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Shalom Rassegna Stampa
29.11.2012 Destra e sinistra, due etichette vuote. Meglio ragionare con la propria testa
commento di Angelo Pezzana

Testata: Shalom
Data: 29 novembre 2012
Pagina: 24
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Morte le ideologie rimangono solo parole vuote»

Riportiamo da SHALOM di novembre, a pag. 24, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo "Morte le ideologie rimangono solo parole vuote".


Angelo Pezzana

Il mondo cambia, ma non si rinuncia a giocare  ad " incasellare " le opinioni e le idee altrui, nei vetutusti e vecchi  schemi di destra e sinistra.
Stiamo  attraversando  mesi contrassegnati da polemiche elettorali, in paesi nei quali si è votato,  Francia, Stati Uniti , altri in cui ci sono state infuocate discussioni sulle primarie, il nostro,  altri ancora nei quali sono state annunciate elezioni anticipate, come Israele. Che l’Italia non sia un paese abituato ad accogliere la stessa sola idea di cambiamento come un fatto normale è ampiamente dimostrato dalla nostra storia parlamentare. Qualunque riforma viene sempre presentata in termini apocalittici, soprattutto se tocca temi che hanno a che vedere con l’aspetto civile della società. Era successo con il divorzio, con l’aborto,  nella propaganda degli oppositori era sembrato allora che l’Italia si sarebbe sfasciata se fossero passate quelle due riforme. Oggi si discute sulle nuove famiglie, e, di nuovo, c’è chi vede nel riconoscimento di una nuova realtà sociale la distruzione di quella precedente, invece di prendere atto che si tratta unicamente di riconoscere alla realtà sociale il proprio diritto a cambiare. Ma torniamo alle battaglie politiche, che più ancora dei diritti civili citati rivelano quanto il nostro paese sia ancora fermo a schemi che non riflettono più la società nella quale viviamo. Da noi sono tuttora parte integrale del nostro linguaggio parole come destra e sinistra, nate due secoli fa per indicare la divisione dei partiti nel parlamento, una divisione squisitamente ideologica fra progressisti e conservatori. Malgrado il fatto che da alcuni decenni queste due parole abbiano perduto del tutto il loro significato al di fuori della sistemazione dei seggio in Camera e Senato, continuiamo ad usarle come se non avessimo capito che le ideologie che le sostenevano sono morte e sepolte almeno dal secondo dopoguerra. Destra e sinistra non rispondono più- se mai è avvenuto- a parametri fissi di divisione, ma si intersecano, posizioni autodefinitesi progressiste, sono in realtà ultra conservatrici e viceversa,   Ad essere sinceri è soprattutto una parte che rimprovera l’altra, accusandola delle colpe più turpi. Per usare un linguaggio datato, ma sempre attuale, si potrebbe dire che le etichette che più spesso vengono cucite addosso all’avversario si possono riassumere nella parola ‘destra’, usata a po’ di clava per delegittimare chi la pensa diversamente. Sei di destra se ritieni che Obama sia un pericolo per la sopravvivenza dell’Occidente, se giudichi la sua politica nei confronti della islamizzazione del mondo  la fine di una società così come finora l’abbiamo conosciuta. Sei di destra se affermi che l’immigrazione musulmana, a differenza delle altre, non si integra, e ha una leadership che impone ai propri fedeli regole di vita civile – civile, non religiosa – che mal si confà con le leggi democratiche del nostro paese. Sei di destra, anzi, sei pure qualunquista, se pretendi di poter esprimere le tue idee senza timore di uscire fuori dai binari del conformismo che ormai ha omologato gran parte della nostra informazione. Un esempio ? Israele. Se dici che apprezzi Bibi Netanyahu per come sta conducendo la relazione con gli Usa,  per la capacità con la quale sta trattando la minaccia iraniana, e aggiungi anche che in Israele persino Haaretz in questi ultimi tempi ha modificato il giudizio negativo nei suoi confronti con uno più equilibrato, niente da fare, sei di destra, poco importa se nella coalizione di governo c’è anche il laburista Barak. Sei di destra, niente da fare. Il che comporta una classificazione di serie B, si viene esclusi da chi detiene il copyright dell’educazione, dell’intelligenza, della cultura, del senso della giustizia –sociale, economica, politica – in poche parole chi si ritiene esonerato dal capire che non è sufficiente ‘sentirsi’ di sinistra per avere la coscienza a posto. A me lo ripetono spesso, proprio tu, mi dicono, con le battaglie che hai fatto, guarda con chi ti sei messo ! A parte il fatto che non mi sono ‘messo’ proprio con nessuno, rivendico la libertà di pensare e dire quello che penso, se giudico la politica di Obama un pericolo per la mia libertà, non sto a guardare il colore della sua pelle, se giudico la politica di Hillary Clinton sbagliata per il futuro del mondo libero e democratico, mi importa poco che sia donna, se stimo Netanyahu e diffido di chi crede ancora negli Accordi di Oslo, non permetterò al primo Chamberlain che incontrerò di darmi del guerrafondaio. Mi etichettate di destra ? Fate pure, continuerò a ragionare a modo mio.

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