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La Stampa Rassegna Stampa
17.11.2012 Hamas contro Israele: la cronaca
di Aldo Baquis

Testata: La Stampa
Data: 17 novembre 2012
Pagina: 10
Autore: Aldo Baquis
Titolo: «I razzi colpiscono Gerusalemme»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 17/11/2012, a pag. 10, la cronaca di Aldo Baquis dal titolo "I razzi colpiscono Gerusalemme".


Razzo su Gerusalemme

Hamas ha sbalordito ieri Israele quando, nel corso di una ulteriore giornata convulsa di attacchi e di violenze, ha sparato da Gaza un missile dalla gittata di 80 chilometri che è esploso alle porte di Gerusalemme: la Città Santa alle tre religioni monoteistiche che finora era stata risparmiata da questo genere di attacchi anche dall’iracheno Saddam Hussein (1991) e dal libanese Hassan Nasrallah (2006). A Gaza la notizia che gli abitanti di Gerusalemme erano stati costretti a riparare nei rifugi è stata accolta con espressioni di giubilo inoltrate dai minareti delle moschee. Anche in alcuni rioni palestinesi di Gerusalemme l’exploit di Hamas è stato accolto con festeggiamenti.

Malgrado fosse sottoposto a intensi bombardamenti aerei israeliani - che hanno messo fuori servizio, fra l’altro, una fabbrica dove gli islamici stavano confezionando aerei senza pilota di progettazione iraniana - i miliziani di Hamas hanno tenuto per tutta la giornata il Sud di Israele sotto una grandine di razzi e hanno anche colpito, per la seconda volta in due giorni, Tel Aviv: la metropoli principale del Paese. Un altro successo che ha suscitato entusiasmo e ammirazione in diverse piazze arabe e fra gli Hezbollah libanesi.

In mattinata Israele aveva sospeso le operazioni a Gaza per non disturbare la missione nella Striscia del premier egiziano Hisham Kandil, giunto a offrire aiuti alla popolazione palestinese. Il premier Benyamin Netanyahu pensava forse che Kandil cercasse in quelle ore di dar forma anche a un cessate il fuoco. Ma questi - dopo essere stato portato dal leader di Hamas nell’obitorio dell’ospedale Shifa di Gaza - è emerso sconvolto e ha accusato Israele di barbarie. In seguito anche il presidente Mohammed Morsi ha avuto parole di condanna totale verso Israele e lo ha ammonito a non sottovalutare «la collera dell’Egitto». Una situazione «preoccupante» per il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, che teme un allargamento del conflitto e «a breve» andrà in Israele.

Di fronte a questi sviluppi sia di carattere militare che di carattere psicologico - Israele ha inasprito gli attacchi. Il bilancio delle vittime è andato crescendo, fino a raggiungerei 28 morti e i 250-300 feriti palestinesi. In Israele si sono avuti finora tre morti.

La Operazione Pilastro di Nuvola ha intanto assunto una inerzia propria. Di fronte ai circa 600 razzi sparati da Gaza Israele ha avuto la sensazione di dover estendere le operazioni. In serata si è dunque appreso che il governo ha ordinato il richiamo di 75 mila riservisti che andranno ad affiancarsi alle brigate di fanteria e di carristi già schierate ai margini della Striscia di Gaza e là in attesa di farvi ingresso. Una operazione di terra sembra dunque incombente. Ma l’assedio a Gaza sembra da una parte compattare i palestinesi - ieri Abu Mazen ha detto che è giunto il momento per «una riconciliazione con Hamas» - e dall’altra preoccupa l’America, che lavora per una tregua: ieri il presidente Barack Obama ha telefonato al premier turco Recep Erdogan in questo senso. Mentre Israele si chiede per quale motivo Hamas abbia ieri diffuso anche notizie platealmente false, come l’abbattimento di un caccia israeliano, il bombardamento della Knesset. Forse - ha azzardato un analista - il braccio armato di Hamas comincia a perdere colpi.

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