Isaiah Berlin
A gonfie vele. Lettere 1928-1946
Adelphi
Questa antologia offre una lettura complementare alla bella biografia scritta nel 1998 da Michael Ignatieff svelando il lato in ombra della personalità di Berlin, la cui natura è sì cosmopolita, ma anche anglicizzata. Dalle lettere scritte a parenti e amici sin da quando era nemmeno ventenne trova conferma il ritratto di un Berlin brillante, dai modi affabili e dotato di humour.
Davanti al lettore scorrono, come diapositive fulminanti, immagini, paesaggi, ricordi, di un uomo in frenetico transito tra le due sponde dell’Atlantico, e poi a Salisburgo, Venezia, Parigi, Innsbruck, Marienbad – ma con un occhio sempre rivolto alla Russia di Herzen e di Turgenev, anche se ormai pietrificata in quella gabbia totalitaria che ne ha reciso le radici. Ogni luogo, ogni giorno, di questo diario sofisticato e brillante, è segnato indelebilmente da un volto, da un nome, da un giudizio, ora tenero ora tagliente, che mette in scena non solo i protagonisti del tempo – da Roosevelt a Churchill, cui va l’incondizionata ammirazione di Berlin – ma anche scrittori e filosofi, musicisti e artisti, fino a figure anonime di amici e conoscenti. Il tutto in un quadro in cui si stagliano, come assi portanti, le grandi questioni storiche del montare, e poi dell’esplodere, della follia nazista, della sempre più netta vicinanza dell’America all’Inghilterra, fino alla sua entrata in guerra, e poi della trasmigrazione degli ebrei europei in Palestina, con il conseguente scontro con gli arabi.
Isaiah Berlin
In libertà. Conversazioni con Ramin Jahanbegloo
Armando editore
Questo saggio ci permette di seguire l'itinerario intellettuale di un pensatore, instancabile analista della scienza morale, sociale e politica. Volentieri controcorrente, si interessa tanto a Machiavelli e a Marx che a pensatori meno noti come Vico, Hamann, Herder o Herzen, a partire dai quali ha potuto approfondire i suoi concetti della libertà e del pluralismo.
Isaiah Berlin
Libertà
Feltrinelli
"Libertà" è l'edizione critica ampliata di uno dei classici del liberalismo moderno, "Quattro saggi sulla libertà", che Isaiah Berlin considerava il suo libro più importante. Henry Hardy, curatore testamentario delle sue opere, ha rivisto il testo, individuato le fonti e inserito un quinto saggio che lo stesso Berlin avrebbe voluto includervi. Questa nuova edizione degli scritti di Berlin sulla libertà, completamente rivista e con l'aggiunta di nuovi saggi, mette a disposizione dei lettori italiani una delle più significative testimonianze del liberalismo contemporaneo, una voce unica, che parla con ironia e umanità di cosa voglia dire essere una persona.
Isaiah Berlin
L' età romantica. Alle origini del pensiero politico moderno
Bompiani
Pochi filosofi o storici della cultura hanno saputo restituire l'essenza del Romanticismo come Isaiah Berlin. L'età romantica rappresenta la sintesi definitiva del suo accurato lavoro. In sei illuminanti capitoli, Berlin spazza via con decisione i luoghi comuni su quella che egli considera la più grande rivoluzione culturale dell'Occidente moderno, e rintraccia nel Romanticismo le origini del lessico e dei concetti centrali della politica moderna e contemporanea. Dopo aver distinto un Romanticismo "temperato" e un Romanticismo "senza briglie", egli addita le ramificazioni politiche del Romanticismo nel corso del Novecento, da quelle devianti (sfociate nel fascismo) a quelle più autentiche che sviluppano le idee romantiche di libertà, identità e democrazia, parole chiave della nostra stessa vita contemporanea.
Isaiah Berlin
Sulla ricerca dell'ideale.
Testo inglese a fronte
Morcelliana
In queste pagine esemplari Berlin ricostruisce con efficacia, semplicità, ironia e chiarezza il proprio percorso intellettuale. La sua lunga e appassionata esplorazione dello spazio dell'etica, delle differenti concezioni e delle differenti risposte alla domande a proposito di come uomini e donne debbano convivere, e di quali valori definiscano i tratti di una vita degna di essere vissuta. Una prospettiva che Berlin propone di definire in termini di pluralismo, avendo molta cura nel distinguerlo dal relativismo. Sostenere la tesi del pluralismo in etica vuol dire riconoscere che i valori sono più d'uno, che essi possono confliggere e scontrarsi fra loro. Ne deriva che "i conflitti di valore fanno parte dell'essenza di ciò che sono i valori e di ciò che noi stessi siamo". Noi siamo costretti a scegliere, una volta dato il pluralismo dei valori che caratterizza la natura dello spazio di ciò che per noi vale. E ogni scelta può comportare una perdita in valore.
Isaiah Berlin
La libertà e i suoi traditori
Adelphi
Trasmesse con enorme successo dalla BBC nel 1952, queste conferenze sono sei ritratti memorabili di altrettanti "nemici della libertà" e al tempo stesso la migliore introduzione al pensiero filosofico di Berlin. In ciascuno dei sei "cattivi maestri" - tutti appartenenti al periodo della Rivoluzione francese Berlin individua un nucleo irriducibilmente autoritaristico o illiberale, che ne offusca la portata teorica o le singole intuizioni. Berlin ci mostra così come le sofferenze individuali e collettive scaturiscano dalla pretesa di intervenire astrattamente sui difetti e sui limiti della nostra specie, di voler raddrizzare con la violenza fredda di un sistema - filosofico, politico o economico - il "legno storto" dell'umanità.
Isaiah Berlin
Karl Marx
Sansoni
Questo studio, pubblicato nel 1939, costituisce il primo capitolo di quella "storia delle idee" che Berlin rivendicherà come il proprio terreno privilegiato di ricerca. Convinto sostenitore delle teorie politiche liberali, l'autore si avvicina a Marx con partecipazione e insieme con distacco, individuando all'interno del pensiero marxista i motivi veramente originali e destinati a futuri sviluppi. Il Karl Marx che scaturisce da questo libro non è quello astratto e atemporale delle troppe diatribe ideologiche, ma un Marx legato alla vita culturale e politica delle città in cui visse, al contesto storico che lo influenzò e lo condizionò. Un Marx riconsegnato dunque al suo tempo, la cui conoscenza è fondamentale per la comprensione del mondo attuale.
Isaiah Berlin
Il potere delle idee
Adelphi
Febbraio 1996: l'ottantasettenne Isaiah Berlin riceve una lettera di Ouyang Kang che gli chiede un compendio delle sue idee per un volume collettivo sulla filosofia angloamericana contemporanea. Stimolato dalla rilevanza storica, e anche simbolica, dell'iniziativa, Berlin decide di rompere un silenzio creativo di quasi un decennio e comincia così a dettare, aiutandosi solo con un foglietto di appunti, i suoi pensieri a un registratore. Il risultato sarà "Il mio itinerario intellettuale" ovvero il suo ultimo saggio, apparso postumo nel 1998. Giustamente posto da Henry Hardy come "ouverture" del "Potere delle idee", "Il mio itinerario intellettuale" è molto più di un'introduzione al pensiero di Berlin.
Isaiah Berlin
Controcorrente. Saggi di storia delle idee
Adelphi
In questo volume sono raccolti una serie di saggi dedicati al "pensiero controcorrente", ovvero a quelle figure intellettuali che sfidarono lo Spirito del tempo e seppero veder oltre il velame della chiarezza illuministica. Note o meno note, tali figure vengono così inquadrate in una prospettiva inedita: Machiavelli diventa così scrittore scomodo sia per il mondo cristiano che per i pensatori liberali, giacché tale etica ha come referente più la collettività dell'individualità; Montesquieu si rivela come un grande maestro di scetticismo; Hamann vede successivamente nei filosofi dei Lumi che aveva amato dei "terribili semplificatori del pensiero", Moses Hess precorre Marx ed Engels e Sorel si collega ad un'altra tradizione di insofferenti.
Isaiah Berlin
Il riccio e la volpe e altri saggi
Adelphi
Questi saggi ci offrono l'occasione di assistere allo spettacolo di una grande intelligenza che si abbandona ai meandri della storia, dei personaggi e delle idee con equanime passione, e poi vi si ritrova, torna indietro, inventa nuovi percorsi, lasciandoci alla fine con un'impressione concreta e inconfondibile di tutto ciò che abbiamo toccato. Difficile, dopo aver letto Berlin, non vedere Puškin come «volpe sublime» e Dostoevskij come purissimo riccio. Non solo: tutta la cultura russa sembra disporsi naturalmente, come in un tableau vivant, fra questi due estremi. Al centro, Berlin ci invita a considerare il caso più enigmatico, Tolstoj, l'uomo che «era per natura una volpe, ma credeva fermamente di essere un riccio». Anche Berlin, una volpe per eccellenza, ha un segreto aspetto di riccio: questi suoi saggi, a lungo dispersi in pubblicazioni disparate, rivelano nel loro insieme una saldissima unità: come il suo amato Turgenev, Berlin sa disegnare un ritratto magistralmente bilanciato di un'epoca grandiosa della Russia, isolando, sovrapponendo e intrecciando i suoi tratti più attraenti e i più temibili.
Isaiah Berlin
Il legno storto dell'umanità. Capitoli della storia delle idee
Adelphi
Dal legno storto di cui è fatto l'uomo non si può fabbricare nulla che sia veramente dritto". Da questo aforisma di Kant prende il titolo una raccolta di saggi che costituisce in realtà il compendio dell'analisi cinquantennale dedicata da un grande pensatore a filosofie e movimenti che hanno coinvolto o sconvolto le società umane. Isaiah Berlin si pone dalla parte dell'uomo, del "legno storto", per applicare il suo bisturi a molte piante ideologiche e penetrare ben oltre la corteccia, fino al nucleo e alla patologia. Diffidente verso tutte le teorie troppo "dritte" perché consapevole della necessaria conflittualità fra valori comunque irrinunciabili quali libertà, giustizia, uguaglianza, Berlin ha sviluppato una illuminata visione pluralistica.
Isaiah Berlin
Impressioni personali
Adelphi
Impressioni personali" è l'ultimo volume della serie che Henry Hardy ha curato per la Hogarth Press, con l'intento di raccogliere gli scritti di Isaiah Berlin disseminati su decine di raccolte e periodici, alcuni dei quali pressoché clandestini. L'opera di Hardy è senza dubbio meritoria, così come l'iniziativa della Adelphi di tradurre in italiano i quattro volumi ; ed è al tempo stesso sintomatico che per far crescere di quattro titoli la bibliografia di Berlin ci sia voluta l'iniziativa di un ammiratore, accettata con cortese scetticismo e una certa ritrosia da Berlin stesso. Il fatto è che c'è sempre stato qualcosa di incompleto nei testi berliniani, probabilmente legato all'approccio stesso di Berlin con la scrittura.
Ciò detto, i testi riprodotti in questa versione sono più che sufficienti per rendere il libro una piacevolissima introduzione al mondo intellettuale di Berlin, ed alla sua esperienza di vita. La raccolta presenta cinque profili di persone che Berlin ha conosciuto e frequentato: Winston Churchill, Chaim Weizmann, Lewis Namier, J. L. Austin e Aldous Huxley. Ad essi si aggiunge il racconto degli incontri intellettuali che hanno accompagnato i suoi due primi viaggi in Urss, nel 1945 e nel 1956. Questo saggio, così lontano per eleganza e profondità da quel genere che è stato il "viaggio in Urss" basta da solo a giustificare il libro e a dare un'idea della capacità di scrittura di Berlin.