Scrivo questo mio commento prima dell’entrata di Sabato da Israele. ...
Il commento di Claudia De Benedetti per IC7
Claudia De Benedetti, Presidente Sochnut Italia - Agenzia Ebraica per Israele
Scrivo questo mio commento prima dell’entrata di Sabato da Israele.
Le sirene hanno suonato nelle mie orecchie a Tel Aviv, pochi istanti dopo, dal rifugio, ho udito forte il boato di un missile lanciato da Gaza. La Jihad Islamica ha colpito la più grande città d'Israele, il suo cuore pulsante, il centro della sua economia e della sua cultura.
Sono stati giorni orribili, di grande ansia e profonda apprensione in cui gli ebrei sono stati offesi e colpiti mortalmente e Israele ha dovuto, ancora una volta, difendersi, in cui i venti di guerra sono sempre più forti e sferzano implacabili il paese, in cui la prima dichiarazione del rieletto presidente Barak Obaman fa sperare in un quadriennio migliore di quello appena concluso, in un dialogo costruttivo con l’interlocutore che più di ogni altro è strategico per la sopravvivenza dello Stato d’Israele.
A Roma un corteo di studenti universitari ha dato il meglio di se con fischi e contestazioni accompagnate da orrendi gesti e grida "Saddam, Saddam" passando davanti al Tempio Maggiore e costringendo tutti gli allievi della scuola ebraica a rimanere nell’edificio scolastico asserragliati per ore.
La galassia dell’estrema destra italiana si è tristemente arricchita di una nuova formazione xenofoba neonazista: Alba Dorata Italia, ispirata a Chrysì Avgì, il partito greco di estrema destra che grazie all’esplosione della crisi è riuscito ad entrare in Parlamento, quasi in contemporanea un’ottima operazione congiunta di magistratura e polizia postale ha condotto all’oscuramento del sito razzista italiano di Stormfront.
L'esercito israeliano ha dato vita all’operazione “Colonna di nuvola” contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza, ha ucciso Ahmed Jaabari, 52 anni, comandante del braccio armato della fazione islamica delle Brigate Ezzedin al-Qassam, perfido regista della cattura di Ghilad Shalit, direttamente responsabile negli ultimi anni dell’esecuzione di attacchi terroristici contro lo Stato di Israele, di fatto uomo forte di Gaza. La sua eliminazione è giunta dopo che per giorni Hamas aveva indirizzato da Gaza i propri razzi contro il sud d’Israele e in maniera inaccettabile continua a farlo per se minare terrore e colpire inesorabile un milione e mezzo di innocenti.
“Nessuno dei vostri governi tollererebbe una situazione del genere”, aveva detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando agli ambasciatori di cinquanta paesi riuniti ad Ashkelon, all'interno del raggio d'azione dei razzi palestinesi, e aggiunto: “il mondo deve capire che Israele ha il diritto e il dovere di difendere i propri cittadini. Non resteremo inerti di fronte a continui attacchi contro i nostri cittadini e i nostri bambini. Più di un milione di israeliani vivono quotidianamente una realtà in cui improvvisamente, nel giro di 15-30 secondi, devono trovare un rifugio dalle aggressioni dei terroristi contro i civili, mentre i terroristi stessi si fanno scudo dei loro civili: il che costituisce un doppio crimine di guerra. Noi non accettiamo questa situazione ed io, come primo ministro d’Israele, non sono disposto a tollerare questo stato di cose, e agiremo per farlo cessare”.
E sempre Netanyahu ha aggiunto giovedì “ voglio ricordare che sette anni fa Israele si è ritirato da Gaza fino all'ultimo centimetro quadrato. Poi Hamas ha preso il controllo delle aree sgomberate. E che cosa ha fatto? Anziché costruire un futuro migliore per gli abitanti di Gaza, i capi di Hamas, sostenuti dall'Iran, hanno trasformato Gaza in una roccaforte del terrorismo. Hanno sparato migliaia di razzi sulle nostre città e cittadine, sui nostri civili, sui nostri bambini. Hanno introdotto clandestinamente a Gaza migliaia di razzi e missili, li hanno piazzati deliberatamente nelle aree civili: nelle case, nelle scuole, a ridosso degli ospedali. Solo dall'inizio di quest’anno hanno sparato più di mille razzi e missili contro Israele, compresi i duecento lanciati in queste ultime ventiquattro ore. Sottolineo tutto questo perché è importante capire un punto molto semplice: non c’è alcuna simmetria morale, non c’è alcuna equivalenza morale fra Israele e le organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza. I terroristi commettono un doppio crimine di guerra: sparano sui civili israeliani e si nascondo dietro ai civili palestinesi. Israele, al contrario, adotta ogni misura possibile per cercare di evitare vittime civili. Ho visto oggi la foto di un bambino sanguinante. È un’immagine che dice tutto: Hamas prende deliberatamente di mira i nostri bambini e piazza deliberatamente i suoi razzi in mezzo ai loro bambini. Nonostante questa realtà di fatto, ed è una realtà di fatto estremamente difficile, Israele continuerà a fare tutto quanto in suo potere per evitare vittime civili".
Il popolo ebraico è “duro di cervice” insegna la Torah e, mai come in questi giorni, ho potuto ammirare la determinazione e l’orgoglio di tutti gli israeliani indistintamente: della giovane soldatessa che mi ha controllato il passaporto timbrandolo e dicendomi “ bentornata a casa”, dei tanti giovani olym italiani che, in questi giorni così terribili, sono in procinto di partire per la Zavà, della giovane studentessa torinese di Bar Ilan che attende con trepidazione il momento in cui IDF la chiamerà per un anno di servizio militare volontario, del sessantenne alessandrino che ha appena trascorso un mese a Sar El e racconta la sua esperienza solo utilizzando superlativi assoluti.
A Mahanè Yehuda come al Kotel, a Haifa come a Beer Sheva, ovunque gli israeliani sono on line, 24 su 24, gli occhi incollati alle immagini dei missili sui cellulari e sui vecchi televisori, paventano le peggiori hadashot ma nel profondo della loro indole ripetono Ihie Tov, andrà bene. Sì, Ihie Tov, speriamolo davvero.