Tunisia, mozzate le dita a un commerciante perché vende alcoolici A che cosa servono gli articoli di Antonio Panzeri sulla 'primavera araba'?
Testata: Libero Data: 30 ottobre 2012 Pagina: 18 Autore: Redazione di Libero - Antonio Panzeri Titolo: «Vende alcol in Tunisia, dita mozzate - Non lasciamo le Primavere ad Al Qaeda»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 30/10/2012, a pag. 18, la breve dal titolo " Vende alcol in Tunisia, dita mozzate ", l'articolo di Antonio Panzeri dal titolo " Non lasciamo le Primavere ad Al Qaeda", preceduto dal nostro commento. Ecco i pezzi:
" Vende alcol in Tunisia, dita mozzate"
A un commerciante di bevande alcoliche tunisino sono state mozzarequattro dita diuna manodapartedi ungruppodi salafiti nella località di La Manouba. L’episodio viene riferito dal sito in lingua araba Assabah News e sarebbe avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsa, nelle stesse circostanze culminate con l’aggressione di un ufficiale della Guardia nazionale, colpito alla testa forse con un coltello e in gravi condizioni. Peraltro, conintuano le violenze in Siria: ieri sono stati almeno 68 i morti provocati da bombardamenti di truppe governative, nel quarto giorno di quella che sarebbe dovuta essere una tregua tra regime e ribelli. Lakhdar Brahimi, mediatore di Onu e Lega Araba volato aMosca per incontrare il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, ha avvertito che la crisi in Siria «sta peggiorando» e ormai si può parlare di «guerra civile».
Antonio Panzeri - " Non lasciamo le Primavere ad Al Qaeda"
Antonio Panzeri
Continuano gli articoli sulla 'primavera araba' di Antonio Panzeri il quale s'è accorto dei rischi connessi alla presenza di al Qaeda in Africa. Troppo tardi, vista la breve che riprendiamo in questa pagina, in Tunisia un commerciante di alcoolici si è visto mozzare le dita dagli islamisti per la sua professione. La ragione per cui sono pubblicati i suoi articoli è del tutto ignota, specialmente vista la loro impostazione più consona all'Unità che a Libero. Ecco il pezzo:
Dopo aver salutato come «onesti e coraggiosi» gli assalitori delle ambasciate statunitensi al Cairo e a Bengasi in un video diffuso via internet qualche tempo fa, il successore di Osama Bin Laden al vertice di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, prosegue nell’azione di incitamento alla violenza contro gli occidentali. Se nel primo messaggio l’obiettivo dell’appello ai musulmani era quello di continuare a opporsi a quella che al-Zawahiri ha definito “la crociata sionista” di Washington e Tel Aviv contro l’Islam (a seguito della diffusione del film “L’innocenza dei musulmani”), il secondo appello si sofferma su più aspetti e mettebenin evidenza la pericolosa deriva che sta prendendo anche la situazione del nord Africa. «Rapite gli occidentali» è l’aberrante invito fatto ai musulmani nel videomessaggio, a cui segue un monito ai connazionali egiziani altrettanto inquietante: «La rivoluzione in Egitto deve proseguire e la comunità dei musulmani deve sacrificarsi fino a quando non avrà strappato dalle mani corrotte la dignità e l’onore dell’Egitto». La battaglia non è finita «ma è appena cominciata» continua Zawahiri, e chiede a «tutte le persone sincere in Egitto» di «condurre una campagna popolare per portare a termine la rivoluzione che è stata abortita ». Il successore di Bin Laden non si esime, inoltre, dall’ac - cusare la comunità internazionale di aver dato al presidentesiriano Bashar al-Assad «la licenza di uccidere». PASSI IN AVANTI Sebbene ci sia la convinzione che dare un giudizio semplicistico del fenomeno sia riduttivo, a fronte di quanto avvenuto con la Primavera araba e a tutto ciò che ha comportato in termini di consapevolezza e crescita di molta parte della popolazione, stridono ancor di più queste affermazioni, che non possono che attecchire in un humus di ignoranza e profonda inciviltà. Consapevoli delle oggettive responsabilità che l’Occi - dente ha avuto e continua ad avere nel bene e nel male, rimane il dato incontrovertibile che nessuna conquista democraticapuò passare attraverso il terrorismo o la presunzione di essere dalla parte “giusta”.È solo con il dialogo e la cooperazione che le complesse questioni che investono il Grande Medio Oriente possono trovare una soluzione. E la comunità internazionale deve operare in questa direzione, cercando di valorizzare e sostenere i passi in avanti compiuti da molti Paesi del nord Africa che, purtroppo, devono fare i conti con il bieco tentativo da parte dei terroristi fondamentalisti di azzerare le lancette dell’orologio.
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