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Ugo Volli
Cartoline
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La capitale del mondo 27/11/2012

La capitale del mondo


Richard Falk                                                 Istanbul

Cari amici,

parliamo oggi di cose serie, altro che quelle solite messe in scena dell'antisemitismo e dell'Iran. Spero proprio che siate contro lo Stato imperialista delle multinazionali, come un tempo erano Renato Curcio e i suoi colleghi (pardon compagni) e oggi la fratellanza islamica e i tanti suoi colleghi (pardon compagni... o camerati?) nel mondo, anche in Italia. Che diritto abbiamo noi di opprimere i pacifici popoli islamici, che lottano per la loro libertà nei Balcani, sul Caucaso, in Cina, in India, nel Medio Oriente, in Africa, qua e là anche in Europa, insomma dovunque incontrino altre culture e religioni? Poverini, hanno bisogno di spazio vitale, Lebensraum come diceva uno che li capiva di nome Adolf, e non vogliono essere turbati da costumi barbarici come i nostri che non rispettiamo le donne imponendo loro il burka e magari il braccialetto elettronico come quello dei detenuti (http://it.ibtimes.com/articles/38804/20121125/donne-diritti-arabia-saudita-tracciamento-sms-elettronico.htm), che lasciamo tutti dire e disegnare quel che gli pare, anche se magari offende il profeta. Insomma, dobbiamo smettere di opprimerli con la nostra libertà, siete d'accordo?

E allora sarete d'accordo con la belle iniziativa di Richard Falk, che ha proposto di trasferire la sede dell'Onu da New York, capitale del capitalismo e dell'imperialismo americano... sapete dove? No, non alla Mecca, luogo così sacro all'antirazzista Islam che l'accesso vi è proibito a chi, non musulmano, lo profanerebbe col suo corpo impuro e dunque non potrebbe ospitare un consesso internazionale finché vi sono cani e maiali, pardon kefir cioè infedeli. Ma in un altro luogo simbolico, Istanbul (http://weaselzippers.us/2012/11/02/un-representative-calls-for-establishing-a-world-capital-in-islamic-istanbul/), in modo da farla diventare "la capitale del mondo". Perché simbolico? Ma è semplice, perché era la capitale dell'impero romano d'oriente, erede diretta di Roma, ed è stata conquistata dalle pacifiche armate islamiche poco più di cinquecento anni fa, dopo secoli di pacifico assedio, ed  è stata pacificamente devastata ed islamizzata, tanto che è difficile oggi scorgervi le tracce del millenario insediamento cristiano, anche in antiche gloriose cattedrali come Santa Sofia. E come l'antica Costantinopoli cadranno Roma, Londra, New York - i migliori saggi islamici lo profetizzano spesso (per esempio: http://www.youtube.com/watch?v=u650H_rz-6k, oppure http://www.catholicnewsagency.com/news/muslim_cleric_proclaims_rome_will_soon_be_conquered_by_islam/).

Ma torniamo alla proposta, anzi al suo autore, che è un tipo interessante. Si chiama Falk, ma non Peter, niente a che vedere col tenente Colombo. Il suo nome è Richard Falk, ha il difetto di essere di origini ebraiche, anche se non lo definiremo ebreo per non offenderlo. Si tratta di una di quelle persone come Noam Chomsky, Judith Butler, Shlomo Sand e altre anche da noi in Europa, che compiono ogni lodevole sforzo per distanziarsi dalle loro origini e di schierarsi dalla parte giusta, anche se questo non è davvero possibile e in conclusione faranno la stessa fine dei loro parenti - ma questo non glielo diciamo, perché potrebbero restare delusi e perdere la loro bella combattività. Falk, per esempio, è consulente dell'Onu, si occupa dei diritti umani nei territori palestinesi, cioè in sostanza della loro capacità di lottare,  bombe alla mano, contro quegli invasori polacchi e germanici che dicono di essere israeliani, come se in Palestina ci fosse mai stata qualcosa come Israele, un Tempio o un ebreo. In questa veste Falk ha giustamente sostenuto il sospetto che gli attentati dell'11 settembre erano una "questione interna" americana, cioè erano stati fatti dai servizi segreti Usa (http://blog.unwatch.org/index.php/2011/03/21/richard-falk-endorses-911-inside-job-theory-interviewed-in-his-official-un-capacity/) e ha proposto che l'Onu sostenga il boicottaggio non solo di Israele, ma anche di tutte le società che vi fanno commercio, sostenendo così l'odiosa occupazione di Tel Aviv e dintorni (http://www.presstv.ir/detail/2012/10/26/268775/un-expert-urges-antiisrael-boycott/). Quale persona migliore per sostenere il passaggio della capitale del mondo a Isanbul? Vi prego, se siete veri amanti della pace, appoggiatelo!

Ugo Volli


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