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Mordechai Kedar
L'Islam dall'interno
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Hezbollah va spazzato via 21/10/2012

Hezbollah va spazzato via
Commento di Mordechai Kedar

(Traduzione dall'ebraico di Sally Zahav, versione italiana di Yehudit Weisz)

 Mordechai Kedar                                              Hassan Nasrallah

La Seconda Guerra del Libano è finita nel mese di agosto del 2006, dopo trentatre giorni di attacchi israeliani che hanno causato la morte di 1300 libanesi, la maggior parte dei quali  militanti Hezbollah, la distruzione di infrastrutture ed edifici, la fuga di mezzo milione di persone dal sud del Libano, diventate poi rifugiati. Nonostante questo, la propaganda di Hezbollah è riuscita a trasformare la sconfitta reale in una vittoria percepita, perché il capo di Hezbollah - Hassan Nasrallah- che riuscì a sopravvivere, non ha consegnato i due soldati di Tzahal rapiti, Eldad Regev e Ehud Goldwasser , possa Dio vendicare il loro sangue, e perché non ha accettato di disarmare Hezbollah, adducendo come scusa il fatto la lotta contro il ‘nemico sionista’ e la liberazione dei territori occupati devono continuare.

Hezbollah è diventata l’organizzazione più popolare del mondo arabo, perché ha avuto successo là dove tutti gli altri eserciti arabi avevano fallito, e Nasrallah è diventato un eroe nazionale arabo per il coraggio e la tenacia dei suoi propositi. Il mondo arabo ha totalmente ignorato che Hezbollah è un’organizzazione sciita, mentre la grande maggioranza del mondo arabo è sunnita, e che Hezbollah è una strettamente dipendente dall’Iran. L’ammirazione araba nei confronti di Nasrallah dopo il 2006 è cresciuta ancora di più. Nonostante il rafforzamento di UNIFIL e l’ampliamento del suo mandato dopo la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, il confine tra Libano e Siria ha continuato ad essere un’immensa via di transito per missili, armi e munizioni che sono stati inviati senza problemi dall’Iran in Libano attraverso la Siria. Hezbollah è stato reintegrato e rafforzato grazie al loro sforzo congiunto, e a loro deve la sua esistenza. Se non fosse stato per Hafez e Bashar Assad, l’imam Khomeini e Khamenei, la comunità sciita in Libano sarebbe rimasta emarginata, con quel che rimaneva della resistenza libanese, la milizia Amal.

Quando sono esplose le dimostrazioni contro Bashar Assad nel marzo del 2011, i portavoce di Hezbollah hanno espresso un appoggio incondizionato al regime siriano, non al popolo, in maggioranza sunnita e che vuole rovesciare il regime. Nel giugno del 2011 ci furono le prime notizie sui militanti Hezbollah, soprattutto presenti fra i cecchini, che erano venuti in Siria, per reprimere le prime manifestazioni che in quel momento non erano ancora violente.

Durante il 2012 abbondavano i rapporti sui “libanesi”, particolarmente crudeli che combattevano a fianco dell’esercito di Assad, sui combattenti libanesi uccisi vicino al confine tra Libano e Siria, sul divieto imposto da Hezbollah alle famiglie dei caduti che erano stati uccisi in Siria di portare il lutto in pubblico e sui prigionieri libanesi detenuti dall’ Esercito Siriano Libero. Hezbollah  solitamente ignorava questi rapporti e ne invalidava la veridicità.

I media arabi non rimasero in silenzio, trattarono ampiamente del coinvolgimento di Hezbollah in Siria. Alcune settimane fa si è saputo che l’Esercito Siriano Libero(ESL) sta negoziando con Hezbollah per liberare alcune decine di combattenti Hezbollah che erano stati fatti prigionieri. Per il mondo arabo, è ormai chiaro che Hezbollah, da eroe nel 2006, è diventato un assassino di arabi e musulmani e, di conseguenza, nemico dei sunniti. I nemici di Hezbollah, sia dentro che fuori dal Libano, soprattutto in Arabia Saudita e negli Emirati, si fanno beffe della solita rivendicazione da parte dei portavoce dell’organizzazione, secondo cui le loro armi servono per combattere Israele, e che si sono impegnati nella jihad solo nei confronti del sionisti. Hanno chiesto: “Quanti israeliani ci sono a Damasco? Quanti sionisti ci sono a Homs?”.

 L’ “Associazione degli intellettuali arabi”, guidata da un palestinese di nome 'Amr al-Azzam, ha recentemente reso pubblico un messaggio in cui ha chiesto a Nasrallah di ritirare immediatamente le sue forze dalla Siria, in particolare i 1500 combattenti Hezbollah che, secondo l’affermazione di Azzam, proteggono il Presidente Bashar Assad. Ecco il testo del messaggio (i miei commenti sono tra parentesi, MK)

 “Noi, che credevamo in te, ti abbiamo sostenuto nella Guerra del Luglio del 2006, ma ora ti guardiamo con profondo disprezzo e sdegno per l’osceno coinvolgimento con il tuo alleato nel versare sangue siriano. L’ignobile settarismo sciita che dimostri, ha vinto sulla tua falsa affermazione di proteggere l’identità, gli ideali e gli obiettivi arabi. In passato, avevamo immaginato che gli Sciiti libanesi fossero gli amici più stretti dei loro fratelli arabi sunniti per storia, cultura, nazionalità e religione, ma il turbante che porti in testa è stato fatto a Qom (in Iran, la città degli ayatollah) e quindi tu sei un collaboratore degli iraniani nel versare il sangue siriano. Il tuo ruolo nell’assassinio di molti politici e intellettuali libanesi (ad esempio Rafiq al-Hariri) e la tua responsabilità nella repressione della ribellione siriana, annunciano la fine del tuo potere, dovresti essere processato per crimini di guerra contro la nazione araba e contro l’umanità. Ti promettiamo che apriremo grandi centri religiosi sciiti, in cui migliaia di persone prenderanno atto della tua fine dopo che sarai stato eliminato, insieme con la tua banda di mercenari. Facciamo appello affinchè tu possa riscattare ciò che è rimasto del tuo onore arabo profanato, prima che le tue armi traditrici (le armi degli Hezbollah, con le quali avrebbero dovuto combattere solo contro i sionisti) vengano eliminate”.

Tuttavia, la critica di Hezbollah non è limitata all’ “Associazione degli Intellettuali Arabi”, ma viene oggi dalla maggior parte delle organizzazioni del mondo arabo, sciiti inclusi - e non solo loro - in Libano. Ci sono sempre stati sciiti in Libano che hanno duramente criticato l’alleanza tra Hezbollah e Iran, che sarebbe dovuta essere un’alleanza contro sunniti e cristiani, ma la loro critica è stata messa ai margini dopo la “vittoria” di Hezbollah su Israele nel 2006.

Nasrallah deve oggi sostenere Assad per i grandi aiuti che gli Assad, padre e figlio, hanno offerto a Hezbollah, e perché il protettore iraniano di Hezbollah appoggia il regime. In un dibattito che si è tenuto questa settimana alla BBC, il portavoce di Hezbollah ha sostenuto che se ci sono loro combattenti in Siria, il loro compito si limita a difendere il confine libanese dai “terroristi” che minacciano il Libano. Come risposta, il portavoce dell’Esercito Siriano Libero ha minacciato che dopo aver eliminato Assad e la sua banda, 23 milioni di siriani faranno i conti con Hezbollah ed elimineranno Hassan Nasrallah, anche se continua a nascondersi come un topo nel suo bunker a Dahiya , il sobborgo meridionale sciita di Beirut.

Con la situazione instabile di Bashar Assad, questa minaccia mostra Nasrallah come una persona che ha scommesso sul cavallo sbagliato, perché quando cadrà Assad, Nasrallah diventerà una persona non grata, e dovrà fuggire dal Libano per salvarsi. Implicazioni regionali Quando il regime sanguinario di Assad cadrà, le milizie di Hezbollah saranno messe seriamente a repentaglio, e così, con un solo colpo di spada, alla piovra saranno tagliati il tentacolo siriano e quello libanese. Ciò potrebbe causare un conflitto interno all’élite al potere in Iran, su chi deve ricadere la responsabilità per aver scommesso su Assad, e chi è responsabile per la sua caduta. Tale conflitto potrebbe indebolire la coesione interna del regime degli ayatollah e accelerarne la fine.

Un problema importante è come gli iraniani risponderanno a questa situazione. Saranno in grado di accettare questa duplice disgrazia, la caduta di Assad e di Hezbollah, come un ordine venuto dal cielo, o vorranno reagire brutalmente e con la forza, contro l’opposizione di Assad? Nella situazione attuale, secondo informazioni pervenute dalla Casa Bianca, l’Iran è in grado di trasferire grandi forze – incluse divisioni corazzate - alla Siria attraverso l’Iraq, perché hanno in mano il quasi totale controllo sulla politica irachena. Il passaggio delle forze iraniane avverrà, ovviamente, su invito ufficiale, e quindi legale, dai governi iracheno e siriano. In questo caso, la Turchia si sentirà spinta a intervenire, attaccando le forze iraniane che giungono in Siria via Iraq? Gli Stati Uniti o la NATO interverranno? Cosa farà Israele per evitare che l’esercito iraniano si installi al confine con il Golan? E come reagirà il mondo al fluire delle forze iraniane in Siria, se l’Iran dichiara di possedere un’arma nucleare?

 Un altro problema difficile da affrontare, per il mondo i e per Israele in particolare, è la situazione in Giordania, perché l’Iraq, che confina a Est con la Giordania, è diventato lo scorso anno, un membro onorario della coalizione iraniana, dopo il ritiro delle forze NATO. L’esercito iraniano, entrato in Iraq con il consenso del governo, potrebbe raggiungere facilmente e con velocità anche la Giordania, non solo la Siria, e da lì minacciare anche i Sauditi e Israele.

 A causa della possibilità - anche se remota - di uno scenario come questo, Israele deve fermamente rifiutare qualsiasi suggerimento di ritirarsi dalla Valle del Giordano, perché questa sarebbe l’unica area in cui poter bloccare l' aggresssore, iraniano o iracheno, che cercasse di attaccare da Oriente. Qualsiasi forza militare che riuscisse ad attraversare la valle del Giordano da Est a Ovest potrebbe portare la prossima guerra per le strade di Tel Aviv.

 Basta vedere le fotografie di Homs, Damasco e Aleppo per avere un’idea di come le strade di Tel Aviv e Haifa potrebbero diventare se si dovesse arrivare ad uno scenario del genere, e ciò che Hezbollah fa ai siriani per le strade di Homs, lo farebbe agli israeliani a Tel Aviv nella Shenkin Street. Qualcuno pensa che uno scenario come questo sia delirante e impossibile ? Due anni fa, qualcuno avrebbe immaginato uno scenario in cui Mubarak in Egitto, Gheddafi in Libia, Ben’Ali in Tunisia, Salah in Yemen e forse Assad in Siria sarebbero stati tutti rovesciati?

È per questo che il mondo deve garantire che la coalizione tra Iran, Assad e Hezbollah finisca nella pattumiera della storia il più presto possibile, in modo che questa coalizione, dotata di armi nucleari e senza limiti morali, non rivolga anche contro altri gli stessi crimini che commette  in Siria.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
Link:
http://eightstatesolution.com/
http://mordechaikedar.com/


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