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Il si dell'Italia filo palestinese 12/12/2012

Di seguito la nota indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri tramite il sito ufficiale della Redazione Web del Governo circa quanto in oggetto.

Intendo esprimere vivo disappunto, stupore e preoccupazione per la decisione italiana di votare a favore della dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese all'Assemblea Generale dell'ONU del 29 novembre scorso. Disappunto per la decisione, stupore per il modo e preoccupazione perché è una scelta contro l'unico stato democratico esistente oggi in medio oriente, costretto suo malgrado, ad una logorante guerra di difesa per la propria esistenza, ma che 138 paesi più 41 ponzi pilati si ostinano comunque a considerare di aggressione.
Dopo l'incontro con l'ambasciatore israeliano per protestare contro il "crimine contro l'umanità" di edificare 3.000 abitazioni a Gerusalemme, capitale non riconosciuta dello stato di Israele, provo a mia volta sconcerto per lo sconcerto del ministro Terzi di fronte ai toni usati dai leaders di Hamas di non riconoscere la legittimità dello stato di Israele, della sua capitale Gerusalemme e di essere intenzionati ad usare ogni mezzo per cancellare tale legittimità.
Memore delle parole del presidente emerito F. Cossiga circa l'attentato alla sinagoga di Roma di cui quest'anno ricorre il 30° penso che con questa azione li abbiamo venduti una seconda volta, altro che amicizia privilegiata.

P. Malerba

P.S. Il ministro Terzi si dichiara sconcertato; tutti i ministri degli esteri della UE si dichiarano sconcertati per la violenza dei toni usati dal sig. Meshaal. Il problema quindi non sono le intenzioni, che sono sempre state le stesse, ma i toni, basta abbassarli e il popolo di Israele potrà essere anche cancellato dalla faccia della terra, con buona pace delle Susan Rice, delle Ashton, Spinelli, degli Hollande, dei Rajoy di turno e di quanti vedranno finalmente scomparire i lager a cielo aperto di Gaza e Cisgiordania. Penso che il governo italiano abbia fatto una clamorosa autorete e il ministro Terzi un'azione che lo passerà alla storia.


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