Le posizioni anti Israele dei politici svedesi
Manfred Gerstenfeld intervista Ilya Meyer
(Traduzione a cura di David Braha)
Manfred Gerstenfeld, Ilya Meyer, vicepresidente dell’Associazione Amici Svezia-Israele
“Ufficialmente il Governo Svedese non è contro Israele. Per quanto concerne il conflitto Israelo-Palestinese, il governo attuale – una coalizione formata da conservatori, liberali, e partiti centristi – formalmente si definisce neutrale.”
“Bisogna prima imparare a conoscere la mentalità svedese, che è caratterizzata da due elementi: il rigetto dei conflitti, e la continua ricerca del consenso a prescindere dai principi in questione, da cosa sia giusto o ingiusto. Secondo la mentalità svedese quindi, è meglio prendere decisioni inappropriate pur di mantenere il consenso, piuttosto che insistere su un principio giusto scontentando la maggioranza. Anche quando tale principio è moralmente giustificato.”
Ilya Meyer è l’attuale vicepresidente dell’Associazione Amici Svezia-Israele. In passato è stato a capo del Board of Information della Comunità Ebraica di Gothenburg. Ha anche un blog: www.ilyameyer.com.
Continua Meyer : “ Dobbiamo poi aggiungere un’altra considerazione. Il Ministro degli Esteri Carl Bildt del partito moderato – i conservatori, ovvero il partito maggiore nella coalizione di governo – ha espresso più volte posizioni nettamente anti-Israeliane. Nel nostro paese è largamente considerato un opportunista politico, con ambizioni internazionali.”
“Bildt asseconda spesso gli interessi dei paesi arabi- musulmani. Un giorno gli potrebbe servire il loro voto per poter essere eletto in una posizione prestigiosa all’estero. Bildt sembrerebbe essere convinto che l’accanimento contro Israele aumenterà le sue chances di migliorare la propria carriera politica a livello internazionale. Un esempio lampante fu la sua visita in Turchia dopo il tentativo della Mavi Marmara di interrompere l’embargo che Israele impone su Gaza.”
“Bildt si è fatto fotografare con degli attivisti svedesi ed islamisti a bordo dell’imbarcazione. Gli analisti politici sono rimasti stupiti, perché è alquanto inusuale che un politico conservatore si faccia fotografare in compagnia di militanti della sinistra estrema. Ma non hanno considerato il fattore ambizione, dal quale deriva la sua ostilità nei confronti di Israele.”
“Un altro moderato che la pensa in maniera simile è Gunilla Carlsson, Ministro dello Sviluppo Internazionale e della Cooperazione. Qualche tempo fa, Carlsson ha affermato che ‘Israele distrugge le infrastrutture palestinesi finanziate dall’Unione Europea’. Tuttavia ignora completamente le ragioni per cui Israele si trova forzatamente nella posizione di dover rispondere a continui attacchi – tra l’altro spesso sostenuti da quelle stesse infrastrutture. Nè chiede mai che i palestinesi smettano di impiegare le infrastrutture fornite dall’UE per attaccare Israele.”
“Secondo la Carlsson non importa cosa fanno gli arabi, la priorità di Israele dovrebbe essere sempre proteggere i palestinesi dalle conseguenze delle loro stesse azioni criminali. Come molti altri Svedesi che ricoprono posizioni prestigiose nel mondo della politica e dei media, essa non si rende conto del fatto che, dicendo che i palestinesi non sono responsabili delle proprie azioni, sta facendo un’affermazione razzista.”
“Il Partito Laburista è il principale partito di opposizione della sinistra. Gli altri sono il Partito dei Verdi, ed il Partito Comunista (quest’ultimo ha recentemente cambiato nome in ‘Partito della Sinistra’ al fine di apparire più ‘rispettabile’ agli occhi del pubblico). Tutti e tre si accaniscono continuamente contro Israele. Affermano apertamente di voler riconoscere lo Stato Palestinese – se mai dovessero salire al potere.”
“Pierre Schori, eminenza grigia del Partito Laburista, ha sempre sostenuto il Primo Ministro Olof Palme, un grande oppositore di Israele. Ha lodato Fidel Castro – chiamandolo ‘uno dei più grandi leader della storia contemporanea’ – ed il leader islamista di Hamas Ismail Hanyeh. Nel 2009, Schori ha addirittura redatto un piano in cinque punti per imporre sanzioni internazionali su Israele. Mai ha proporre azioni contro Hamas, responsabile del lancio di migliaia di missili sulle città nel sud di Israele.”
“La sinistra che si trova oggi all’opposizione si ritrova così in compagnia dei più strani ‘amici’ che si possono immaginare: i moderati come Bildt, gli islamisti fanatici che provano a diffondere la Sharia in Svezia, i gruppi neo-nazisti che odiano ebrei e musulmani nella stessa misura, ed altre frange anarchiche. Tutti quanti accomunati dall’odio verso Israele.”
“Il peggiore di tutti è probabilmente Ilmar Reepalu del Partito Laburista, il sindaco populista di Malmoe – la terza più grande città della Svezia, dove gli immigrati musulmani sono una minoranza molto forte. Nel 2009, Malmoe avrebbe dovuto ospitare una partita di tennis di Coppa Davis tra Svezia ed Israele. Reepalu le provò tutte per far annullare il match. E quando fallì, emise un decreto secondo il quale il pubblico non avrebbe potuto assistervi.”
Reepalu è noto per le sue affermazioni apertamente antisemite. Addirittura, il Simon Wisenthal Center è arrivato ad emettere un avviso che consiglia ai viaggiatori ebrei di evitare di passare per Malmoe – in quanto la loro incolumità è tutt’altro che garantita. Perfino Hannah Rosenthal, inviato speciale della Casa Bianca per l’antisemitismo, si è recata di recente a Malmoe chiedendo a Reepalu di abbandonare le sue politiche antisemite, o quantomeno di moderare i toni.”
“In questo panorama politico, esiste poi un partito in parlamento che subisce una sorta di ‘boicottaggio informale’ da parte di tutti gli altri partiti: i Democratici Svedesi (DS). Questo partito si oppone all’immigrazione di massa, ed in particolare a quella proveniente dai paesi musulmani. È contro la circoncisione, cosa che colpisce sia gli ebrei che i musulmani. Come se non bastasse, il DS non solo è contro la macellazione kosher (cosa che in Svezia è già illegale), ma anche contro l’importazione della carne kosher. Tutto ciò, rivela un radicato antisemitismo alla base dell’ideologia di questo partito.”
Meyer conclude: “Nel mondo dei media, in certe chiese, nelle ONG finanziate dallo Stato, ed in buona parte dell’elite culturale svedese, sono in molti ad odiare Israele. Come se non bastasse, anche la leadership politicizzata della Chiesa Luterana è particolarmente ostile. Tuttavia, tra i membri del parlamento e del governo, esiste qualche sostenitore d’Israele. Senza di essi, l’ebraismo svedese sarebbe in grave pericolo.”
Manfred Gerstenfeld fa parte del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni. Collabora con Informazione Corretta.