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Sperare, pregare e.. combattere 01/12/2012

Mi chiamo Davide, ma non sono ebreo.
Ho parecchi amici ebrei con cui vado d'accordissimo, anche se non condivido tutte le loro idee e riti religiosi.
Ma oggi la sensazione che l'ONU abbia mangiato una polpetta avvelenata è troppo forte. Ce ne accorgeremo in futuro purtroppo, con attentati, uccisioni etc etc.
Mi vergogno un po' per la decisione dell'Italia voluta, leggo, da Monti. Mah, non so perchè questa presa di posizione.
Personalmente mi sento molto più affine agli ebrei che agli arabi musulmani ( forse anche perchè per un pelo nell'attentato terroristico del 1985 a Fiumicino non ci ho lasciato le penne).
La convivenza tra italiani e ebrei è secolare, e così la diffidenza verso il "turco".
Mi auguro con tutto il cuore di essere clamorosamente smentito e che si possa realizzare di fatto quella coesistenza pacifica nel vicino oriente.
Speriamolo e preghiamo.

Davide

Sperare va bene, pregare anche, dipende dalle convinzioni. Nell'attesa, però, che si realizzino, meglio tirarsi su le maniche e combattere il nemico, facendo bene attenzione a non confonderlo con chio la pensa diversamente. Il nemico non è un avversario, va sconfitto.
IC redazione


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