Gentilissima Redazione,
vorrei ringraziare, ancora una volta, il Prof. Volli per le sue Cartoline da Eurabia e, in particolare, per le ultime due, amaramente bellissime. Quella odierna ("Non i bei discorsi"), tuttavia, contiene un'affermazione che mi ha fatto sobbalzare. Tra coloro che "si danno come obiettivo l'eliminazione degli ebrei (non gli israeliani, gli yahud ...)" sono elencati anche "i vescovi cristiani della zona". Vorrei capire se è un mero eccesso di polemica o se si deve intendere l'affermazione alla lettera, ossia che "i vescovi della zona" (tutti?) desiderano, vogliono e intenzionalmente si adoperano al preciso fine di eliminare (uccidere? esiliare fuori del Medio Oriente?) gli ebrei. Nel secondo caso, vorrei capire su quali fatti essa si basa. Per chiarezza: amo Israele molto più di quanto sappia esprimere, non sono molto spesso in sintonia con le idee espresse su Israele dai Vescovi arabi e mi sento nettamente più a mio agio e 'a casa' con gli ebrei israeliani, o la maggior parte di loro, che con non pochi cristiani arabi, fino al punto di avere, talvolta, il dubbio di essere parziale in danno dei miei stessi correligionari. Ma non ho mai letto o udito nulla che mi facesse pensare che dei Vescovi abbiano intenzioni al limite, od oltre il limite, del genocidio. Sarò gratissima al Prof. Volli e a Voi di un chiarimento sul punto.

Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca

risponde Ugo Volli:

Gentile lettrice,
spiace anche a me, ma il senso delle dichiarazioni successive al sinodo dei vescovi dell' anno scorso non e' genocida ma certamente eliminazionista. I problemi del Medio Oriente, ripetono i vescovi, vengono da una popolazione estranea che occupa una terra non sua.
Per risolverli naturalmente dovrebbero sparire, tornare in Europa, cedere il potere a chi vuole sterminarli.
Con queste premesse, nessuna meraviglia che un vescovo cattolico, anni fa sia stato scoperto con armi di contrabbando per i terroristi nel baule della macchina di servizio. E' ancora attivo, mai veramente fermato dal Vaticano cui fu consegnato. Si chiama Hilarion Capucci.