Scherzando con il genocidio
di Piera Prister
“Ho subito troppe prove per non sapere presagire quello che il futuro ha in serbo”
Elie Wiesel, Golem
“Come e’ sempre accaduto, anche agli uomini della mia generazione capita di credere che il tempo in cui siamo vissuti abbia rappresentato un momento eccezionale della storia. Noi ebrei lo crediamo per cio’ che si riferisce alla storia del nostro popolo. Non a causa della persecuzione che abbiamo subito, che nella storia del nostro popolo e’ una costante, ma per la sua entita’ e qualita’. Tanto che per rappresentarla si e’ dovuto inventare una parola nuova, genocidio, di cui il vocabolario era privo...”
Sion Segre Amar, Il mio ghetto
Piera Prister
Promuovere il genocidio a parole, e ancor piu’ preparandolo con la costruzione di armi atomiche di distruzione di massa e con missili come fa l’Iran, e’ una violazione della United Nations Convention of 1948 che e’ contraria ad ogni decenza umana. Il presidente di Human Rights Watch, Kenneth Roth invece minimizza la sua gravita’ e ne fa un cavillo giuridico stile Azzeccagarbugli, sostenendo che c’e’ una differenza tra l’istigazione al genocidio e una sua semplice promozione. Il vicepresidente della stessa commissione per i diritti umani, invece nella persona di Sid Sheinberg ha scritto in una e-mail: “Rimanere ancora inerti di fronte alla minaccia di un Iran che pretende d’avere la giustificazione per ammazzare tutti gli ebrei e annichilire Israele e’ indegno di un’ organizzazione come la nostra”. “Sitting still while Iran claims a Justification to kill all Jews and annihilate Israel …is a position unworthy of our great organization”. WSJ David Feith, Dancing Around Genocide. E’ bene comunque che correntemente ci sia in atto un contenzioso aperto tra presidente e vicepresidente di tale Commissione per i Diritti Umani, cio’ significa che non tutti hanno un’anima bacata.
Human Rights Watch era una benemerita organizzazione, ma da decenni non e’ capace piu’ di distinguere una democrazia garante dei diritti umani come Israele e regimi dittatoriali che opprimono i loro stessi popoli come Hamas e l’Iran, vedesi il trattamento riservato ai prigionieri in Israele e le miserrime condizioni di detenzione di Gilad Shalit, ridotto scarnificato pelle e ossa, come tante vittime della Shoah nei campi di concentramento. Purtroppo dietro questa organizzazione di Human Rights Watch c’e’ George Soros..
George Soros
che ha la reputazione di abbracciare molto generosamente con il suo potere economico, ogni buona causa umanitaria che va dalla prevenzione delle teen pregnancies o gravidanze minorili all’insegnamento della Matematica, alla liberalizzazione della droga e ai diritti gay; ma la cui propaganda anti israeliana ha una grandissima influenza sui governi, nei college e nelle universita’ americane, nelle redazioni dei giornali e nelle aule delle scuole in tutto il mondo, nonche’ nelle associazioni ambientalistiche e nella blogosfera. Vergognosamente tutti i giornaloni sono abbondantemente permeati di tale disonesta propaganda, dal New York Times al Washington Post, dalla Stampa di Torino al Corriere della Sera. Quest’ultimo e’ quello piu’ letto dagli italiani all’estero ma purtroppo non fa onore alla verita’ e al diritto del lettore all’informazione, quando si legge in un articolo di Francesco Battistini che la guerra di Gaza e’ stata scatenata dall’uccisione di Jaabari, capo militare di Hamas da parte israeliana; mentre e’ vero il contrario che cioe’ che l’escalation crescente di razzi mortiferi anche a lunga gittata sul territorio ebraico hanno scatenato la reazione di Israele. Significa che il giornalista ha scambiato la causa con l’effetto e l’effetto con la causa mentre la sua distinzione e’ un essenziale strumento di indagine storico-filosofica, di semplice aristotelica memoria.
Il presidente di Human Rights Watch, Kenneth Roth non demorde, insiste nei suoi cavilli e difende Ahmadinejad che secondo lui s’e’ perduto nella traduzione dal farsi all’inglese nel suo web in inglese. Ma ammettiamo pure che il signore di Teheran has got lost in translation, sia stato linguisticamente frainteso nella traduzione, questo e’ forse ugualmente successo anche alla vedova di Mostafa’ Ahmadi Roshan -lo scienziato che lavorava nel programma di arricchimento dell’uranio, morto ultimamente in una’esplosione- che si e’ vantata nel dichiarare alla stampa che l’ultimo obiettivo di suo marito era stato la distruzione di Israele?! In aggiunta anche la minaccia dello sceicco Nasrallah, capo di Hezbollah e’ da intendersi ugualmente equivocata da una traduzione sbagliata quando ha sostenuto molte volte che Israele deve essere estirpato contro un cancro!? Lo stesso presidente di Human Rights Watch, Kenneth Roth fa finta di non sapere che Hezbollah e Hamas sono due organizzazioni terroristiche affiliate del regime di Teheran, ed ignora anche che tra gli indiziati dai giudici argentini e dall’Interpol -International Criminal Police- delle bombe che provocarono nel 1992 e 1994 piu’ di cento vittime, all’Ambasciata Israeliana e poi all’AMIA -Asociacion Mutual Israelita Argentina- di Buenos Aires, ci sono Ali Velayati ex ministro degli Esteri iraniano, Hashemi Rafsanjani ex presidente della repubblica iraniana e Hady Soleimampour, ex ambasciatore iraniano a Buenos Aires il cui perverso compito fu facilitato dai nazisti in fuga dall’Europa, dai neonazisti e dalla polizia argentina corrotta.
Quando Hamas ha cominciato dieci anni fa a lanciare razzi contro le citta’ israeliane, UN Human Rights Watch aspetto’ anni prima di emettere un rapporto che denunciasse i fatti, poi ha pubblicato tanti rapporti contro Israele quanti contro tutti i peggiori regimi dittatoriali, messi insieme.
Non basta, in ultimo Kenneth Roth anche a proposito del succitato articolo sul genocidio del WSJ che lo chiama in causa, ha ribadito impudentemente che la Commissione dei Diritti Umani potrebbe rivedere la retorica iraniana contro Israele, ma l’Iran a suo avviso non istiga al genocidio semmai sono proprio le proteste contro Ahmadinejad che farebbero suonare i tamburi di guerra contro l’Iran. Pero’ a parte la sua malafede, perche’ chiaramente nella storia il genocidio o la sua minaccia o i suoi segni premonitori non sono uno scherzo, che ne pensa invece il suddetto Roth della sua prevenzione?
E’ proprio la storia plurimillenaria del popolo ebraico che ci insegna a credere che l’unico e il solo antidoto contro il genocidio sia la sua prevenzione.