Gent.ma redazione di Informazione Corretta

mi capita spesso di leggervi e appoggio il vostro impegno nel presentare in modo più veridico le notizie provenienti da Israele e Medio Oriente, spesso deformate dai mezzi di comunicazione nostrani.

Vi ho già scritto una volta per ricordare le mie impressioni molto positive dopo il mio primo viaggio in Israele. E tuttavia ho avuto talvolta l'impressione che foste un po' pessimisti o un pochino esagerati in certi vostri campanelli d'allarme sulla situazione italiana: infatti, forse per fortuna mia, non mi ero mai imbattuto né in discorsi chiaramente antisemiti, né in critiche a Israele, comprensibili o meno, che superassero certi toni. Ho dovuto ricredermi:

stavo proprio parlando del mio viaggio in Israele con alcuni conoscenti, in un locale pubblico, quando un giovane (non più tanto) dal look "alternativo" si è sentito in dovere di interrompermi- per inciso, non stavo neppure toccando argomenti "politici" o di attualità, semplicemente dicevo di essere stato là a trovare amici- per accusarmi di complicità in omicidio.

Ora, non voglio fare la vittima, so dare il giusto peso a una frase stupida e passarci sopra; però mi ha colpito il tono di disprezzo, di sicumera e di assoluta convinzione con cui questa "accusa" è stata formulata nei confronti di uno sconosciuto (io), colpevole solo di aver passato qualche bella giornata in un paese evidentemente poco gradito.

E devo ammettere che, per quanto simili atteggiamenti spero rimangano minoritari, quello che mi sembrava pessimismo da parte vostra, allarmismo o eccesso di prudenza, comincia a sembrarmi invece sano realismo...

Paolo Croci

Ci auguriamo che la sua lettera venga letta da coloro che sottovalutano la crescita dell'antisemitismo e dell'odio verso Israele nel nostro paese.
Grazie per le sue riflessioni, sempre meglio guardare in faccia la realtà, per quanto sgradevole possa essere.
IC redazione