martedi` 26 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
15.10.2012 Che fine ha fatto la flotilla benedetta da De Magistris per Gaza ?
analisi di Daniele Coppin

Testata: Informazione Corretta
Data: 15 ottobre 2012
Pagina: 1
Autore: Daniele Coppin
Titolo: «Che fine ha fatto la flotilla per Gaza?»

Che fine ha fatto la flotilla per Gaza?
analisi di Daniele Coppin

Che fine ha fatto la Flotilla per Gaza ? Quanto è stata appoggiata dal sindaco di Napoli ? Come si è permesso De Magistris di apporre lo stemma della città di Napoli su una iniziativa chiaramente di parte ? Allora non è sindaco di tutta la città, ma soltanto di una parte.
A pochi giorni dalla partenza della Estelle dal porto di Napoli,  l'analisi di Daniele Coppin:


Estelle


Luigi De Magistris

A una settimana di distanza dalla partenza del veliero Estelle per la Freedom Flotilla III sono necessarie alcune considerazioni “a mente fredda” sulle polemiche che hanno coinvolto il Comune di Napoli e, in particolare, il Sindaco Luigi De Magistris.

La prima considerazione è quella sulla situazione di Gaza che costituirebbe, a dire degli organizzatori e dei sostenitori (comuni e istituzionali) della Freedom Flotilla III, il motivo della loro iniziativa.

La striscia di Gaza, politicamente annessa all’Egitto in seguito al conflitto del 1948-49 e occupata da Israele nella cosiddetta “Guerra dei sei Giorni” del 1967, è stata abbandonata dagli Israeliani nel 2005. Dal 2000, missili di vario tipo (Qassam 1, Qassam 2, Qassam 3, Grad, WS-1E) vengono lanciati dal territorio di Gaza verso le città del Sud di Israele (principalmente Sderot, ma anche Be’er Sheva, Askelon e Ashdod).

Nel 2006, un anno dopo il ritiro di Israele, nel corso di un attacco di miliziani di Hamas lungo il confine tra Gaza e Israele, restano uccisi due soldati israeliani e viene sequestrato il caporale Gilad Shalit, che resterà in ostaggio di Hamas per cinque anni. Nel 2007, in seguito al persistere degli attacchi missilistici, dei tentativi di intrusione in territorio israeliano e del sequestro Shalit, Israele dichiara Gaza “territorio ostile”, le frontiere vengono chiuse ai civili, le merci in ingresso vengono controllate e viene imposto un blocco navale. Ciononostante, continua la fornitura di energia elettrica a Gaza da una centrale israeliana.

Nel 2008, in seguito ad intensi lanci di missili da Gaza, scatta l’Operazione “Cast Lead” (Piombo Fuso), finalizzata a distruggere le strutture militari, amministrative controllate da Hamas dopo le elezioni del 2006 che videro la sconfitta di Fatah.

Qual è la reale situazione di Gaza? Secondo le ONG degli attivisti filopalestinesi e dei loro sostenitori ci sarebbe una vera e propria crisi umanitaria. Al contrario, i dati dello UN Office for the Coordination and Humanitarian Affairs occupied Palestinian territory dimostrano che a Gaza entrano regolarmente e quotidianamente grandi quantità di merci che smentiscono l’esistenza di una crisi umanitaria. Ulteriori smentite provengono dalla Vice Direttrice del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Mathilde de Riedmatten, e dai numerosi documenti video e fotografici disponibili in rete, a conferma del fatto che il cosiddetto embargo (che alcuni, dimenticando o non sapendo che Gaza confina anche con l’Egitto, chiamano “assedio”) è rivolto contro il governo di Hamas, secondo una consolidata prassi internazionale che prevede il ricorso ad embarghi e blocchi navali per indebolire i governi. Ne consegue che forzare il blocco navale per portare aiuti “umanitari” (che nel caso della Estelle sono costituiti da palloni di calcio e attrezzature veliche!) è, in realtà, un’azione politica che, indipendentemente da quello che può affermare il Sindaco di Napoli, determina un sostegno ad Hamas proprio perché è contro Hamas che il blocco navale è rivolto.

Ma cos’è Hamas? Hamas (Ḥarakat al-MuqÄwama al-IslÄmiyya, “Movimento islamico di Resistenza”) è un’organizzazione che governa Gaza dalle elezioni del 2006. L’organizzazione nel suo Statuto incorpora concetti antisemiti. In particolare, all’art. 7 si sostiene che i Musulmani debbano combattere ed uccidere gli Ebrei. Le tesi negazioniste della Shoà sono sostenute da uno dei suoi fondatori, Abd al-Aziz al-Rantisi che, in un articolo su al-Risala (pubblicazione settimanale di Hams) parla della “più grande delle menzogne” a proposito dello sterminio degli Ebrei perpetrato dai Nazisti. Hamas è stata definita come "gruppo terroristico", oltre che dall'Unione Europea, dal Canada, dagli Stati Uniti d'America e dalla United Nations Commission on Human Rights. In particolare l’Unione Europea, con la Posizione Comune 2001/931/PESC, nel 2001 riconosceva come organizzazione terroristica, tra le altre, Hamas-Izz al-Din al-Qassem (“braccio armato” di Hamas) mentre nel 2005, con la Posizione comune 2005/847/PESC, riconosceva Hamas come organizzazione terroristica.

La sintesi della situazione attuale di Gaza dimostra l’avventatezza e la superficialità della decisione di sostenere la flotilla, da un lato, l’ignoranza della Storia recente del Medio Oriente e della questione israelo-palestinese, dall’altro, dei soggetti che formano la Giunta di Napoli e del Sindaco.

All’indomani dell’incontro con una delegazione della Comunità Ebraica di Napoli, dopo la lettera aperta di Pierpaolo Pinhas Punturello, una raccolta di 700 firme e vari articoli giornalistici De Magistris aveva annunciato un “comunicato forte” sulla vicenda. In realtà, il “comunicato” è stato un post sulla pagina facebook di De Magistris di ben diverso valore, in termini di ufficialità, dell’annuncio del sostegno alla flotilla pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Napoli.

De Magistris ha tenuto a sottolineare che l’iniziativa di questa venuta del veliero non è stata sua e nemmeno quello dello spettacolo musicale “Pro Popolazione della Palestina”, ma di gruppi locali napoletani di sostegno alla Palestina e che lui ha dato il suo appoggio come pura iniziativa umanitaria a favore di un popolo che soffre e certamente non l’ha data a Hamas o all’OLP, e tantomeno contro Israele.

Tale affermazione, apparentemente condivisibile, in realtà si scontra con l’evidenza che, in un qualsiasi conflitto, schierarsi “a favore” della popolazione di una sola delle parti significa, automaticamente, schierarsi “contro” l’altra, sminuendo le sofferenze patite, in questo caso, dalla popolazione israeliana. Che poi nel post pubblicato su facebook, per la prima volta da quando De Magistris interviene sulla questione israelo-palestinese, si sia riconosciuto il diritto degli Israeliani a vivere in pace e sicurezza, appare più un esercizio di cerchiobottismo che una sincera partecipazione alle sofferenze e difficoltà degli abitanti del sud di Israele. Tanto più che il carattere non ufficiale del post non permette di evidenziare quell’aspetto che, secondo il Sindaco di Napoli, avrebbe dovuto rassicurare gli amici del popolo di Israele sulla sua equidistanza.

Questo della supposta equidistanza di De Magistris rispetto al popolo israeliano ed al popolo palestinese è un ulteriore elemento da analizzare, soprattutto alla luce della disponibilità da lui dichiarata a sostenere iniziative in favore di Israele analoghe a quelle della flotilla per Gaza.

A parte il fatto che il sostegno ad un popolo si può esprimere in tanti modi e che quello della flotilla è estraneo alle modalità solitamente seguite dagli amici del popolo e dello Stato di Israele che prediligono la concretezza degli argomenti e dei documenti alla teatralità ed alla demagogia, vale la pena sottolineare che a guardare indietro negli anni risulta molto difficile riscontrare l’“equidistanza” di De Magistris sulla questione israelo palestinese, come dimostrano alcuni esempi provati dai relativi link.

-          Settembre 2009: sostegno di De Magistris alla Gaza Freedom March http://penlib.blogspot.it/2009/11/palestina-e-dintorni.

-          Novembre 2009 : articolo di De Magistris sull’Unità in cui esprime le sue posizioni filopalestinesi http://penlib.blogspot.it/2009/11/palestina-e-dintorni.html

-          Dicembre 2010 – Febbraio 2011: sostegno alla Freedom Flotilla II http://www.freedomflotilla.it/2010/12/29/de-magistris-con-la-freedom-flotilla-2/ http://www.youtube.com/watch?v=yQEtmkLpM3Un http://www.youtube.com/watch?v=z14ICf3Xr7I http://www.infopal.it/de-magistris-con-la-ff-2/

-          Giugno 2011: Festa palestinese per De Magistris Sindaco (dal che si comprendono le prese di posizione filopalestinesi del Sindaco di Napoli) https://www.facebook.com/events/178068515585465/?ref=nf

-          Settembre 2011: De Magistris riceve quello che sul sito istituzionale del Comune di Napoli viene definito l’”ambasciatore di Palestina” (sostituendosi agli organi istituzionalmente deputati all’accreditamento delle rappresentanze diplomatiche) http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15416

-          Novembre 2011: De Magistris dichiara il sostegno del Comune di Napoli per il riconoscimento della Palestina all’ONU http://www.youtube.com/watch?v=il7e1c95lSM

-          Febbraio 2012: De Magistris e la Giunta Comunale di Napoli condannano la realizzazione di una linea ferroviaria tra Tel Aviv e Gerusalemme (in Israele!), ricevendo i ringraziamenti dl Sindaco di Ramallah (in Palestina!) http://www.freedomflotilla.it/2012/02/21/il-sindaco-di-ramallah-ringrazia-il-sindaco-di-napoli/

-          Giugno 2012: le voci del conferimento della cittadinanza onoraria alla cantante israeliana Noà mettono in allarme i circoli antiisraeliani che vengono subito “rassicurati” dal Comune di Napoli che nega l’intenzione di una tale scelta (sempre in nome dell’equidistanza, c’è da immaginarsi!) http://www.freedomflotilla.it/2012/06/25/nessuna-cittadinanza-di-napoli-a-noa/

Ovviamente De Magistris, in qualità di Sindaco, non ha sentito la necessità, a differenza di altri suoi colleghi, di spendere una parola in favore di Gilad Shalit, quando questi era ancora prigioniero di Hamas. Né ha ravvisato la necessità, in occasione delle Olimpiadi, non dico di partecipare alla manifestazione indetta a Piazza dei Martiri da alcuni cittadini e annunciata su Il Mattino e sull’edizione napoletana de la Repubblica in memoria degli atleti israeliani assassinati dai terroristi palestinesi di Settembre Nero, ma quantomeno di ricordare quel tragico episodio della storia olimpica. Il tutto sempre in nome della equidistanza.

Gli amici di Israele organizzeranno iniziative e inviteranno il Sindaco che, forse, si comporterà diversamente da come lui e i suoi assessori sono soliti fare in occasione di manifestazioni e ricorrenze ebraiche, e parteciperà. Ma risulta molto difficile pensare che iniziative in favore di Israele possano essere condivise da un personaggio che rivela sempre di più la sua malcelata ostilità per uno Stato la cui unica colpa è quella di essere lo Stato degli Ebrei nella Terra degli Ebrei.

https://www.facebook.com/notes/daniele-coppin/gaza-flotilla-e-israele-ovvero-dellequidstanza-di-de-magistris/357423231018929


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT