Ci sono molti modi di esperire la tragedia della perdita di un figlio; il più atroce è quello stare dalla parte di chi lo ha assassinato e cioè da parte islamica. Purtroppo, fuor di retorica, la performance di David Grossman è questa, con le sue prediche ai governi di Israele, perchè non fanno la pace (come se fosse possibile) perchè maltrattano i palestinesi (come se fosse vero) e perchè infine le soluzioni militari di Israele sono sempre ingiuste (come se i razzi kassam che piovono da Gaza fossero balocchi). Se Hitler fosse stato eliminato prima del disastro, il disastro non ci sarebbe stato. Se Jobbik in Ungheria, che vuole tornare a schedare gli ebrei, non sarà distrutto, distruggerà quel che è rimasto perchè il fascismo opera per questo. Se Alba Dorata in Grecia non sarà annientata, saranno pronte fra poco le stelle gialle da cucire sulla bavaresa degli ebrei della comunità di Salonicco o di quel che ne è rimasto. Perchè hanno già individuato nel solito "ebraismo massonico e plutocratico" la colpa della crisi di una nazione che fa governare la propria economia pastorale da una metalmeccanica tedesca ignorante e kapo' come la Merkel. Se un letterato o un romanziere, soprattutto israeliano, non fa vedere il suo contributo all'antifascismo o meglio il suo genio letterario impiegato per la lotta antifascista, per me sta perdendo tempo. Io di Grossman ho letto articoli recenti che sono un'apologia islamica, quindi è un autore che, se cessa di scrivere, a me fa un piacere. Il compito di un intellettuale sionista oggi è quello di studiare ogni giorno la soluzione finale del problema fascista, prima che venga riabilitata la grosserwansee e cioè la soluzione finale del problema ebraico, che secondo me è già in atto. Altrimenti è meglio che faccia politica per Grillo o per De Benedetti e liberi il campo; di perditempo e tiratardi ne abbiamo anche troppi (Ovadia, Barenboim, Pappe e soci)