Fa sentire la sua voce Mons.Michel Sabbah, Patriarca di Gerusalemme. Viene da chiederci se l'assoluta libertà della quale godono i cristiani in Israele sia meritata. Fuggono dai territori palestinesi, sono perseguitati in tutti i paesi arabo-musulmani e le loro istituzioni - Vaticano in testa- si schierano sempre contro Israele. Ha senso ?
Ecco il pezzo ANSA:
da sin. Mons.Capucci a Mons.Sabbah, dalle armi alle parole, ma sempre contro Israele
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - La comunità internazionale deve riconoscere lo Stato palestinese come membro a pieno titolo dell'Onu, con la qualifica di Osservatore permanente. Lo chiede Monsignor Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini. In una intervista all'agenzia Fides, Sabbah spiega che a suo avviso»Dietro ai missili lanciati da Gaza e alle rappresaglie scatenate di tempo in tempo da Israele, riemerge sempre la questione di fondo, quella israeliano-palestinese». Il Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini ricorda come la striscia di Gaza da molti anni viva «sotto il peso di un embargo assurdo, che rende inumana l'esistenza quotidiana di un milione e mezzo di persone, fomentando sentimenti di ostilità permanente nei confronti di Israele». Occorre usare tutti gli strumenti politici e diplomatici, invoca Sabbah, che rilancia il recente appello con cui più di cento leader cristiani della Terra Santa hanno chiesto alla comunità internazionale, e in particolare all'Europa, di sostenere il riconoscimento dello Stato palestinese come membro a pieno titolo dell'Onu, con la qualifica di Osservatore permanente. «Non riesco a capire - afferma Sabbah - in che modo tale richiesta possa essere presentata come un'iniziativa contro la pace. Anche le Chiese devono assumersi le proprie responsabilità, affinché la Terra Santa non diventi una terra di guerra». Secondo il Patriarca emerito, un appoggio deciso alla richiesta dell'Autorità palestinese rappresenta l'ultima occasione per preservare anche l'autorità del presidente Abu Mazen dalla totale delegittimazione: «Se una autorità viene costantemente umiliata, il popolo col passare del tempo prende atto che quella autorità non vale più niente» ma «Abu Mazen è un capo palestinese che vuole la pace». (ANSA).
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