Commento l'articolo "Un viaggio infernale" di Ugo Volli del 16.12.2012. È vero che su YouTube si trova di tutto, comprese le teorie di cospirazioni che non hanno senso. Si trovano fra l'altro dei filmati sulla Germania dal 1933 fino al 1945 (es. sono riuscito a vedere il film Jud Süß, il film Triumph des Willens, o a leggere Der Giftpilz, capisco abbastanza bene il tedesco). Non credo che ci debba essere una censura sui contenuti: chi non studia la storia prima o poi la rivive e la storia si capisce guardando i documenti originali, altrimenti si studia una storia addolcita. Il problema è semmai, ma la scuola parla di queste cose oppure no? quando andavo a scuola (un po' di anni fa) io, non se parlava più di tanto, la scuola non faceva bene il suo mestiere, e queste omisioni mi sembrano ben più pericolose dei filmati sulle cospirazioni in YouTube. Continuerò a seguirla su "Informazione corretta".
Saluti, Beatrice
risponde Ugo Volli:
Gentile lettrice, che YouTube abbia la missione di essere un archivio per gli storici del futuro mi sembra fuori dalla realtà. Che possa diventarlo, come ogni altra cosa, è sicuro. Ma il fatto che le fosse comuni delle stragi naziste o comuniste siano un materiale per gli storici non giustificano i delitti che le hanno generate; o che qualche storico possa fare storia dell'antisemitismo prendendo in considerazione le edizioni del Mein Kampf e dei "Protocolli dei Savi di Sion" nei diversi paesi non vuol dire che questa propaganda debba essere autorizzata. Ma soprattutto lei parla di "idee": se apre un paio dei link che ho indicato vedrà che le idee sono pochine e assai deboli: più che altro si tratta di liste di proscrizione (una faccia, un nome, il timbro "ebreo" stampato sopra) o di incitamento all'odio puro e semplice ("Che cosa hanno gli ebrei in comune con i ratti?"). Non mi sembra che sia questione di idee qui, ma di reati comuni. Quanto alla scuola, lei avrà anche ragione, non fa abbastanza, ma certamente lei capisce che si tratta di una macchina gigantesca, in cui ogni insegnante agisce secondo le sue convinzioni. E' difficile che la scuola modifichi i valori (e i disvalori) che circolano nella società, è molto più facile che li riproduca, soprattutto se circolano sui mezzi di comunicazione di massa. E YouTube è esattamente questo, un mezzo di comunicazione di massa oggi potente più o meno come la Rai.