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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.12.2012 Inserire Hezbollah nella lista delle associazioni terroristiche
Quali linea assumerà al riguardo il governo italiano ? L'interrogazione di Fiamma Nirenstein alla Camera

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 dicembre 2012
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Inserire Hezbollah nella lista delle associazioni terroristiche»

Mercoledì 19 dicembre 2012

Presidenza del presidente Stefano STEFANI

Interviene il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Marta Dassù

Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-08664

presentata da

FIAMMA NIRENSTEIN
giovedì 13 dicembre 2012, seduta n.734

Sull’inserimento del movimento Hezbollah nella lista UE delle organizzazioni terroristiche.


Fiamma Nirenstein

NIRENSTEIN. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

il 23 novembre 2012, il Vice Ministro degli esteri spagnolo Gonzalo de Benito ha dichiarato che la Spagna sta lavorando per far approvare in ambito Unione europea la decisione di classificare Hezbollah come organizzazione terroristica, soprattutto in relazione all'attentato terroristico di Bourgas, Bulgaria, del 12 luglio 2012, in cui persero la vita cinque turisti israeliani, l'autista dell'autobus che li trasportava e nel quale rimasero feriti altri trentasei turisti cittadini dello Stato ebraico;

l'11 novembre, il Ministero degli affari esteri austriaco ha annunciato che è in corso una discussione in seno ai 27 Stati membri dell'Unione europea circa il possibile inserimento di Hezbollah nella propria lista delle organizzazioni terroristiche;

il 7 settembre 2012, in occasione dell'ultimo vertice dei Ministri degli affari esteri dei 27 Stati membri dell'Unione europea, discutendo della situazione siriana, il Ministro degli affari esteri olandese, Uri Rosenthal, ha esortato gli altri rappresentanti a riconoscere Hezbollah e tutte le sue filiali come organizzazione terroristica in Europa come già fatto dai Governi di Stati Uniti, Canada, Israele, Australia, Bahrein e, dal 2008, dal Governo olandese, unica nazione europea ad aver adottato questa misura ad eccezione del Regno Unito, che distingue tra l'ala politica di Hezbollah e quella militare, quest'ultima classificata come organizzazione terrorista;

il 26 ottobre 2012 un gruppo bipartisan di 76 senatori degli Stati Uniti ha invitato ufficialmente l'Unione europea a includere Hezbollah nella sua lista delle organizzazioni terroristiche al fine di lanciare un messaggio netto e univoco di lotta comune tra Europa e USA contro il terrorismo di Hezbollah. Inoltre, il direttore del dipartimento antiterrorismo della Casa Bianca, John O. Brennan, ha affermato che la mancanza di desegnazione di Hezbollah nella blacklist europea indebolisce l'efficacia della lotta internazionale al terrorismo. La resistenza europea, ha detto Brennan, rende più difficile la difesa dei nostri Paesi e la protezione dei nostri cittadini;

Hezbollah contravviene ripetutamente alla risoluzione ONU 1701 (2006), che invoca il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano al di fuori dell'esercito e vieta agli elementi armati di Hezbollah di essere presenti nel Libano meridionale. Attualmente, il Partito di Dio ha una disponibilità di circa 13.500 soldati e nell'ottobre 2006 lo stesso Hezbollah ha affermato di avere un arsenale di almeno 33.000 razzi, tra cui missili Fajr, di fabbricazione iraniana (capaci di una gittata di 45 chilometri), Zelzal-2 (con gittata di 200-400 chilometri e capacità di trasporto di 600 chilogrammi di esplosivo), missili balistici Scud, razzi Katyusha e missili antinave. Inoltre, secondo il dipartimento antiterrorismo americano, l'Iran ha fornito a Hezbollah Unmanned Aerial Vehicle (aerei senza pilota) come il Mohajer-4;

numerose testimonianze, specie di profughi scappati dal Paese, riportano il costante coinvolgimento di Hezbollah nella guerra civile siriana, in corso ormai da 20 mesi. A tale proposito, il 10 agosto 2012, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha dichiarato che l'obiettivo strategico immediato degli Stati Uniti è di rompere i legami fra Siria, Iran ed Hezbollah, i quali prolungano la vita del regime di Damasco. Inoltre, il 15 ottobre 2012, in occasione della riunione sul Medio Oriente del Consiglio di Sicurezza ONU, l'ambasciatore degli Stati Uniti, Susan Rice, ha esortato la comunità internazionale a contrastare le attività terroristiche di Hezbollah e a fare di più per approfondire il coinvolgimento del Partito di Dio nel conflitto si riano, denunciando che il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah alimenta con uomini e mezzi la repressione del popolo siriano compiuta dal dittatore Bashar al-Assad, combattendo l'Esercito libero siriano dalla valle della Bekaa, 150 chilometri a est di Beirut, e addestrando la milizia di Assad, gli Shabiha, per trasformarla in un apparato paramilitare;

il dipartimento del Tesoro USA ha adottato ad agosto 2012 nuove sanzioni contro Hezbollah per il suo sostegno al Governo della Siria. In particolare, la nuova misura mira a impedire qualsiasi attività o passaggio di fondi del movimento Hezbollah nella giurisdizione degli Usa che già da anni considerano il movimento sciita libanese anti-israeliano come un'organizzazione terrorista;

l'Unione europea classifica le organizzazioni di tendenza terrorista se commettono atti intenzionali che, data la loro natura o il contesto, possono intimidire seriamente una popolazione, costringere indebitamente i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto, destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche, costituzi onali, economiche o sociali fondamentali di un Paese o di un'organizzazione internazionale :

quale posizione abbia assunto ovvero intenda assumere il Governo nell'ambito della riflessione che si è aperta a livello europeo affinché il movimento Hezbollah venga inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione europea.

Risponde il sottosegretario Marta DASSÙ 


Marta Dassù

Come noto, a seguito dell’odioso atto terroristico all’aeroporto di Burgas del 12 luglio scorso, di cui è stato vittima un pullman di turisti israeliani, l’UE ed i suoi Stati membri hanno espresso la più ferma ed energica condanna, chiedendo che i responsabili di questo gesto criminale e assassino siano portati di fronte ad un Tribunale. Il Ministro Terzi, nell’esprimere il suo sgomento e la ferma condanna per l’attentato, ha richiesto l’accertamento di tutte le responsabilità ed ha ribadito come l’Italia continuerà ad essere in prima linea a difesa del diritto fondamentale alla sicurezza di Israele e dei suoi cittadini. Il Governo, che ha da subito offerto la massima collaborazione alle autorità bulgare per far piena luce sui fatti, ha già chiesto, nelle sedi appropriate dell’Un ione, una discussione approfondita sulle dinamiche, gli obiettivi di questo atto terroristico e sulle sue implicazioni per la sicurezza collettiva europea. In sede di coordinamento europeo, il Governo bulgaro ha relazionato sull’andamento del processo in corso a Sofia evidenziando che non risultano al momento evidenze giudiziarie circa possibili collegamenti fra gli attentatori ed Hezbollah. Inoltre la reale identità del soggetto deceduto nell’esplosione è tuttora oggetto di accertamento attraverso l’esame del DNA.

La decisione di inserire Hezbollah nella lista UE delle organizzazioni terroristiche richiede, come noto, l’unanimità dei consensi in seno al Consiglio UE e non è ancora maturato un consenso tra i 27 Paesi membri in favore di tale inserimento. Al momento non risultano infatti elementi giudiziari che proverebbero il coinvolgimento di Hezbollah nell’attacco di Burgas. Va da sé che ove emergessero prove tangibili del suo coinvolgimento in quello o in altri atti terroristici, tale scenario muterebbe rapidamente.

Il Governo resta fortemente determinato a tenere alta la guardia verso la minaccia terroristica. Fu infatti proprio l’Italia a proporre nel 2003 l’inserimento di Hamas nelle liste UE delle organizzazioni terroristiche, che avvenne dopo che nel 2001 era stato inserito in lista il suo braccio armato (Hamas-Izz al Din al Qassam). Su queste basi il Governo intende quindi partecipare costruttivamente alle riflessioni e valutazioni ulteriori che saranno prodotte al riguardo in sede UE. L’Italia intende infatti rimanere in prima fila nella difesa dei diritti fondamentali alla sicurezza di Israele e dei suoi cittadini. Hezbollah è un’organizzazione complessa che comprende un partito politico, una rete di protezione sociale, oltreché un’ala armata. Come noto, Hezbollah è parte attiva nella scena p olitica libanese, ed è parte integrante del Parlamento e del Governo libanesi, cui fornisce un sostegno determinante.

Va da sé che l’eventuale inserimento di Hezbollah nella lista terroristica UE non potrebbe non avere un impatto sugli equilibri politici e di sicurezza in Libano a circa sei mesi dallo svolgimento delle elezioni parlamentari. Un equilibrio, va ricordato, messo in pericolo dal radicalizzarsi del conflitto siriano che si riverbera in modo crescente e pernicioso in alcune aree del Paese. L’azione dell’UE per un’efficace lotta al terrorismo non si riduce peraltro al «listing» delle organizzazioni terroriste. Va ricordato che l’UE ha sviluppato nel 2005 una strategia anti-terrorismo ed ha messo in opera un ampio pacchetto di misure di prevenzione, protezione, repressione e contrasto. Ed è su tali basi che, anche attraverso il forte contributo italiano, la UE deve continuare ad operare per assicurare non solo la sicurezza dei Paesi membri della UE, ma anche il diritto di Israele di esistere. 

Replica l’On. Fiamma NIRENSTEIN 

L’On. Fiamma NIRENSTEIN (PdL) nella sua replica si dichiara insoddisfatta dalla risposta fornita dal rappresentante del Governo, dissentendo sulla sua impostazione di fondo che rappresenta la questione come inerente alla sola sicurezza di Israele e non invece a livello globale. Richiama quindi la condizione di grave insicurezza in cui versano i cittadini siriani a causa dell’ingerenza di Hezbollah, come peraltro affermato dal Segretario di Stato Clinton. Ribadisce le prese di posizioni convergenti assunte dai Ministri degli Esteri di Spagna, Austria, Olanda e Stati Uniti e ripercorre la lunga sequela di gravi attentati e stragi commesse da Hezbollah a partire dal 1983 fino all’eccidio di Burgas.  Ribadisce che occorre che a livello internazionale siano assunte ferme iniziative p er porre un freno al pericoloso attivismo di Hezbollah che in Siria si è reso complice della morte di oltre quarantacinquemila persone.
www.fiammanirenstein.com


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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