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Shalom Rassegna Stampa
14.12.2012 Quando la difesa è legittima. E doverosa
analisi di Angelo Pezzana

Testata: Shalom
Data: 14 dicembre 2012
Pagina: 12
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «E' insopportabile l'uso strumentale dei civili come scudi umani»

Riportiamo da SHALOM di dicembre, a pag. 12, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo "E' insopportabile l'uso strumentale dei civili come scudi umani".


Angelo Pezzana

Mi chiedo quale senso abbia ancora credere nel significato legale e giuridico di ‘legittima difesa’. Non è una domanda retorica, chiunque abbia seguito con attenzione – e con conoscenza di causa – gli avvenimenti degli ultimi anni tra Israele e la Striscia di Gaza, sottoposta al tallone di ferro di Hamas, non può fare a meno di chiederselo. Non richiamerò qui il numero dei razzi e dei missili che Hamas ha lanciato sul territorio israeliano, sono cifre che conosciamo a memoria, come gli attentati al confine sud per provocare la reazione di Israele, oltre che per uccidere. Nessuno Stato, in tutto il mondo, avrebbe avuto la pazienza che Israele ha avuto prima di dire ‘adesso basta’. Eppure neanche questo è stato tenuto in conto, se non in dichiarazioni dal contenuto ambiguo e sempre superficiale, si sentiva che la frase seguente sarebbe consistita subito con l’invito a smetterla, che in fondo quei razzi e quei missili non avevano prodotto tutti quei morti che invece giornali e televisioni ci hanno mostrato, giorno dopo giorno, incessantemente. Sappiamo quanto quei corpi straziati, in modo particolare se di bambini, ci resteranno negli occhi, come il pianto disperato di padri e madri con in braccio i corpi dei loro figli senza vita. Tutti ricorderanno quelle immagini, quei numeri, ma nessuno si chiederà – se mai l’ha fatto – a chi andava attribuita la responsabilità di quelle morti, di quelle distruzioni. Nessuno si chiederà come avrebbe potuto uno Stato, cui compete la tutela della sicurezza dei propri cittadini, continuare a chiedere il rispetto dell’integrità del proprio territorio,quando da Hamas la risposta è stata solo e sempre razzi e missili, rapimenti e attacchi alle forze di difesa israeliane. Non era prevedibile che la corda un giorno si sarebbe di nuovo spezzata ? C’è stato qualcuno fra i nostri cosiddetti esperti mediorientali – non li cito, sono troppi e i nomi li conosciamo bene- che abbia mai azzardato qualche domanda ai caporioni di Hamas, una domanda semplice semplice, sull’uso strumentale dei civili, vere e proprie cavie umane, dal momento che le basi di lancio di razzi e missili vengono piazzate all’interno delle case, nelle scuole, negli ambulatori, in ogni luogo dove le vittime, possibilmente bambini e donne, possano essere garantite ? Non ricordo articoli sui nostri giornaloni nei quali si facesse accenno alle tecniche criminali di Hamas.  E che dire della ‘sproporzione’ fra le vittime palestinesi e quelle israeliane, sempre citata in tutti i telegiornali ? Se è così alta, è la prova che Israele è colpevole, perché mira a uccidere, mentre i razzi di Hamas sono buoni, mirano alle case, ai tetti, quando colpiscono una scuola aspettano la sera quando non ci sono più gli studenti. Chi racconta come la vita per due milioni di israeliani- ma oggi dovremmo dire per tutti – sia diventata un inferno ? Quale nazione sopporterebbe una sfida simile alla propria popolazione ? Eppure leggiamo che la preoccupazione delle massime istituzioni non è la distruzione delle basi terroristiche di Hamas, al contrario viene chiesto ‘alle parti’ – come se una banda di terroristi fosse possibile metterla sullo stesso piano di uno stato democratico che non ha altra mira se non la difesa- di arrivare subito a una tregua, sì, una tregua, come se l’obiettivo fosse quello di ritornare allo status precedente, cioè all’arsenale di armi di Hamas pronto a riprendere gli attacchi ! Lo chiede Obama, che ammette il diritto di Israele a difendersi, ma non si capisce come, una raccomandata con ricevuta di ritorno per dire per favore smettetela ? L’Unione europea, attraverso la baronessa Catherine Ashton, suo Ministro degli Esteri, anche lei invoca la tregua, su posizioni identiche tutti gli stati che all’Onu sono soprattutto impegnati a votare risoluzioni contro Israele, infischiandosene dei massacri inter-islamici, paesi nei quali le vittime non contano niente ( che gli stati arabo-musulmani siano islamofobi ?), ma è anche la posizione della Farnesina,che reclama anch’essa una tregua, e presto.
Ecco, il diritto alla legittima difesa sarebbe questo, qualche giorno lo si concede a Israele, su, mostra i muscoli, poi accontentati e lascia perdere, smettila, non vedi come la pubblica opinione mondiale è colpita dalle immagini che vede, basta, ritirati e aderisci a una tregua, poi sarà quel che sarà. Ma Israele, se non distrugge gli arsenali di Hamas, se non elimina i capi banda criminali, sa che tutto ritornerà come prima.

Israele ha tutto il diritto, lo ripetiamo a voce alta, tutto il diritto a difendersi, perché l’attacco ai terroristi di Gaza è un atto di legittima difesa. Due parole che, per ora, non hanno ancora mutato significato.

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