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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.10.2012 Ecco l'apporto del Vaticano alla democrazia
un video sull'islamizzazione dell'Europa ritirato per non offendere

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 ottobre 2012
Pagina: 25
Autore: Gian Guido Vecchi
Titolo: «Video anti-islam al sinodo. La gaffe del cardinale»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/10/2012, a pag. 25, l'articolo di Gian Guido Vecchi dal titolo " Video anti-islam al sinodo. La gaffe del cardinale".
Ecco l'apporto del Vaticano alla democrazia, un video sull'islamizzazione dell'Europa ritirato per non offendere.
Ecco il link al video 'offensivo' sulla demografia islamica
http://www.youtube.com/watch?v=6-3X5hIFXYU


Sinodo

CITTÀ DEL VATICANO — «State per essere testimoni di un cambiamento demografico a livello globale...». Voce profonda e ansiogena, «è solo una questione di anni, e l'Europa come la conosciamo adesso non esisterà più», e via la musichetta arabizzante ad annunciare il tema principale, «e tuttavia la popolazione non è in declino, ma perché? Immigrazione! Soprattutto islamica...». Il video scorre snocciolando cifre iperboliche — mai una volta che si citi la fonte —, arriva a dire cose del tipo «fra 39 anni la Francia sarà una Repubblica islamica», e l'imbarazzo tra i padri sinodali cresce. Non è il tipo di messaggio che ci si aspetterebbe di sentire nel sinodo dei (262) vescovi sulla nuova evangelizzazione. Disagio, proteste, repliche dei padri sinodali che hanno visto e ascoltato sempre più «perplessi» mentre dal Vaticano, come a stendere un cordone sanitario, si è fatto subito sapere che «si è trattato di un'iniziativa personale».
L'idea, per così dire, è stata del cardinale ghanese Peter Turkson, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace, che nel dibattito libero di due ore alla fine di ogni giornata del sinodo ha pensato di mostrare ai vescovi presenti quei sette minuti di video anonimo diffuso in Rete da tre anni e intitolato «Muslim demographics». Un'opera equivoca, dai tratti islamofobici, a quanto pare voluta da evangelici americani, che uscì nel 2009 e già allora la Bbc aveva smontato punto per punto, dimostrando tra l'altro l'infondatezza dolosa delle statistiche, come quella per la quale una famiglia musulmana avrebbe in media 8,1 figli. Molti vescovi hanno reagito, «evitiamo la trappola di comportarci come l'islam fondamentalista», «stiamo attenti a suscitare guerre di religione», c'è chi si è offerto di confutarne i contenuti portando statistiche vere, chi ha deplorato la «goffaggine» del porporato, «non ha misurato la portata di quel video».
L'incidente è avvenuto sabato — Benedetto XVI non c'era — provocando «la discussione più animata» vista finora al sinodo, ed è filtrato ieri. Tanto che lo stesso cardinale Turkson, durante la riunione di ieri pomeriggio, ha preso la parola per scusarsi e dire che non era sua intenzione offendere i musulmani, «mi dispiace che sia stato interpretato così», che il suo proposito era di mostrare dove può arrivare «il nichilismo nelle società occidentali» che poi raggiunge l'Africa mettendo in difficoltà i cristiani.
Del resto, stile e contenuti del video sono l'esatto contrario della posizione di Benedetto XVI («Islam e cristianesimo possono vivere insieme senza odio nel rispetto del credo di ciascuno, per costruire insieme una società libera e umana»), espressa da ultimo nel suo viaggio in Libano a settembre. Il sinodo ha affrontato il problema del fondamentalismo, giusto ieri mattina i vescovi hanno pregato per il Mali ed espresso la loro solidarietà: «Nel nostro Paese viviamo una situazione drammatica, da gennaio stiamo assistendo a un intervento islamista nel Nord e oggi gli estremisti islamici occupano i due terzi del Paese e vogliono imporre la legge islamica», ha spiegato alla Radio Vaticana monsignor Jean-Baptiste Tiama, presidente dei vescovi del Mali.
Ma la Chiesa distingue, l'Osservatore Romano di oggi titola in prima pagina sulla strage nella moschea in Nigeria («dopo le comunità cristiane la violenza investe quelle islamiche») e lo stesso Benedetto XVI, a Beirut, aveva esortato a un impegno comune delle religioni contro fanatismo e strumentalizzazioni: «È tempo che musulmani e cristiani si uniscano per mettere fine alla violenza e alle guerre».

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