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La Stampa Rassegna Stampa
02.12.2012 Usa-Iran: nuovo passo falso americano
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 02 dicembre 2012
Pagina: 14
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Clinton: pronti al dialogo con Teheran»

Sulla STAMPA di oggi, 02/12/2012, a pag.14, un pezzo di Francesco Semprini dal titolo "Clinton: pronti al dialogo con Teheran". Ecco come gli Usa obamiani, attraverso Hillary Clinton, hanno deciso di non più opporsi al nucleare iraniano. Clinton di dimetterà  a gennaio, sembra che a succederle verrà nominata Susan Rice, la scelta peggiore possibile. Incapace, bugiarda (si vedano le sue dichiarazioni quando a Bengasi fu assassinato l'ambasciatore Stevens), mai presente all'Onu quando era essenziale esserci, ecc. Con Rice Segretario di Stato, Obama affonderà definitivamente la politica estera americana. Speriamo in un ripensamento.

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a destra Susan Rice, a sin. Hillary Clinton

L’asse del male torna a impensierire Washington, Iran e Corea del Nord mettono ancora una volta alla prova gli Stati Uniti. Il dossier nucleare iraniano è al centro dell’attenzione di Washington, dopo le dichiarazioni dell’ambasciatore presso l’Agenzia atomica internazionale quando Hillary Clinton aveva accennato un’apertura rilanciando l’ipotesi di un confronto bilaterale tra Washington e Teheran: «Quando Teheran sarà pronta ad attuare serie e verificabili misure, noi saremo pronti a contraccambiare». Gelida la riposta dell’ambasciatore iraniano all’Aiea, Ali Asghar Soltanieh: «Non sospenderemo mai le attività di arricchimento dell’uranio. È un nostro inalienabile diritto. Anche perché è tutto sotto il controllo delle telecamere dell’Aiea 24 ore su 24».

A complicare la giornata di ieri è arrivata anche la Corea del Nord, che ha annunciato nuovi esperimenti balistici in tre fasi con il lancio in orbita di un satellite. Per gli Stati Uniti, dice la portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, si tratta di «una grave provocazione che minaccia la pace e la sicurezza della regione, in violazione diretta della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu».

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