Iran nucleare, le sanzioni non sono efficaci e il programma prosegue continua l'arricchimento dell'uranio nel sito di Fordo
Testata: Il Foglio Data: 19 ottobre 2012 Pagina: 3 Autore: Redazione del Foglio Titolo: «Le sanzioni non spengono Fordo»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 19/10/2012, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Le sanzioni non spengono Fordo".
Le sanzioni non spengono Fordo, il bunker dove l’Iran ha concentrato gran parte delle sue attività nucleari. Leaks dell’Agenzia atomica dell’Onu arrivati nel desk della Reuters confermano che la guerra economica dichiarata dalle democrazie occidentali a Teheran non ha scalfito di un millimetro il suo diabolico programma nucleare. Mentre l’Unione europea approvava nuove, dure, sanzioni nei confronti del regime iraniano, gli ayatollah pensavano a come mettere al sicuro il programma nucleare. Secondo indiscrezioni degli esperti, infatti, gli iraniani hanno trasferito molte delle centrifughe rimanenti dell’impianto di Natanz all’impianto sotterraneo di Qom. La Repubblica islamica non sembra avere alcuna intenzione di fermare l’arricchimento dell’uranio ma, al contrario, è spinta a continuare i test su centrifughe più avanzate di tipo Ir-2 e Ir-4. Un diplomatico dell’Aiea ha detto alla Reuters: “Hanno continuato a installare centrifughe a Fordo allo stesso ritmo”. Debka, il sito legato all’intelligence israeliana, stimava ieri che gli iraniani hanno praticamente reso “immune” il bunker nella montagna di Qom prima che l’Unione europea approvasse l’ultimo round di sanzioni sul gas. La bomba atomica islamica si avvicina dunque sempre di più, mentre l’Iran risponde picche a Bruxelles: “L’atomo è irrevocabile, resterete senza gas”. E più passano le settimane meno forte diventa la presa delle sanzioni sul regime, che riesce a inventare nuovi modi per divincolarsi dalla pressione economica. La rivista Foreign Policy ha pubblicato una bella infografica con tutte le “linee rosse” imposte da Israele, Europa e America e violate dagli iraniani in dieci anni: nel 1995 era il nucleare civile, nel 2004 la conversione dell’uranio, nel 2006 l’arricchimento al cinque per cento, nel 2009 le strutture clandestine e nel 2010 l’arricchimento al venti per cento. C’è il rischio che sanzioni di carta diventino una foglia di fico per soddisfare la cattiva coscienza europea e dietro alla quale gli iraniani possono continuare ad arricchire uranio. Se si mette in dubbio che Fordo possa essere disarmato dalle bombe bunker buster, figuriamoci cosa possano fargli delle sanzioni aggirate con l’aiuto di Cina e Russia.
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