IC7 - Il commento di Deborah Fait
Deborah Fait
Devo ammettere che la notizia della settimana che piu’ mi ha rallegrata e’ stata la decisione della commissione elettorale per la 19 Knesset di squalificare Hanin Zoabi, deputata araba, dalle prossime elezioni a causa del suo sostegno al terrorismo e del suo odio contro Israele, odio che esprime in mille modi anche dall’interno del parlamento israeliano. Solo Israele poteva sopportare per anni che un deputato della Knesset facesse propaganda antisraeliana, antisemita e incoraggiasse la lotta armata, in parole povere il terrorismo contro civili israeliani.
Erano anni che la Zoabi mi pesava sullo stomaco come un cipollone indigeribile.
Anni di sue dichiarazioni contro Israele, di accuse di fascismo e di razzismo, anni di ovazioni per i nemici di Israele e per i terroristi seminatori di morte.
Anni di isteriche arringhe sull’eliminazione di Israele e di uscite plateali dalla Knesset ogni volta che veniva suonato l’Inno Nazionale israeliano fino ad arrivare al 2010 e alla sua partecipazione alla flottiglia a bordo della Mavi Marmara per violare l’embargo israeliano su Gaza e provocare il paese di cui era deputata.
Purtroppo, grazie all’enorme tolleranza israeliana, furono fatte cadere all’epoca le accuse di alto tradimento mentre lei sghignazzava felice e strafottente . Finalmente giustizia e’ fatta e, se La Corte Suprema non modifichera’ la decisione della Commissione elettorale, cosa che temo non poco, non vedremo piu’ una nemica della liberta’, della democrazia e di Israele blaterare alla Knesset. Fra qualche settimana avremo la sentenza.
Hanin Zoabi, come tutti gli arabi e molti europei , vorrebbe che Israele diventasse uno stato multinazionale a maggioranza araba, scomparendo come stato ebraico, scomparendo come stato democratico, scomparendo come stato e vorrebbe, in Giudea e Samaria, uno stato palestinese solo per gli arabi. Un bel programmino vero? Un programma comune a tutti quegli europei divorati dall’odio che vorrebbero assistere alla scomparsa di Israele ma, signori miei, questa terra e’ nostra, non e’ un “territorio occupato” , e’ la patria del popolo ebraico e tale restera’nonostante le crisi isteriche dei capi dell’Europa e USA per le costruzioni a Gerusalemme.
Gerusalemme e’ la nostra capitale e Israele , Giudea e Samaria comprese, e’ la nostra Terra. Fatevene una ragione.
Secondo la Dichiarazione Balfour la Transgiordania doveva diventare uno stato arabo e la Cisgiordania doveva diventare il “Focolare ebraico”, la patria per gli ebrei, la patria storica, quella sognata e rimpianta per millenni. L’Emiro arabo Feisal scriveva al sionista americano Felix Frankfurter, nel 1919:”...Noi arabi, specialmente quelli piu’ colti, guardiamo con profonda simpatia il movimento sionista...”. Si sbagliava, gli arabi colti furono sopraffatti dai fanatici.
Nel 1922 Churchill stacco’ la Transgiordania dal resto della Palestina pensando che questo avrebbe soddisfatto gli arabi non poteva sapere che il fanatismo nazionalista arabo avrebbe distrutto ogni sogno e ogni speranza.
Sogni e speranze che gli antisemiti europei tentano ancora di distruggere, non c’e’ nazione occidentale che in questi giorni non condanni Israele per le case che costruisce a Gerusalemme, ambasciatori israeliani convocati dai ministeri degli esteri di ogni paese europeo, tutti che si strappano le vesti perche’ Israele costruisce nella propria capitale. Bene , signori miei, cito le parole di Beniamin Netaniahu: “ Non sono interessato a quello che l’ONU dice sulle costruzioni in Giudea e a Gerusalemme”
Perfetto, non ci interessa.
Ci interessa invece l’odio antiebraico che circola in Europa, la solita Europa che non si accontenta di essere il piu’ grande cimitero ebraico del mondo con 6 milioni di ebrei le cui ceneri sono la’, mescolate alla terra, calpestate e oltraggiate.
Non paghi, mai sazi di odio, molti europei continuano a perseguitare, a offendere, a boicottare, licenziare come fa il Guardian che congeda i giornalisti ebrei troppo filoisraeliani, prendere a pugni, ammazzare gli ebrei. La Danimarca, che aveva tentato di salvarli dal nazismo, oggi e’ cambiata tanto da indurre un diplomatico israeliano a diffondere tra gli ebrei l’invito a non farsi riconoscere, non indossare la kippa’, non far vedere simboli ebraici. Dalla Francia alla Finlandia e’ ancora pericoloso essere ebrei, dalla Francia alla Finlandia, persino in mezzo alle renne, e’ in fermento quel morbo immondo chiamato antisemitismo. Le comunita’ ebraiche europee stanno morendo, gli ebrei se ne stanno andando e fanno bene, hanno la valigia pronta , i loro figli non dovranno piu’ aver paura.
L’Europa servetta dell’islam preferisce vedere orde di giovani islamici inneggiare a Hitler, il terreno e’ fertile in Europa e ormai intere zone del continente sono off limit per gli ebrei. il presidente del Consiglio centrale degli ebrei della Germania, Dieter Graumann, ha scandito: “Noi ebrei non ci nascondiamo, non abbiamo paura . Non ci lasciamo intimidire. Chi aspetta questo, aspetterà per l’eternità. Io non permetterò che l’ebraismo possa essere vissuto solo nel retrobottega”.
Via, andate via prima che un altro fanatico appestato di odio riapra le camere a gas. Andate via dall’Europa ebrei!
Come scrive Giulio Meotti http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=47424, noi ebrei abbiamo troppi nemici, anche all’interno del nostro popolo, ci hanno tanto odiati, ci odiano tanto che alla fine abbiamo incominciato a odiarci da soli, forse come una specie di scongiuro, chissa’, forse gli autoodiatori pensano “se mi detesto, se sto dalla parte dei miei aguzzini, se parlo male di me stesso forse gli altri saranno piu’ indulgenti”.
E l’Italia? Questa settimana, precisamente domenica scorsa Mahmud Abbas e’ arrivato a Roma ricevuto dal Presidente, dal premier e dal Papa, lui e’ venuto a congratularsi per il si italiano all’ONU, le autorita’ italiane e vaticane gli avranno espresso il loro amore.
De Magistris il sindaco di Napoli, ha fatto di piu’: gli ha fatto consegnare una lettera in cui lo nominava cittadino onorario di Napoli. La cerimonia a data da destinarsi. Poteva scendere piu’ in basso? Il rabbino di Napoli ha scritto al sindaco un lettera, troppo bella, rabbino, troppo colta e educata. De Magistris non la puo’ comprendere e forse non gli interessa neppure cercare di capire chi ha onorato, disonorando Napoli, con quella nomina: un terrorista, un negazionista, un assetato di sangue ebraico.
Bravo De Magistris, ha fatto tripletta, in ordine di importanza: Camorra, Monnezza e Terroristi.
Complimenti.