sabato 21 settembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
11.10.2012 Francia, scovata cellula islamista nella banlieue di Parigi
cronaca di Alberto Mattioli

Testata: La Stampa
Data: 11 ottobre 2012
Pagina: 14
Autore: Alberto Mattioli
Titolo: «Francia, blitz anti-jihad trovati esplosivi e armi»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 11/10/2012, a pag. 14, l'articolo di Alberto Mattioli dal titolo "Francia, blitz anti-jihad trovati esplosivi e armi".

I terroristi della porta accanto preparavano un attentato. In un garage di Torcy, nella banlieue est di Parigi, gli inquirenti hanno trovato scorte di nitrato di potassio, zolfo e salnitro, insomma gli ingredienti per fabbricare delle bombe, certo fai-da-te ma non meno micidiali. Era il deposito della rete di islamisti radicali smantellata sabato con quattro blitz della polizia a Parigi, Cannes, Torcy e Strasburgo, un’operazione il cui bilancio è, per ora, di dodici fermi e un morto. Il morto è Jérémy Félix Louis-Sidney, probabilmente il capo, che nella sua casa di Strasburgo (dove c’erano anche la moglie e due figli piccoli) ha ricevuto gli agenti scaricando loro addosso la sua Magnun 357 ed è stato ucciso nella sparatoria.

Il procuratore di Parigi, François Molins, ha definito la cellula «di un’estrema pericolosità» e ha annunciato che il fermo dei sospetti sarà prolungato, come prevede la legge voluta da Sarkozy nel 2006 in caso «di rischio grave di imminente azione terroristica». I suoi obiettivi sono noti: oltre alle armi, agli esplosivi e ai testamenti già firmati, dalle perquisizioni è anche saltata fuori una lista manoscritta di istituzioni e associazioni ebraiche. François Hollande ha ricevuto nei giorni scorsi i rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana, cui ha promesso fermezza e una «mobilitazione totale» dello Stato.

L’opinione pubblica francese, però, è inquieta. Colpiscono i percorsi dei sospetti: cittadini nati in Francia, giovani (dai 19 ai 25 anni), talvolta con precedenti per storie di droga o di violenza, poi convertitisi all’Islam più radicale spesso proprio in carcere, dove i «cappellani» musulmani scarseggiano e predicano imam improvvisati ed estremisti. Uno dei fermati, Jérémy Bailly, è stato arrestato a Torcy mentre rientrava a casa dalla moschea armato con una calibro 22. Un altro, Yann Nsaku, è un ex calciatore di origini congolesi di discreta notorietà per aver giocato anche in Inghilterra, a Bradford. Su Facebook, diffondeva foto di palestinesi uccisi dai soldati israeliani con commenti come questo: «Come non odiare questo popolo maledetto?».

La Francia scopre che i fanatici le sono cresciuti «in casa». Nei loro scritti, nei testamenti «all’indirizzo di Allah», nei siti Internet radicali dove scrivevano, questi figli perduti della République dichiaravano «la guerra alla Francia». E per loro la vicenda di Mohamed Merah, l’uomo che ha ucciso sette persone fra cui tre bambini, era «la battaglia di Tolosa».

Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT