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La Repubblica Rassegna Stampa
26.11.2012 Egitto: continuano le proteste contro il faraone Morsi
cronaca di Fabio Scuto

Testata: La Repubblica
Data: 26 novembre 2012
Pagina: 21
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Egitto, assalto al partito di Morsi: un morto»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 26/11/2012, a pag. 21, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo "Egitto, assalto al partito di Morsi: un morto".


Mohamed Morsi

Come scrive Scuto, "Morsi si è dato poteri così ampi che nemmeno il deposto raìs Hosni Mubarak aveva mai osato assegnarsi". Se lo scrive persino Repubblica, deve essere ben grave la situazione. Ma non ne lodavano tutti la 'moderazione' ?
Morsi si è affrettato a specificare che si tratterebbe di misure 'temporanee'. Facile dirlo dopo le reazioni della popolazione. E poi temporanee quanto?
Ecco l'articolo:

GERUSALEMME— È certamente ben oltre il livello di allarme la tensione che sta salendo in tutto l’Egitto contro i poteri straordinari che il presidente, l’islamista Mohammed Morsi, si è assegnato la scorsa settimana con un decreto che ha reso le sue decisioni inappellabili e ha spuntato i poteri della magistratura. Morsi si è dato poteri così ampi che nemmeno il deposto raìs Hosni Mubarak aveva mai osato assegnarsi. In questo clima incandescente con l’Egitto attraversato dalle manifestazioni di protesta del “fronte laico” e moderato, ieri un giovane sostenitore del Fratelli musulmani – il partito del governo e del presidente Morsi – è stato ucciso durante un assalto alla sede della Confraternita a Damanhour, sul del Delta del Nilo, a metà strada fra il Cairo e Alessandria, e altre sessanta persone sono rimaste ferite. Negli scontri tra sostenitori ed oppositori di Morsi non è stata coinvolta la polizia. Il giovane, che secondo i Fratelli musulmani si chiamava Islam Fathi Mohamed è il primo morto da quando sono cominciate le proteste contro la “svolta autoritaria” del presidente, che ieri ha cercato di giustificare le sue decisioni aprendo la strada a una difficile mediazione. La presidenza
ha fatto sapere di puntare al dialogo nazionale con tutte le forze politiche per superare questa fase ed arrivare «ad una intesa nazionale sulla Costituzione », sottolineando la natura «temporanea» delle misure adottate con il provvedimento. Ma piazza Tahrir non si è svuotata.
Qualche centinaio di manifestanti ha proseguito il presidio iniziato sabato per chiedere la revoca del decreto, mentre per tutta la giornata sono continuati i tafferugli fra manifestanti e
polizia. L'aria attorno alla piazza ieri sera era ancora irrespirabile per i lacrimogeni e si continuano a sentire le sirene delle ambulanze. Ieri alla clamorosa protesta dei giudici si sono aggiunti anche i giornalisti che, in una assemblea straordinaria, hanno detto che non si faranno “imbavagliare” annunciando sciopero a oltranza.
La posta in gioco è il destino del Parlamento e della Assemblea Costituente, dove tutti i membri che fanno riferimento all’opposizione hanno rassegnato
le dimissioni per le evidenti pressioni perché la nuova Charta, soddisfi le richieste degli islamisti – il partito della Fratellanza ma anche i salafiti di Al Nour – che vogliono una evidente svolta anche in campo giuridico con la Sharia, la legge islamica, come “unica fonte del diritto”. Una decisone che lascia perplessi anche i dotti islamici di Al Azhar, la più grande istituzione sunnita nel mondo arabo. Ieri il premio Nobel per la Pace, Mohamed El Baradei, ha avvertito che la svolta autoritaria del presidente Mohamed Morsi rischia di precipitare l'Egitto in una guerra civile. Per El Baradei «neppure i faraoni avevano il potere» che si è dato Morsi. L'ex direttore generale dell'Aiea ha sottolineato come il presidente egiziano, oltre a controllare il potere legislativo, abbia reso inappellabili le sue decisioni e si sia posto al di sopra del potere legislativo.
La prova del fuoco sarà domani quando il Cairo sarà attraversata da due manifestazione contrapposte. Quella dell’opposizione a Piazza Tahrir, quella della Fratellanza musulmana a sostegno del presidente Morsi davanti all’università del Cairo. Nel mezzo dei due schieramenti solo uno dei ponti che attraversa il Nilo in quella parte della
città.

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