Quasi tutti i quotidiani riportano oggi, 03/10/2012, la notizia delle scritte ingiuriose apparse sulla porta di un convento a Gerusalemme. In genere brevi agenzie, come quella che riprendiamo dalla STAMPA, a pag.16, con il titolo "Scritte anti Gesù a Gerusalemme".
Il gesto è ovviamente da condannare, ma ci sembra ne sia stata esagerata l'importanza, una scritta si cancella in pochi minuti, sono altre le notizie preoccupanti che giungono dal Medio Oriente. Ben diversa è la mattanza dei cristiani nei paesi arabo-musulmani, che invece rimane relegata nelle pagine di cronaca, senza che susciti mai reazioni politiche vere, al di là delle invocazioni domenicali alla pace del Papa. I cristiani fuggono dai territori palestinesi, ma anche questo fatto viene taciuto, in primis proprio dal Vaticano, quando evita di dire la verità, e cioè che i cristiani stanno benissimo in Israele, fuggono invece dai territori palestinesi.
Ecco la breve:
La porta del convento ricoperta di graffiti oltraggiosi rivolti contro Gesù Cristo. Questa la brutta sorpresa che hanno trovato al loro risveglio i frati francescani del convento del Monte Sion, vicino Gerusalemme. Ancora non si sa se i responsabili siano dei vandali o dei coloni integralisti. Non è però il primo episodio di intolleranza verso i cristiani in Israele: un mese fa un gruppo di estremisti ebraici aveva tentato di dare fuoco all’Abbazia di Latrun, un gesto accompagnato da altre scritte blasfeme. «Queste azioni sono incompatibili con lo spirito dell’ebraismo - ha dichiarato Shimon Perez, capo di Stato israeliano -. Queste provocazioni sono un fenomeno cui non è possibile abituarsi».
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