Verità o bugie. Sono notizie o disinformazione ?
LIBERO - La titolazione dell'articolo di Gianandrea Gaiani (p. 17) recita : "La grande paura: dopo Gaza tocca a Egitto e Iran", come se Israele avesse attaccato per primo e come se fosse pronto ad attaccare anche Egitto e Iran.
Israele si sta difendendo dai razzi che Hamas lancia dalla Striscia. L'Egitto non c'entra nulla. E, per quanto riguarda l'Iran, Israele non ha ancora deciso nessuno strike. Quindi non è ben chiaro a che cosa faccia riferimento il titolo.
La REPUBBLICA - Ana Corbijosa inizia la sua cronaca (pag. 3) descrivendo i bombardamenti israeliani. Non potendo nascondere gli attacchi di Hamas, ha pensato di minimizzarli definendo 'proiettili' i razzi dei terroristi. Proiettili in grado di raggiungere Tel Aviv e Gerusalemme da Gaza? I terroristi, quindi, lanciano miseri 'proiettili', mentre Israele 'bombarda'.
L'UNITA' - Ci eravamo illusi che, con l'intervista di Udg ad Avi Pazner (pubblicata sull'Unità di ieri e ripresa da IC), l'Unità avesse scelto di informare i propri lettori sulla situazione a Gaza. Illusione. Oggi il quotidiano del PD è tornato alla sua solita linea anti israeliana con la cronaca di sbilanciata di Udg, seguita da un articolo di Antonio Badini (ex ambasciatore in Egitto) nel quale la risposta israeliana ai razzi di Hamas viene definita 'sproporzionata' e con un articolo di Giorgio Gomel (Jcall).
Il MANIFESTO - Nemmeno oggi il quotidiano comunista perde l'occasione per disinformare i lettori. Gli articoli di Ali Rashid, Michele Giorgio e Giuseppe Acconcia sono totalmente ostili ad Israele. La compassione dei trinariciuti giornalisti del Manifesto va tutta ai terroristi della Striscia. Nessuna pietà per la popolazione israeliana costretta a vivere nei rifugi.
Il MATTINO - Michele Giorgio riesce a disinformare anche dalle pagine del Mattino, con un articolo sui poveri palestinesi nella Striscia, rimasti persino senza internet. Questo è senza dubbio il disagio maggiore, in una guerra, rimanere senza internet. Aggiungiamo che, se i terroristi della Striscia non avessero rotto la tregua e non avessero continuato con il lancio dei razzi contro Israele, non ci sarebbe stata nessuna risposta israeliana.
Il FATTO QUOTIDIANO - E' ostile a Israele, ma il pezzo più interessante è, senza dubbio, la breve a pag. 15, che riporta con toni lamentosi la situazione di otto italiani bloccati nella Striscia di Gaza. Vengono definiti 'cooperanti'. Cooperanti di che cosa? A giudicare dalle loro testimonianze, si tratta di pacifinti cooperanti alla propaganda di Hamas. Stanno rintanati in un appartamento in una 'zona sicura' e sentono, terrorizzati, i boati di droni ed aerei israeliani. Nella Striscia la corrente elettrica va a singhiozzo, ma loro hanno un generatore. Non possono scappare perché le frontiere sono chiuse. Anche quella con l'Egitto? E come mai ? Nessuna critica ? Razzi dalla Striscia? Nella breve non ce n'è traccia. I 'cooperanti' parlano di pressione psicologica subita dagli abitanti di Gaza, terrorizzati dall'idea di essere colpiti dai bombardamenti. La stessa pressione subita dagli abitanti di Israele, bersaglio dei terroristi di Hamas. Per loro, però, non c'è la compassione dei 'cooperanti' italiani.
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