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Noa: marketing o ignoranza ? 24/12/2012

Esprimo sconcerto e rabbia di fronte a certe dichiarazioni, contenute nell'intervista apparsa ieri sul Magazine Io Donna, del Corriere della Sera, nella quale la cantante israeliana, Noa -che pure ha svolto il servizio militare nell'IDF e afferma che l'esercito è "di tutti e tutti sosteniamo i nostri fratelli, mariti...ecc."- afferma come la maggior parte dei suoi connazionali, tra cui lei stessa, approvi il recente "passo della Palestina verso l'indipendenza", loda la pazienza di Abu Mazen, uomo di pace, nonostante le "chiusure" del governo israeliano, fa sua la decisione di scrittori come Oz o Grossman di non partecipare ad eventi pubblici negli insediamenti (!) in Cisgiordania, ecc....

Ora, un conto è criticare (con cognizione di causa) questo o quel provvedimento del Governo di Gerusalemme; un conto è dare una rappresentaziona falsa dell'universo palestinese, in particolare del suo Presidente. E' evidente che la brava cantante di origine yemenita nulla sa delle gesta e delle parole di costui. Il marketing, come Voi lo chiamate con azzeccata espressione, della propria figura di artista in Europa (che pure non le ha risparmiato fischi e urla dei pacifinti in più di un'occasione) non può giungere al punto di falsare la realtà.

Si rende conto, Noa, delle ricadute sui nostri giovani, e non solo, di quanto afferma? Un ragazzo italiano che assiste ad un suo concerto e legge questi pensieri o ascolta una sua intervista, che cosa penserà? Supportato poi dal fatto che la cantante, come detto, dice di amare l'esercito e il suo Paese, oltre a stigmatizzare i colleghi stranieri che hanno scelto di non esibirsi in Israele, quale idea quel ragazzo si potrà fare?
Sono "uscite" da non prendere sottogamba, posto che, da qualche tempo in qua, i nuovi maitres à penser sono le persone di spettacolo; e dunque la loro posizione conta, eccome!

 Buon Natale!
Mara Marantonio

Non escluderemmo, oltre bene inteso la sua attenzione al mercato, anche una ignoranza per le cose della politica. Come tanti giovani anche in Italia, per nulla interessati alla storia e alla politica, anche in Israele può accadere lo stesso fenomeno. Noa ha già un'età discretamente lontana da quella giovanile, questa valutazione non dovrebbe riguardarla, però non si può mai dire, chissà,  fosse una ignorantona ? Se dovessimo però scommettere, punteremmo sul marketing, se vale per Grossman & Co,perchè non per Noa ? resta però una cantante con una voce meravigliosa,
IC redazione


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