La lezione Usa: i disastri del multiculturalismo
Commento di Piera Prister
Piera Prister
Ovvero come la sinistra multiculturalista all’occorrenza abbandona gay, donne ed ebrei dandoli in pasto agli islamisti . Perche’ gay, donne ed ebrei votano per lo piu’ ancora per la sinistra, diffidando delle gia’ conquistate liberta’ civili nei parlamenti occidentali, per abbracciare il multiculturalismo?! Quando è proprio con il multiculturalismo che non tarderanno ad arrivare i guai per loro e per tutti. Anzi sono gia’ arrivati, come denuncia Daniel Pipes quando dimostra come la Shari'a ha già fatto breccia nelle aule di giustizia americane e come fa altrettanto David Horowitz, quando denuncia l’intolleranza degli studenti musulmani negli atenei e college americani.
Per chi pensa che la Tolleranza del Parlamentarismo possa coesistere con l’Intolleranza della Shari'a e che la Virtu’ possa essere compatibile con il Male, ecco una notizia che arriva da Parigi, primo test di tolleranza del governo marxista filomusulmano di Francois Hollande. Nel quartiere ebraico del Marais, Alexandre Marcel, vicepresidente di una NGO che organizzava una giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, e’ stato aggredito e percosso da un gruppo di musulmani mentre in una Parigi, meta mistica del romanzo e dell’amore, si fumava tutto tranquillo una sigaretta davanti un bar, frequentato da gay, al grido: “Per il Corano, vi amazzeremo tutti, branco di... ( e giu’ con insulti e parolacce).”. Che evoca il grido di “Allah Akbar” Allah e’ grande, lanciato da Mohammed Merah davanti alla scuola ebraica di Tolosa quando inseguiva Miriam Monsonego, la bambina ebrea ghermendole i capelli, e sparandole colpi mortali alla testa.
Gia’, non era stato proprio il nostro tanto amato presidente Obama che al Cairo, disse piu’ volte alle masse musulmane: "The Holy Qur’an says...the Holy Qur’an tells us..."!? E non e’ stato l’altrettanto tanto caro presidente Hollande che ha nominato nel suo gabinetto tre ministri musulmani -doveva pure dare una gratifica a quei milioni di musulmani che hanno votato per lui- tra cui Najat Vallaud-Belkacem, sua portavoce e ministra dei Diritti delle Donne ma anche dei gay, ma pare solo a chiacchiere.
Che fallimento il multiculturalismo e come possano coesistere la poligamia misogina dei musulmani presenti a milioni in Francia, con l’amore all’Eliseo senza vincoli matrimoniali di Hollande, e come il burqa possa andar d’accordo con gli abiti occidentali e tacchi alti della Premiere Dame, solo il Padreterno lo sa.
E noi dovremmo dare il lasciapassare a questa gente che inneggia alla bellezza del Corano, che insulta invece la nostra bellezza, dicendoci che in quanto ebrei, saremmo come scimmie e porci meritevoli d’essere ammazzati” “Kill them wherever you find them”, Sura al-Bagarah 2:191; Sura Nisa 4:89. I cretini stanno da per tutto, folti e presenti anche in queste democrazie purtroppo a sovranita’ sempre piu’ limitata che ascoltano e gratificano gli impostori che per brama di potere e per corruzione, ci vogliono far apprezzare il Corano che i piu’ non hanno nemmeno letto.
Guardiamole le donne dell’entourage di Obama, sempre in piu’ folto numero, ossequiose si coprono la testa con il velo, la stessa Hillary, la First Lady Michelle e la Nancy Pelosi e diverse altre (non veniteci a dire che Eurabia avanza solo in Europa). Tutte donne di potere, pronte a vestire ora il cilicio ora il make-up a seconda del passaparola del boss o del partito.
Poi la stessa Nancy Pelosi, la cara ex presidente della Camera, famosa oltre che per i suoi soldi anche per i suoi tacchi vertiginosi, qualche anno fa con i riallacciati rapporti diplomatici con la Siria -che giustamente George W.Bush aveva inserito nella lista dei paesi dell’Asse del Male- ando’ prima in Israele a fare promesse da marinaio a quelle donne che peroravano la liberazione di Shalit, e poi combinatasi ridicolarmente con un ingombrante fazzoletto calato basso sulla fronte, si presento’ al cospetto di Assad, neanche fosse il papa, quel tiranno sanguinario! Non lo sapeva forse che la moglie di Assad e’ una donna occidentale “a very glamorous woman” che disdegna il velo tanto che e’ apparsa come una modella, sulla copertina di Vogue!? E’ anche sua la responsabilita’ delle migliaia e migliaia di donne anche bambine che in questi giorni fuggono dalla Siria vendute dalle loro stesse madri disperate, come spose per risparmiare loro la sorte di prostitute, se ci riescono.
All’uopo bisognerebbe intervistare sull’argomento Wafa Sultan, una psichiatra di origini siriane che ora vive negli Stati Uniti e che ha sperimentato sulla propria pelle che cosa significhi il vestire il velo o non vestirlo nei paesi musulmani, come anche Ayaan Hirsi Ali, donne minacciate di morte, per il loro tentativo di denunciare la terribile condizione femminile nell’islam.
Donne coraggiose come l’ex First Lady Laura Bush che ha fatto da sola e senza fanfara, molti viaggi all’estero, sempre incontrandosi con donne dissidenti e che scrive articoli sul WSJ per ricordarci da quale parte sta.
La nostra ammirazione va poi al primo ministro australiano Julia Gillard, che fiera della sua femminilita’ ha incontrato sempre a capo scoperto senza farsi irretire, i peggiori dittatori musulmani, dichiarando alla stampa: “Muslims who want to live under Islamic Shari' a were told to get out of Australia”. Gli islamici che vogliono vivere sotto la Shari' a lascino l’Australia", non c’e’ posto per loro.
La minaccia dell’Islam e’ in ascesa in tutto il mondo, in Europa, in America, in Asia, in Africa come nel Medio Oriente, senza nessuno che voglia arginarla seriamente, prima o poi, il momento della verita’ e la resa dei conti arrivera’ per tutti, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, ma allora sara’ troppo tardi. Nel frattempo alimentiamo con i nostri dollari, facendoli diventare straricchi, i signori del petrolio e della guerra che ci ricattano, dal momento che gli americani alle urne hanno appena bocciato il programma di indipendenza energetica che avrebbe creato innumerevoli posti di lavoro e hanno respinto la costruzione della pipeline Keystone XL che avrebbe portato il petrolio dal vicino Canada fino al Texas.