Elezioni Usa, stasera il dibattito Paul Ryan-Joe Biden commento di Mattia Ferraresi
Testata: Il Foglio Data: 11 ottobre 2012 Pagina: 1 Autore: Mattia Ferraresi Titolo: «Secondo round»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 11/10/2012, a pag. 1-4, l'articolo di Mattia Ferraresi dal titolo "Secondo round".
Joe Biden, Paul Ryan
Mattia Ferraresi
New York. Il dibattito vicepresidenziale si è sovraccaricato di significati elettorali dopo la serata perfetta di Mitt Romney a Denver: questa notte a Danville, in Kentucky, Paul Ryan e Joe Biden tenteranno rispettivamente di dare continuità e di interrompere il flusso positivo dello sfidante repubblicano, che nel giro di una settimana ha rovesciato a suo favore sondaggi e inerzia elettorale. Ryan spera che la contesa televisiva si trasformi in un secondo round, Biden vuole azzerare il passato e iniziare una nuova partita ad armi pari. Jim Nicholson, capo del Partito repubblicano alla fine degli anni Novanta e segretario dei Veterani durante l’Amministrazione Bush, è appena uscito da un incontro a porte chiuse con i consiglieri e i sondaggisti di Romney, circostanza che lo ha messo di buonumore, e al Foglio spiega l’importanza del dibattito di questa notte: “Biden è un politico esperto, uno che sa quali tasti toccare per accattivarsi il pubblico. E punterà molto sulla riforma del Medicare di Ryan per spaventare gli anziani, elettorato fondamentale, soprattutto in Florida. Dirà che sotto l’Amministrazione Romney dovranno pagare per l’assistenza medica, cosa chiaramente falsa ma che si presta alle manipolazioni. Ryan non ha un problema di preparazione, ha ragioni e argomenti da vendere per smontare questa rappresentazione, ma dovrà essere molto ‘smart’ nel ribattere, dovrà spiegare come funziona davvero il suo piano per il Medicare senza infilarsi in un terreno troppo tecnico. E senza apparire troppo animoso o crudele verso il suo avversario, che è un ‘likeable fellow’”. Sono mesi che i democratici attaccano Ryan sul Medicare, dicendo che gli anziani dovranno pagare 6 mila dollari l’anno per la copertura, ma si riferiscono maliziosamente a una versione primitiva della riforma, abbandonata da oltre un anno. In quella attuale non si prevedono tagli o costi aggiuntivi per gli anziani già coperti, ma si mettono le basi per una competizione fra Sanità pubblica e privata che trasformi un sistema costoso e pieno di falle in una macchina efficiente. Se è vero che Obama si è trovato in difficoltà nel dibattito anche perché assuefatto dalla droga del teleprompter, Ryan potrebbe avere un vantaggio strategico. Da quando è stato nominato nel ticket repubblicano ha dato 179 interviste, Biden soltanto una, al magazine New York, quindi senza la pressione della diretta televisiva. Biden si è chiuso per sei giorni nella sua casa del Delaware assieme allo sparring partner Chris Van Hollen, il Ryan dei democratici, mentre lo sfidante ha continuato il suo tour elettorale e si è allenato con il giurista Ted Olson. Ma molto dipenderà anche da quale Ryan si presenterà sul palco, se il custode dell’ortodossia repubblicana con personalità tagliente e ambiziosa, oppure il “mini Mitt”, come lo chiamano segretamente i colleghi, che si è visto in questi mesi di campagna elettorale. Un Ryan levigato dallo stump speech e dalla necessità di armonizzare la propria figura pubblica con le esigenze di una campagna che si sposta verso il centro. Per Nicholson c’è soltanto un modo per superare il possibile conflitto fra i due Ryan e consolidare il “momentum”: “Go big”. “Bisogna parlare di tasse, di riforma sanitaria, di debito pubblico, della leadership americana nel mondo, di indipendenza energetica: il peggiore errore che può commettere Ryan questa notte è farsi trascinare in una battaglia sui dettagli o, ancora peggio, su fattori di distrazione che non c’entrano nulla. E’ chiaro che i democratici si stanno attaccando a qualunque distrazione, anche a Big Bird, per rendere la campagna una battaglia day by day, e non dobbiamo cadere in questa trappola”.
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