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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Francesco Greco, La fionda di David 23/10/2012

La fionda di David.
La nascita, lo sviluppo e l’esordio in guerra dell’aviazione militare israeliana”
di Francesco Greco
IBN Editore                                                 Euro 25,00

Questo di Francesco Greco, laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino e già autore di altre pubblicazioni in materia aeronautica, è un testo storicamente molto approfondito: nulla infatti viene tralasciato delle vicende che, nell’ambito dei tumultuosi eventi che segnarono la (e seguirono alla) nascita dello Stato di Israele nel 1948, portarono ad un’altra importante nascita, quella della forza aerea israeliana, che tanta parte ebbe nei decenni a seguire nell’assicurare la  sopravvivenza stessa del popolo ebraico di fronte ai reiterati attacchi subiti da parte di vicini ostili e determinati. Se nell’immaginario popolare trovano ormai stabile dimora le imprese compiute dai piloti israeliani durante le numerose guerre che hanno afflitto lo Stato ebraico dagli Anni ’50 in poi, non può essere dimenticato che le basi di quel poderoso strumento bellico che oggi è divenuta l’Aeronautica Militare Israeliana, certamente una delle più preparate e micidiali del mondo, furono gettate proprio nei difficili anni a cavallo tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele, che diede il via all’aggressione da parte delle forze armate di cinque Stati arabi confinanti.
E’ una storia affascinante, caratterizzata da personaggi memorabili e vicende curiose e intriganti, perché non va dimenticato che la Risoluzione ONU n. 181 del 29 novembre 1947 che prevedeva la suddivisione della Palestina in due Stati sovrani, uno ebraico e l’altro arabo, lasciò quei territori ancora fino al 15 maggio 1948, in attesa del definitivo ritiro, sotto la giurisdizione britannica. E gli Inglesi non furono certamente benevoli verso gli Ebrei e il loro futuro Stato, facendo di tutto per impedire il trasferimento di nuovi coloni israeliti verso la Palestina e creando di fatto ogni possibile ostacolo nei confronti della creazione di uno strumento militare ebraico in grado di opporsi con successo alle prevedibili ostilità in via di scatenamento da parte araba (e di cui la “Battaglia delle Strade”, sviluppatasi tra l’inverno 1947 e la primavera 1948, fornì una eloquente anticipazione). Né, evidentemente, aiutò la causa ebraica l’embargo posto dalle Nazioni Unite sui trasferimenti di armi, mentre i potenziali nemici potevano già contare su eserciti regolari più o meno organizzati.
E se appare ovvia la difficoltà, per gli Israeliani, di mettere a punto dal niente – e nelle proibitive condizioni sopra descritte – uno strumento militare adeguato alle impellenti necessità del caso, è ancora più evidente come proprio la creazione di una forza aerea fosse l’elemento meno dissimulabile agli occhi degli Inglesi e dei potenziali nemici.
E’ quindi emozionante e avvincente assistere allo snodarsi di quegli eventi e alle attività poste in essere dai responsabili militari ebraici per creare quell’aviazione e renderla operativa proprio sotto il naso di chi a tali attività aveva tutto l’interesse o la volontà di opporsi.
Una storia in cui, va detto, anche l’Italia ebbe una parte rilevante, come il lettore di questo bel volume avrà modo di scoprire.
L’Autore tratta il complesso argomento con grande padronanza e il risultato del suo lavoro, costato  dieci anni di ricerche, è davvero eccellente. Vengono via via ricordati in maniera completa e puntigliosa, ma mai noiosa anche per il lettore meno interessato agli aspetti più spiccatamente tecnici, non solo i tipi di aeromobili entrati in servizio (con la descrizione del modo avventuroso e spesso surreale attraverso il quale furono reperiti e fatti arrivare in Israele nonostante l’embargo) ma anche i volontari - in massima parte veterani non necessariamente di ascendenza ebraica che già si erano distinti contro Tedeschi e Giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale - che si fecero coraggiosamente avanti per portare quegli aerei in battaglia contro le forze arabe e addestrare alle tecniche di combattimento i volenterosi ma inesperti piloti israeliani.
Gli undici capitoli del libro coprono il periodo che va dai primordi delle attività aviatorie ebraiche -   nella Palestina degli Anni Trenta sotto mandato britannico - fino all’aprile del 1949, illustrando compiutamente (giorno per giorno se non minuto per minuto, spesso attraverso la voce degli stessi protagonisti mediante l’utilizzo di stralci dei loro rapporti di missione) il ruolo svolto dalla neonata forza aerea israeliana negli operazioni militari che caratterizzarono la vittoriosa guerra di indipendenza. Ottimo il corposo apparato iconografico incluso nel volume a corredo del testo, con precise e dettagliate didascalie esplicative. Ugualmente molto apprezzabile è l’inserimento, nella parte finale del libro, di una consistente bibliografia e di alcune pagine di profili a colori e schede tecniche, comprensive di profilo in b/n, dei velivoli citati nel testo.
Per concludere, un libro prezioso, di enorme valore documentario in primis per lo studioso di argomenti militari, ma consigliabile anche senza preclusioni a chiunque desideri conoscere qualcosa di più riguardo a vicende che, come opportunamente sottolinea l’Autore, è giusto non dimenticare anche e soprattutto per il rispetto che si deve, aggiungiamo noi, verso chi ne fu protagonista.  

Marco Orlandi (*)
(*) Collaboratore de Il Giornale di Astronomia


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