanniche, tra cui Oxford e Cambridge, dal 1995 hanno ricevuto più di 233.500.000 sterline da fonti saudite e musulmane. La somma totale, rivelata da Anthony Glees, Direttore del Centro dell’Università Brunel per gli Studi di intelligence e di sicurezza, è la principale fonte di finanziamento esterna per le Università del Regno Unito. Le Università che hanno accettato donazioni dai reali sauditi e da altre fonti arabe comprendono Oxford, Cambridge, Durham, l’University College di Londra, la London School of Economics, la Exeter University nel Davon, la Dundee University in Scozia e la City University a Londra.

Le conseguenze di questi finanziamenti sono chiare. Il 70 per cento delle lezioni di scienze politiche presso il Centro sul Medio Oriente al St Antony’s College di Oxford, sono “implacabilmente ostili” verso l’Occidente e Israele.
E’ un fenomeno esemplificato dalla scritta riportata all’inizio sulle pareti della London University: “La pace con Israele è un crimine”.
Nel frattempo, il grande ideale britannico che risale ai tempi della Magna Carta - tutti dovrebbero essere trattati allo stesso modo davanti alla legge-  è stato eroso dai tribunali della Shari’a.
Il Regno Unito ha importato la legge islamica da teocrazie come l’Iran, l’Afghanistan e l’Arabia Saudita: secondo un rapporto del 2009 del Centro Studi Civitas, nel Regno Unito ci sono già 85 consigli della Shari’a operativi. Poi c’è una vasta rete di “consigli”informali islamici, che spesso operano esternamente alle moschee, occupandosi di divorzi religiosi e di custodia dei figli, in linea con l’insegnamento coranico.
Questi tribunali si basano sul rifiuto del principio d’inviolabilità dei diritti umani. I tribunali formalizzano il “talaq”, il ripudio della moglie da parte del marito, la poligamia, il diritto di “rimprovero” alle mogli e la mutilazione dei genitali.

Gli islamici sono riusciti anche a distruggere un altro valore britannico: la libertà di espressione. La programmazione del film su Channel 4, dello storico Tom Holland “Islam: The Untold Story” è stata cancellata a seguito delle minacce di morte ricevuto. Grayson Perry, l’artista vincitore del premio Turner, ha poi ammesso che lui stesso si auto-censura quando si tratta di questioni relative all’Islam. “Non voglio che mi si tagli la gola”, ha detto.

Nel “Declino e Caduta dell’Impero Romano”, il grande storico Edward Gibbon aveva ipotizzato che se i francesi non fossero riusciti a sconfiggere l’esercito invasore musulmano nella battaglia di Poitiers nel 732C.E., “forse l’interpretazione del Corano sarebbe ora insegnata nelle scuole di Oxford”. Quando queste parole furono pubblicate nel 1788, parevano frutto della fantasia. Oggi, a Oxford si discute su “il diritto di Israele ad esistere” e si predica l’Islam. Gibbon aveva ragione, ma l’aveva previsto troppo presto.

La marcia britannica verso l’Islam sembra oggi inesorabile. Questo è “Il mondo nuovo” di Aldoux Huxley. La chiamata alla preghiera dell’imam salirà sui tetti di ardesia delle baraccopoli industriali inglesi e gli“emirati” medievali funzioneranno al di fuori del diritto britannico, all’interno delle città.
Le Chiese saranno utilizzate come locali notturni o come moschee.
Gli ebrei saranno costretti a vivere in nuovi ghetti per “motivi di sicurezza” o fare le valigie e andarsene.
La Gran Bretagna come abbiamo visto sta per scomparire. La storia ci racconta che interi paesi, in passato, hanno adottato una nuova religione. Perché non può accadere oggi nel Regno Unito?

 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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