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Regressione culturale 29/11/2012

Impazzisco se penso che un tempo anch'io partecipai a cortei "del genere" (??). Ma erano veramente dello stesso genere? Non del tutto. Certamente si è nel frattempo verificata una regressione culturale ulteriore anche rispetto all'abisso d'ignoranza che anche allora regnava, una super-regressione notevolissima, un incremento d'ignoranza veramente incommensurabile nonché cementato, definitivo, non più suscettibile di remissione. Una sempre più sdoganatrice e qualunquista "caduta in basso, sempre più in basso". Anche se già s'intravvedevano codesti esiti nefasti che muovono veramente il vomito (vedi la popolarità goduta dalla banda Baader Meinhof, o Daniele Pifano). Tuttavia spesso il medio oriente restava per fortuna soltanto "sullo sfondo" e non mancavano i dubbi (dubbi che però non coltivano i cristiani di sinistra del "lodo Moro", per intendersi). Ma costoro - lo dico con venatura sarcastica - non sanno nemmeno più cosa significhi un'espressione "marxiana" come "caduta tendenziale del saggio di profitto" (quante inutili parolone!!!!). - Ma il sano abbandono delle parolone marxiane non ha portato a un rinnovamento della cultura, bensì a un dilagare dell'ignoranza e dei più bassi istinti d'irresponsabilità da parte di costoro: l'ignoranza è così "l'ingrediente fondamentale della loro "formazione"", come diceva il comico Pino Caruso. Ma non basta dire questo: perché si tratta di un'ignoranza assolutamente presuntuosa, di una hybris assolutamente inautentica e inguaribile, che può soltanto"progredire" - come una malattia terminale. Concludo dicendo che il conflitto Israelo-arabo, nella "mente" di questa gente, dà luogo unicamente a un riflesso condizionato, non certo a una qualunque riflessione: catatonismo quando sparano da Gaza, urla isteriche quando Israele si difende. Per questo anche la più povera delle semplificazioni viene consacrata. In questo campo (e in generale) non c'è bisogno di pensare: tutto il resto è abbellimento capziosamente pseudoteorico.

A. F..


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