"La maggior parte dei media del nostro paese è filoistraeliana.
Quindi sono rimasta davvero stupita dall’esistenza di un sito che, non contento di questo, si preoccupa di denunciare e condannare le poche, pochissime espressioni di opinioni contrarie sulla stampa italiana. Ingenuamente direi: non vi basta?
Ma veniamo alla questione in sé: in varie parti del sito ho trovato menzioni a quanto grande e buono sia Israele, ad esempio perché eccelle nella ricerca (sicuramente perché le menti migliori dell’umanità sono lì, non perché sono così “ricchi” sul fronte ricerca da avere tutte le risorse che noialtri non abbiamo), e a quanto poveri e tapini siano, a dover star angosciati per eventuali attacchi. Non userò il solito argomento che i palestinesi se ne stanno molto più angosciati, dal momento che Israele ha un super esercito per attaccare, mentre i palestinesi hanno meno mezzi.
Potrebbe sembrare che questi ultimi rispondano in modo schizofrenico ad uno sterminio iper-organizzato, mentre la comunità internazionale tifa per i più forti. Perché sì, non nascondiamoci dietro un dito, fare tanto gli indignati come fate voi è uno sport da salotto quando tutte le potenze occidentali la pensano come voi: Israele è forte e nostro amico, sti cavolo di Palestinesi sono così pezzenti che non hanno alcun diritto sulle terre che hanno sempre abitato (tranne la Francia forse, che ha dichiarato che riconoscerà lo stato di Palestina, facendomi sentir fiera del paese che ho scelto per espatriare).
Immagino che questo argomento qui non sia adatto, quindi vi chiederò qualcos’altro.
Sempre girando qua e là nel sito, tra le ragioni per cui è giusto che Israele occupi tutto il territorio che gli serve ed è giusto che i Palestinesi si smaterializzano, trovo un sacco di argomenti anti-Islam, o Cristiani/buoni contro Mussulmani/cattivi.
Mi sembrano ragioni finte e razziste, e mi rifiuto di credere che si sostengano argomenti razzisti in favore di un popolo che per razzismo ha subito molto. Insomma, proprio gli ebrei dovrebbero sapere cosa significa epurare, sterminare un popolo a causa della loro religione. E proprio per questo mi rifiuto di credere che farebbero a qualcun altro quello che loro hanno subito. Oltretutto, sarà che sono atea, ma non credo proprio che qualcuno o qualcosa si sia mai mosso in una guerra per ragioni religiose (pur dichiarandolo - vedi crociate), la natura umana è molto più legata alle sue viscere di così.
Dunque, ci devono essere altre ragioni. Quali sono? Perché è giusto che un popolo ceda il territorio da “sempre” (non valgono fatti precedenti all’Impero Romano d’Oriente…poche popolazioni in Europa all’epoca stavano già sul territorio che abitano ora), perché deve annullarsi e svanire dalla faccia della terra per far spazio a qualcun altro? Con tutta la pietà che si può provare per un popolo che ha subito l’Olocausto, non capisco perché ciò gli dia il diritto di far sparire un altro popolo.
Hanno forse acquisito un “maggior diritto di esistenza”, rispetto ai palestinesi? E non parliamo neppure del fatto che il progetto Sionista era precedente all’Olocausto, quindi all’epoca del suo concepimento non c’era neppure l’argomento del “Poveri ebrei-che-decidono-di-vivere-in-quel-territorio-a-discapito-di-chi-c’è-già (se scrivevo ebrei e basta mi avreste accusata di antisemitismo, ma non è proprio il caso), con quel che hanno passato è giusto che i palestinesi si facciano da parte per loro!”.
Infine, la mia opinione l’avrete capita dai dubbi che vi sottopongo, ma preciserò meglio qual è il mio sentimento nei confronti di questa vicenda: ho letto poco tempo fa di una donna che ha sparato al marito che la maltrattava da molti anni. Non trovo che il suo gesto sia da giustificare, così come non giustifico gli attentati palestinesi, quindi è giusto che venga condannata per omicidio e sconti la sua pena.
Ma mi pare che sostenere solamente Israele e le sue rivendicazioni equivale a giustificare il marito di quella vicenda e incoraggiare gli uomini in generale a trattare e maltrattare la propria donna come un oggetto senza diritti, il cui unico scopo è soddisfare i suoi piaceri, compresi quelli violenti - se si ribella è colpa di lei.
E infine, anche quando si dice che il torto è distribuito sulle due parti, mi pare che condannare principalmente i Palestinesi equivale a condannare principalmente la donna del fatto di cronaca citato, come se il criminale più pericoloso, il criminale “originale” di quella coppia non fosse palesemente l’uomo.
In attesa di una risposta che chiarisca alcuni dei miei dubbi in una vicenda senza dubbio troppo complicata perciò che io la capisca per intero,
Cordiali saluti,
Celeste Damiani
Gentile lettrice, pubblichiamo interamente la sua lunga lettera, se fossero state lodi l'avremmo tagliata, ma essendo critiche ..
Lei vorrebbe che le chiarissimo in poche righe perchè non condividiamo i suoi ragionamenti, ben sapendo che dovremmo, per essere seri, raccontarle l'intera storia del popolo ebraico, dei palestinesi (che popolo non lo sono mai stati, per questo scriviamo solo palestinesi senza alcuna intenzione negativa) e del Medio Oriente. Vede, gran parte delle persone come lei, sicuramente in buona fede, esprimono giudizi in base a quanto leggono sui giornali e a quel che sentono nei Tg, il fatto stesso che lei inizi la sua lettera scrivendo che la maggior parte dei media è pro Israele rivela - ce lo lasci dire- un pregiudizio che le impedisce un ragionamento obiettivo. Lei non ha dubbi, lei sa che Israele ha torto e i palestinesi ragione. Che cosa vuole che le diciamo per fornirle argomenti che l' aiutino ad essere informata meglio, cioè diversamente ?
Ci sono molti libri (in genere sono più utili di giornali e Tv per capire) in circolazione, legga anche quelli che magari non la conforteranno nelle sue 'verità', poi ci sappia dire.
Cordialmente,
IC redazione