Il commento di Giorgio Israel
Giorgio Israel, professore universitario e scrittore
Quella appena trascorsa è una settimana in cui tra le notizie c’è l’imbarazzo della scelta. Intanto è la settimana del trentennale dell’attentato alla sinagoga di Roma e dell’assassinio di Stefano Taché. È la settimana in cui sono state scoperte in Francia delle pericolose cellule salafite e l’antisemitismo è apparso sempre più in crescita. Lo scenario delle elezioni americane è cambiato e questo può avere forti implicazioni sulla situazione mediorientale, mentre Amnesty International si è esibita nel suo solito odio anti-israeliano.
Tuttavia vorrei prendere spunto da una notiziola secondaria che viene dalla cucina di casa nostra, sempre più dispensatrice di piatti indigeribili. Dunque, pare che a sinistra circoli la voce che Matteo Renzi sia fortemente sponsorizzato e finanziato da americani e israeliani. Sono voci, si dirà, è inutile prendersela con le chiacchiere, ormai la sinistra è vaccinata da queste balle nello stile protocolli dei Savi di Sion. Davvero? E allora si guardi all’altra notizia della settimana: la riconferma alla presidenza del Venezuela di Hugo Chavez. Ed ecco un coro esultante. Bertinotti che proclama che il successo di Chavez «ha basi solide, che siamo bel oltre forme di carisma»; e si infuria se si osa parlare di scarsa democrazia. «Con che spocchia», protesta, osiamo noi italiani ed europei parlare di mancanza di democrazia in Venezuela?! Piuttosto parliamo del meraviglioso modello di welfare creato da Chavez. E via così esultando e lodando, da Marco Rizzo a Paolo Ferrero. Ma chi merita una menzione speciale è Nichi Vendola, uno dei volti della foto di Vasto. Ha detto nientemeno che «Chavez è riuscito dove Fidel Castro ha fallito». E via sperticando lodi, inclusa quella di aver dato una lezione alla sinistra italiana: «perché lì non ci si misura con le biografie dei protagonisti politici, ma con i problemi reali della gente». Detto da uno che ci affligge un giorno sì e l’altro pure con la sua biografia personale è quanto dire che il sense of humour non è di casa Vendola. Ma, Vendola propone un piccolo ma, se pure prontamente sommerso dalle lodi: «al netto di errori come l’amicizia con l’Iran e qualche altra tentazione luciferina». Al netto, s’intende... Al netto è quanto dire scartata la tara, quell’involucro inessenziale dietro il quale occorre guardare alla sostanza. Errori... È una politica che Chavez persegue da sempre, altro che sbandate. E sarebbe interessante chiedersi quali sarebbero queste “tentazioni luciferine” di cui parla Vendola. Perchè non parla chiaro? Forse è il consenso con la tesi iraniana che Israele è un cancro da estirpare? Di certo, per compilare una lista delle “tentazioni” di Chavez ci vorrebbe un libro. Sarebbe l’immagine di una coerenza esemplare. Otto anni fa diceva: «Il mondo ha ricchezze per tutti, però alcune minoranze, e tra queste i discendenti degli assassini di Cristo, si sono impossessati delle ricchezze di questo mondo.» E ora ripete la stessa cosa., appena cambiando qualche parole..
Soltanto errori, tentazioni luciferine di un grande maestro di democrazia e di giustizia sociale...
Speriamo di non dovercele sentir riproporre dal pulpito del ministero degli esteri queste lezioncine di politica surrealista.