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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.12.2012 Gli antisemiti che vogliono terminare il lavoro iniziato da Hitler
commento di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 dicembre 2012
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Gli antisemiti che vogliono terminare il lavoro iniziato da Hitler»

Gli antisemiti  che vogliono terminare il lavoro iniziato da Hitler
di Piera Prister


Piera Prister

Con le notizie di un crescente antisemitismo nel mondo, non possiamo gioire nemmeno nel festeggiare la nostra festa delle luci di Hanukah, con il gioco dell’ ampollina d’olio che piace tanto ai bambini e che celebra Giuda Maccabeo, morto in battaglia nella difesa di Gerusalemme e del suo Tempio dall’ellenizzazione. Un eroe che piacque anche a Dante che lo mise in Paradiso, dove non vi regnan gelo, vento e fuoco..

Ma arriva subito il disinganno della poesia che non c’e’ e della bellezza che non esiste. Ogni giorno, le brutte notizie scorrono e si accavallano per mai arrestarsi, e ci ricatturano di nuovo alla cruda realta’. In Francia, esattamente a Aix-en-Provence vicino Marsiglia due adolescenti di 16 e 19 anni sono stati arrestati il 15 dicembre per aver fatto saltare in aria nella classe d’arte, un esplosivo chimico, mentre gridavano all’insegnante, “ebrea, ti lacereremo la faccia”. Altri brutti episodi antisemiti del genere sono stati riportati in Francia nelle scuole, tanto che The International League against Racism and Anti-Semitism ha richiamato l’attenzione sull’antisemitismo nelle scuole francesi.

In Danimarca le comunita’ ebraiche raccomandano agli ebrei di non portare simboli come kippa’ e Magen David, in seguito ai tanti continui attacchi subiti. Cio’ e’ solo la punta dell’ icerberg di un antisemitismo sommerso che e’ pronto a riesplodere ancora piu’ rabido e virulento. Bisogna navigare su Internet per capire come nella blogosfera si sia sommersi da un mare di siti neonazisti che inneggiano a quelli che hanno bruciato la bandiera israeliana di fronte alla sinagoga di Budapest, a quegli stessi  che ci hanno riprovato ancora, e a quei politici che siedono nel parlamento ungherese e vorrebbero riproporre le liste di ebrei, come avvenne con le leggi razziali che furono il preludio alla Shoah.

Ci dovremmo ancora nascondere, anzi vorrebbero che noi ci nascondessimo e occultassimo la nostra identita’, ma noi la portiamo ancora al collo, con orgoglio e sfida,  la nostra stella, la stella di David simbolo di millenni di storia e d’una eternita’ ininterrotta, per ricordare a tutti che noi non ritorneremo ne’ nei ghetti,  ne’ nelle fogne ma sferreremo l’ultimo attacco come fece tutta la popolazione eroica nel ghetto di Varsavia, l’ultima fortezza che, come Masada,  prese le armi solo per morire non vinta con le armi in pugno. Questa e’ la simbologia che vi si legge, come cosi’ e’ scritto nel libro, Il mio ghetto di Sion Segre Amar a pag.158: “Fonti della resistenza polacca ci informano che e’ in corso a Varsavia una furiosa battaglia all’interno del ghetto. Gli ebrei che vi erano ammassati sono insorti. Con armi rudimentali, esplosivi di fortuna,  fucili sottratti alle pattuglie tedesche e altri pochi mezzi forniti attraverso le fogne dalla resistenza polacca, hanno ingaggiato contro le truppe naziste una battaglia all’ultimo sangue...tutta la popolazione del ghetto e’ ora impegnata nella mischia...”
Non sono questi fatti accaduti lontano nel tempo, ci sono testimoni oculari ancora in vita e abbiamo l’orrenda realta’ a Varsavia di un ghetto che non c’e’ piu’, che ha lasciato posto ad una spianata. Quello che, contro gli ebrei e le istituzioni ebraiche sta ora accadendo nel vecchio continente che smemorato, ha appena avuto l’ardire di riconoscere la Palestina all’ONU -una Palestina terrorista che nega ad Israele la sua esistenza- ci riportera’ indietro ad un’ Europa nazi-islamica, ingabbiata pero’ in una nuova costruzione ideologica di sinistra, con la sua politica di favoreggiamento degli stati musulmani;  di allineamento con la loro politica anti-israeliana; di indipendenza politica dagli Stati Uniti; e di misure favorevoli all’immigrazione e alla disseminazione della cultura araba ed islamica in Europa. E, cosa gravissima, di rafforzamento di legami tra nostalgici neonazisti e nazi-collaboratori musulmani gia’ esistenti fin dagli anni ’30 sia in Europa che in Medio Oriente.

Non e’ un caso che apprendiamo oggi che Abu Mazen “che non convoca le elezioni da lungo tempo, si e’ gia’ autonominato presidente del neonato Stato di Palestina” e che un giudice islamista, Sheikh Tayseer Tamini dell’Autorita’ Palestinese e grande odiatore di ebrei ha appena detto:  “Where Hitler fails, we must succeed”. Dobbiamo terminare il lavoro iniziato da Hitler.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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