ogni tanto qualcuno mi accusa di islamofobia, bizzarra parola greco-araba che significa paura dell'islam. Be', vi confesso, non posso negarlo, io dell'islam ho proprio paura. Temo l'intolleranza e la violenza che è così presente in questa forma di vita, ho paura di chi condanna a morte coloro che abbiano fatto riferimenti irriguardosi al loro profeta, neanche al loro Dio e anche in maniera chiaramente non realistica, per esempio in romanzi come Rushdie, o vignette come Charlie Hebdo. Pensate se gli ebrei se la dovessero prendere non con i negazionisti e con gli antisemiti, con chi parla male di Geremia o di Giona o avessero cercato di ammazzare Thomas Mann che nella tetralogia di Giuseppe e in un lungo racconto su Mosè ha insinuato per entrambi comportamenti assai poco commendevoli... Ma ho paura del loro rapporto violento e oppressivo con le donne, dell'odio per gli omosessuali, di una giustizia fatta di mani tagliate, decapitazioni, lapidazioni, dolore e morte ogni oltre misura.
Guardate queste immagini, per favore, anche se fanno male: vedrete che non sono paragonabili ai tacchini di Natale, come qualche multiculturalista dice, e neppure alla corrida o alla caccia - che pure sono pezzi di società arcaica che nella modernità agonizzano. Qui il rito è lo sgozzamento, il piacere lo sguazzare nel sangue, si festeggia la sostituzione del sacrificio di Isacco (che gli hanno copiato ma sostituendolo con Ismaele) con quello di un montone. Senonché la ricorrenza religiosa ebraica relativa al "sacrificio" di Isacco è il capodanno, che nella religione ebraica è una cerimonia di espiazione, in cui inizia il periodo penitenziale in cui si deve chiedere perdono per i propri peccati; mentre qui si festeggia l'uccisione dell'animale e ci si ingozza. E' questo amore della morte e del sangue che fa paura, lo stesso che si esprime nello sgozzamento davanti alle telecamere degli ostaggi (ricordate fabrizio Quattrocchi) o nelle caramelle offerte a tutti per festeggiare l'11 settembre, anche nei territori "palestinesi".
Ho sentito dire che la caccia sarebbe uno sport onesto, come qualcuno ha detto se anche i fagiani e le lepri avessero un fucile in mano... qualche volta succede che un torero resti infilzato dal toro che sta torturando o che i cacciatori si sparino fra di loro. E qualcosa del genere accade anche con l'Eid al-Adha. E' successo ampiamente l'altro giorno a Gaza, la prova striscia assediata che non si fa mancare l'Iphone 5 e se per quello neanche il massacro degli animali. I quali però, che volete, se possono resistono e non si lasciano ammazzare volentieri. Sicché l'altro giorno ci sono stati (http://www.haaretz.com/news/middle-east/one-killed-150-injured-during-gaza-eid-al-adha-celebrations-1.472588) un morto e centocinquanta feriti abbastanza gravi da essere portati all'ospedale (che non è poco per un milione e mezzo di abitanti). Il morto, in particolare, è stato incornato da una mucca che non voleva farsi sgozzare (http://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2012/Oct-27/192930-panicking-cow-kills-palestinian-in-muslim-feast.ashx#axzz2AaIcj3dn). Bovino e femmina: ce n'è abbastanza per un bravo islamofobo come me per fare il tifo per lei. Come diceva qualcuno, è saggio temere l'ira dei miti. O appoggiarli contro gli assassini.