Quello dell'Italia all'ONU riguardo all'ammissione della Palestina come membro osservatore (non permanente) all'ONU è scandaloso. Ipocritamente, poi, il nostro governo si è affrettato a tranquillizzare Israele. Allego il testo della lettera di indignazione da me inviata al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Affari Esteri.
"Alla cortese attenzione del Sig. Ministro per gli Affari Esteri
Signor Ministro,
Analogamente a quanto rappresentato al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, desidero esprime tutta la mia indignazione per il voto favorevole espresso dall'Italia all'ammissione della Palestina all'Assemblea delle Nazioni Unite quale Stato osservatore non membro. Prescindendo dalle mie personali (ma oggettive) valutazioni su quel carrozzone burocratico, dispendioso e inefficace che è l'Organizzazione delle Nazioni Unite, ormai in balia di Paesi terzomondisti perlopiù retti da regimi dittatoriali (meno male che esiste ancora il diritto di veto), mi vergogno che il mio Paese si sia espresso favorevolmente. Io che per ben novanta volte mi sono recato in quella terra ed ho visto con i miei occhi una realtà che non giustifica né sul piano della legittimità né su quello del merito la pretesa dell'OLP del riconoscimento dello Stato palestinese senza un preciso impegno a garantire la rinuncia formale e pubblica a qualsiasi rivendicazione territoriale nei confronti di Israele, trovo ancor più contraddittoria ed ipocrita la solidarietà espressa nei confronti di Israele. Fortunatamente, per ottenere effettivamente la condizione di Stato a tutti gli effetti, dotato di una sovranità reale, la dichiarazione dell'Assemblea Generale non è di per sé sufficiente. Con le buone o con le cattive, i palestinesi dovranno ottenere il riconoscimento di Israele. Per raggiungere tale obiettivo dovranno trattare con Israele e accettare i parametri negoziati con il Governo di Gerusalemme. Il voto favorevole di molti Paesi europei è visto dal fronte islamico come una vittoria e chi conosce il mondo arabo sa bene che ogni passo indietro dei suoi avversari è inteso come un un sintomo di debolezza. Per questo anche le sconfitte sul campo sono considerate delle vittorie. Chi non conosce la mentalità araba e ritiene di trattare con le categorie di pensiero occidentali commette un errore che può divenire irreparabile. L'Occidente ha gravi responsabilità sotto questo profilo. Basti pensare alle conseguenze derivate dalle decisioni assunte dopo la Prima Guerra Mondiale nello scacchiere del Vicino e Medio Oriente. Persistere ad ignorare l'Islàm nella sua complessità e a ritenersi portatori di una civiltà da esportare presuntuosamente ovunque (Vedi le cosiddette "primavere" arabe che tali non sono come i fatti stanno dimostrando) non giova alla causa della pace e neppure a quella (legittima) dei palestinesi.
Distinti saluti.
Maurizio Del Maschio
Forse il Ministro degli Esteri Terzi non è il maggiore responsabile, lo precedono il Premier Monti, a seguire Napolitano. Legga la nostra analisi oggi nella pagina di IC sui 'traditori', troverà anche altri nomi.
IC redazione