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La Stampa Rassegna Stampa
13.10.2012 Hillary Clinton, la disastrosa politica estera della presidenza Obama
L'articolo di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 13 ottobre 2012
Pagina: 16
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Hillary: 'Su Bengasi non sappiamo nulla'»

Sulla STAMPA di oggi, 13/10/2012, a pag.16, con il titolo "  Su Bengasi non sappiamo nulla ", Maurizio Molinari riferisce sull'incontro tra Hillary Clinton con il Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi. Un incontro nel quale il Segretario di Stato americano rivela tutta l'incapacità - e l'ipocrisia - in merito all'uccisione dell'ambasciatore Chris Stevens. Molinari ne riferisce ampiamente nell'articolo che segue, una  ennesima prova della disastrosa politica estera della presidenza Obama.
Come sia stato ucciso Stevens è noto, anche se la barbara esecuzione è stata sottaciuta dai media. Forse non volevano impressionare il pubblico occidentale, cloroformizzato dalla favola della 'primavera araba', tanto strombazzata da Obama. Stevens è stato impalato, così come era successo con Gheddafi, prima con un bastone, poi con un coltello, per essere poi finito mentre l'ambasciata veniva incendiata. Il tutto per la durata di diverse ore, mentre il governo si guardava bene dall'intervenire.
Adesso si scarica la colpa sui servizi, dimenticando che non fanno altro che mettere in pratica gli ordini dell'inquilino della Casa Bianca.
Ecco l'articolo:

Hillary Clinton con Obama alla commemorazione di Chirs Stevens
Chris Stevens cadavere
Maurizio Molinari

«C’è ancora molto che non sappiamo». A oltre un mese di distanza dall’uccisione dell’ambasciatore Chris Stevens a Bengasi, Hillary Clinton ammette di non sapere con certezza come avvenne l’attacco. Con il volto segnato dalla stanchezza e i capelli raccolti a coda di cavallo, il Segretario di Stato parla ai reporter davanti al suo ufficio in occasione della visita del ministro degli Esteri italiani, Giulio Terzi.

Tradisce le perduranti difficoltà nell’appurare quanto avvenuto. «Era in corso una manifestazione di protesta quell’11 settembre quando avvenne l’attacco?», le chiedono i reporter, incalzandola anche su come lei reagì: «Dove era quel giorno, cosa seppe e quando?». Gli interrogativi si moltiplicano perché l’amministrazione Obama continua a contraddirsi: due settimane fa sostenne che l’assalto era stato causato dalle proteste contro il video anti-Maometto ma ora dice che si è trattato di terrorismo; i telegrammi dell’ambasciatore assassinato svelano pressanti richieste di maggiore sicurezza al Dipartimento di Stato ma Jay Carney, portavoce di Obama, dice di non averli mai ricevuti e anche il vicepresidente Joe Biden, nel dibattito in Kentucky, ha assicurato che «l’intelligence non ci disse nulla» sulle minacce contro Stevens.

Da qui la miriade di interrogativi su Bengasi che i network tv portano nelle case: «Quando e cosa seppe l’amministrazione Obama sui pericoli a Bengasi?», «Perché Clinton non fece nulla?» e soprattutto «come è morto Stevens?», visto che manca ancora la versione ufficiale sul decesso. «Riguardo a tali interrogativi c’è un’indagine in corso che è solo all’inizio e sono la prima a dire che c’è molto che ignoriamo» risponde Hillary, avvalorando il sospetto che il Dipartimento di Stato continui a nascondere quanto avvenne a Bengasi.

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