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Libero Rassegna Stampa
29.11.2012 Hamas ora si rifornisce di armi e fondi
cronaca di Hamza Boccolini

Testata: Libero
Data: 29 novembre 2012
Pagina: 19
Autore: Hamza Boccolini
Titolo: «Hamas passa all’incasso. Dopo la guerra, ecco i milioni»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 29/11/2012, a pag. 19, l'articolo di Hamza Boccolini dal titolo " Hamas passa all’incasso. Dopo la guerra, ecco i milioni".


Hamas                         vai a prenderli

Mentre cala l'attenzione sulla striscia di Gaza, dopo il conflitto con Israele, i dirigenti di Hamas ne approfittano per rimpiazzare i 2 mila missili lanciati durante l'operazione «Pillar of Defence». Il primo obiettivo dell'esecutivo di Ismayl Haniye, che governa la striscia dal golpe su al Fatah del 2007, sembra essere quello di riempire di nuovo i depositi di armi e missili piuttosto che quello di ricostruire i palazzi demoliti dai raid aerei e curare i le vittime del conflitto. D’al - tronde il movimento integralista palestinese non nasconde le sue vere intenzioni. Ancora ieri, il numero due dell’organizzazione, Musa Abu Marzuq, ha detto che «la via del dialogo con Israeleèfallita ed ora resta solo la strada della resistenza armata di tutte le fazioni palestinesi». All'indomani del cessate il fuoco firmato al Cairo con Israele, le autorità egiziane scoprivano e disattivavano nel Sinai tre razzi pronti a essere introdotti nella striscia tramite il valico di Rafah. Solo ieri invece gli apparati egiziani di sicurezza di Marsa Matrouh, nel nord est dell'Egitto, hanno sequestrato 108 missili Grad e numerosi missili antiaerei contrabbandati dalla Libia. Tutto questo mentre duenavi iraniane sono attese in questi giorni nel Sudan, dove alla vigilia del conflitto i caccia israelianihanno bombardatouna fabbrica di armi che produceva razzi per conto dell'Iran da inviare ad Hamas. Ma con quali soldi le fazioni palestinesi riescono in così poco tempo a rifornirsi di armi? Oltre all’Iran, il principale sponsor del gruppo è infatti il Qatar. L'emiro Hamed Bin Khalifaa Al Thani ha visitato Gaza il 24 ottobre, rompendo l'isolamento diplomatico di Hamas e promettendo la donazione di 400 milioni di dollari. Anche gli altri Paesi del Golfo aiutano i palestinesi, come ad esempio l'Arabia Saudita che lo scorso anno ha donato 200 milioni di dollari. Ma, seppur indirettamente, Hamasgodeanche degli aiuti dell'Occidente. La Banca Mondiale ha infatti promesso 7 milioni di dollari, mentre si parla di 1,5 milioni di euro di aiuti da parte della Germania. Grosso è il sostegno offerto dall'Unione Europea che dal 2000 al 2009 ha complessivamente donato 3.356,39 milioni di euro ai palestinesi. Che arrivino soldi europei anche a Hamas lo si evince da un comunicato stampa dell'Ue in cui si annuncia che «l'Unione Europea, l'Olanda e la Svezia hanno contribuito con 19 milioni di euro al pagamento degli stipendi e delle pensioni di ottobre di circa 84,200 palestinesi della Cisgiordania e della striscia di Gaza». Non manca infine nemmeno la Cina che ha promesso l'invio di un milione di euro. Perfino Israele ha provveduto, nonostante la recente offensiva bellica, al trasferimento di 40 milioni di euro all’Anp necessari al pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici palestinesi. Certamente buona parte dei fondi destinati ad Hamas, vengono utilizzati anche per attività sociali ed assistenziali, come l'apertura di scuole e ospedali, che garantiscono il sostegno popolare ad Hamas. Ma resta la necessità delle fazioni palestinesi di reperire fondi per riempire di nuovo gli arsenali. Il dirigente di Hamas, Mahmoud al Zahhar, ha confessato che «non abbiamo altra scelta di continuare ad introdurre a Gaza armi e missili in tutti i modi possibili ». Si tratta dello stesso dirigente che tiene i rapporti diretti con Teheran e che è chiamato a passare all’incasso col regime degli Ayatollah.

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